La passione ha il tuo nome. Capitolo 29

2.5K 106 0
                                    

Emily.

Non riesco a capacitarmi! Credevo che il tentativo di violentarmi di Pietro fosse il massimo della sua depravazione e mai avrei pensato che, poiché dicesse di amarmi, arrivasse al punto di usarmi come materiale pornografico, ma il fatto che se ne fosse servito per ricattare Eric mi fa ribrezzo. Il putiferio che sento in casa mi distoglie da Pietro e non mi è difficile ascoltare dalla stanza da letto ciò che stanno dicendo, dati i toni alti. Tom sta riferendo a Eric: <<tra poco dovrai ricevere, qui in casa, il Sultano Abdul Rashad perché vuole interrompere ogni rapporto lavorativo eccetto che tu non accetti il progetto Nazifatu>>. Caspita! Hanno addirittura a che fare con principi arabi! Ovviamente Eric, s'infervora con il fratello, dicendogli <<tu dovevi gestire la situazione perché al riguardo, ieri sono stato chiaro>> <<l'ho fatto, ma sembra che il Sultano stamane abbia deciso diversamente. Albert l'ha raggiunto in città per sistemare la situazione ma lui pretende trattare solo con te>> <<io non acconsentirò mai. Che questo sia ben chiaro>>. Poi arriva in camera e mi ordina <<ti proibisco, in assoluto di procurarmi problemi, perciò sii obbediente>>. Vorrei esprimere la mia opinione sull'obbedienza, c'è l'ho sulla punta della lingua, ma dopo averlo appena sentito discutere in malo modo con Tom e aver visto il suo umore cupo, non ne ho più il coraggio, però posso sempre agire in un altro modo. Adesso gli farò passare io la voglia di parlarmi con quell'atteggiamento infastidito e da padrone. Sarò una croce per lui, tutto il tempo. In fondo è stato lui a dirmi "ti vizierò" e tanto vale iniziare con i capricci. Mentre Eric sta indossando la camicia, esco dal bagno in accappatoio e lui alza subito lo sguardo su di me, fissandomi come un predatore rabbioso, sicuro che io voglia discutere della sua dittatura. Non nego che mi tremano le gambe per come m'intimorisce, ma devo provarci perché se riesco, nell'intento, ho tutto da guadagnarci. Lo raggiungo trattenendo il suo sguardo, poi lo bacio sulle labbra. Un bacio deciso, inaspettato da lui, che lentamente diventa esigente e sensuale da parte mia. A lui sfugge un gemito, come se stesse soffrendo, poi si rende partecipe e per poco non perdo la lucidità, ma mentre lui mi abbraccia, gli sfilo la camicia dal pantalone indietreggiando con lui fino alla chaise longue. <<Emily ho un appuntamento>> mi sussurra a fior di labbra <<solo qualche minuto>> gli dico allo stesso modo, lasciandomi cadere sulla lunga poltrona con lui poi lo circondo con le gambe e le braccia. Sorrido sentendo la sua erezione premermi contro la pancia e gli accarezzo la schiena mentre questa volta è lui a strapparmi un gemito toccandomi un seno <<il pantalone, toglitelo>> gli propongo, ma lui con il respiro accelerato mi guarda e chiede <<cosa ti prende?>>. Riesco a ficcare una mano tra i nostri corpi incollati <<niente! Forse è l'aria primaverile>> e infilo le dita nella cintura e stringo garbatamente il suo membro, poi muovo la mano su e giù con il cuore che mi balza in gola: oddio, è sempre scioccante per com'è grande e grosso. Eric poggia la fronte sulla mia, chiude gli occhi ardenti, ansimando dal piacere poi d'improvviso esclama <<basta>> e mi afferra il polso <<tu non immagini lontanamente cosa ti farei, ma posso assicurarti che inizierei da ora e continuerei per tutto il giorno e la notte, ma sto tardando>>. Il solito esagerato, chi resisterebbe a una maratona del sesso penso, mentre lui si alza. Si sistema velocemente la camicia nel pantalone ed io trattengo una risatina, vedendolo muoversi così di fretta, dopo afferra la giacca dal letto, si piega su di me, mi bacia a stampo sulle labbra poi mi dice <<ti è vietato uscire da qui>> e andandosene <<fatti trovare così vogliosa, strega>>. Sì, come no! Proprio con le gambe aperte come piace a lui e come ha ordinato! Soddisfatta, mi sollevo dalla poltrona <<bene la seduzione ha funzionato! Spero che gli sia venuto un bel mal di testa>>. Ho appena finito di vestirmi che la porta della camera si riapre e fa capolino la raggiante Rose <<cherie, sono venuta a tenerti compagnia. Cosa ti va di fare, per sfuggire a questa noia mortale?>>. Sorrido alla mia inconsapevole complice, poi le dico <<colazione all'aperto tra donne, tipo pic-nic?>> <<bien! Sembra divertente>>. Sento delle auto arrivare e incuriosita, corro alla finestra, forse sono loro. Non capita mica tutti i giorni vedere un sultano. Da una scendono, Albert e tre uomini con delle vesti bianche lunghe fino ai piedi e sono ricevuti da Eric e fratelli, dall'altra auto escono due donne che sono accolte da Tania e scortate in casa di Carl. Caspita! La più giovane è bellissima, ha occhi neri da gatta che sprigionano emozioni e i capelli lunghi sono fili di seta, sembra un'amazzone. <<Chi è il sultano tra quegli uomini>> chiedo a Rose. <<Quello panciuto e con la barba lunga, gli altri due con i baffetti sono i figli>>. In casa immediatamente si sente discutere e per capire, se posso fare ancora i capricci senza irritare Eric, accosto l'orecchio alla porta imitata da Rose, ma parlano in francese ed io non ci capisco nulla. <<Puoi tradurmi quello che dicono per favore>> sussurro alla mia amica. <<Oui! Abdul minaccia di distruggere il centro commerciale in costruzione sulla sua terra a Dubai, se Eric non accetta Nazifatu. Ovviamente, Eric non acconsente e gli spiega che in questo modo andranno in cenere milioni di dollari e migliaia di posti di lavoro ma Abdul se ne frega. Dice che l'onore non ha prezzo e quindi o Eric accetta Nazifatu, o non se ne fa niente>> <<questo è un ricatto, non può costringerlo se a lui non piace>> <<oh, oui! Abdul, per sua figlia lo farà>>. Improvvisamente mi coglie un capogiro e mi siedo sul bordo del letto esclamando <<Nazifatu, non è un progetto aziendale, ma una donna ed è qui>> alzo gli occhi su Rose <<ti prego se sai qualcosa, dimmelo>> <<come desideri. I rispettivi padri avevano combinato il matrimonio tra Eric e Nazifatu, nel nostro mondo succede anche questo, ma lui dopo averla frequentata per un po' ha mandato tutto all'aria, ma la ragazza in questione ha deciso che lo vuole. Eric in questo momento sta provando a spiegare ai membri maschi Rashad che lui ha scelto di sposare te, e testuale: una donna che è una causa e non un effetto nella sua esistenza e che non cambierà idea, ma purtroppo loro non gli credono anzi sono convinti che sia un trucchetto degli uomini europei servirsi di una escort per questa commedia, cosa che sta facendo infuriare Eric>>. Gli arabi mi credono una compagna di letto a pagamento ed Eric è nei guai specialmente con suo padre, che sembra abbia molto potere su di lui. Credo fortemente nel rispetto verso i genitori, ma nessuno, specialmente nel ventesimo secolo, può imporre o combinare un matrimonio. Il pensiero che io sia un ripiego o un atto di ribellione per Eric non mi sfiora nemmeno, invece, ho ancora una conferma che lui provi amore per me. Per questo mi faccio forza e mi alzo dal letto dicendo, <<Rose, sei mai stata disobbediente?>> <<Oui! All'inverosimile>>.

La Passione ha il tuo nomeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora