La passione ha il tuo nome. Capitolo 61

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Emily.

Vestita con un abito di chiffon rosso, un dono di Rose mi aveva informato Eric, mi porto a compiere un'altra azione misteriosa quanto incomprensibile, solo per amor suo, e standogli al fianco usciamo dal bagno ma, invece di portarmi nella grotta, lui mi guida nella sala ristorante, del Cabaret, che era stato restaurato in tempi record, rendendolo ancora più sfarzoso. Mi fermo sotto l'entrata, sentendomi il viso in fiamme, vedendo gli occhi di tutta quella gente su di noi e vorrei nascondermi sotto terra per la vergogna, perché alla luce dei fatti, mi sento la protagonista di un misero, quanto scadente, film porno, ma sentendomi stringere la mano da Eric, mi faccio coraggio e lo seguo. Sono di nuovo di fronte ad Albert, e anche se sono ancora più tentata di nascondermi, il mio orgoglio m'impone di raddrizzare la schiena e di fissarlo a testa alta. Sono determinata, a non piegarmi a lui e tanto meno gli riserverò il rispetto che pretende. Severo, come non l'ho mai visto, lui alza un braccio ed io credo che volesse colpirmi, invece a quel gesto, si avvicina una donna alta, con dei capelli lunghi, neri come i suoi occhi e un viso che incanta tanto è perfetto, e mi porge un pezzo di stoffa piegato, dicendomi <<io sono Sofia>>. Lo prendo e guardo Eric, non sapendo cosa fare. <<Aprilo>> mi suggerisce. Lo spiego e sopra è ricamato un cerchio con una stella a cinque punte, la stessa Sofia, mi spiega, <<questo è il vessillo delle streghe>>. E indietreggia, per lasciare il posto a un uomo di colore che sembra un rude teppista, anche lui con i capelli neri, increspati come il manto di una pecora, che gli arrivano alle spalle, fermati da una coda, e mi porge la stessa stoffa, dicendomi, <<il mio nome è Sharif, capo branco puro sangue dei lupi della Romania>> e fa un lieve inchino. A quel punto spiego la stoffa e il ricamo è sorprendente: rappresenta la lupa che allatta Romolo e Remo. Eric, mi spiega <<la leggenda dice che quei due gemelli furono i primi mannari della storia e che da loro discende la razza esistente>>. Sharif è sostituito da un altro uomo, un giovane rossiccio della mia età, <<Leonardo!>> si presenta. E aprendo la sua stoffa, vedo lo stesso ricamo delle streghe, ma nel centro un centauro. Eric, mi spiega ancora <<la razza dei mutaforme discende dall'accoppiamento di un mannaro con una strega>> e il ragazzo per attirare il mio interesse, dice <<noi ci conosciamo già, mia bella signora>> e stringe gli occhi verdi ambrati incurvando le folte sopracciglia. Mi sforzo di ricordarmelo ma il suo viso mi è nuovo e a quel punto lui mi dice <<sono il gatto che quella bambina torturò vestendolo da principessa>>. Rimango a bocca aperta, da questo momento non avrò più la stessa cognizione del mondo che mi circonda, specialmente quello animale, ma ricordando di quante volte gli avessi chiesto scusa, accompagnate da altrettanti baci sulla testa, mi viene da ridere, però vedendolo accigliato mi trattengo, chiedendogli di perdonare la fantasia di Letizia. Albert a quel punto, prende dalle mani di Rose, che le è vicino, una stoffa e me la porge già spianata, <<questo è il nostro vessillo>> mi dice con tono di fredda indifferenza, e prendendola dalle sue mani, vedo una croce, che somiglia a quella di Malta, sostituita solo dalla parte orizzontale che sono le ali di un pipistrello, <<ma lo conosco questo simbolo>> dico guardando Eric <<è sul gancio della mantella che mi hai dato>>. L'espressione di Albert si fa incuriosita e nello stesso tempo perplessa, <<lui ti ha dato la sua mantella?>> lo chiede come se il figlio, si fosse privato di un arto, ed io capisco che fosse un gesto importante, da parte di un Vampiro. <<Sì, e all'epoca non sapeva ancora che fossi un Vampiro, anche se quella sera in un certo verso glielo dissi>> risponde Eric, <<immagino con quali modi>> borbotta Rose, scroccandogli un'occhiataccia. In quell'attimo sono distratta da Albert, che con un passo, accorcia la breve distanza tra me e lui, dicendomi <<Emily Bilmar de Fornier, sei la prima umana, che io conosca in tanti secoli, a restare tale entrando a far parte delle nostre sette e noi tutti confidiamo nella tua discrezione in merito>>. Poi con mia sorpresa, con cautela, mi bacia sulla fronte, dicendomi <<da padre in figlia, perché Eric ti ama ed io lo sento scorrere nel mio sangue e per tanto non posso fare altro che condividere questo sentimento nobile nei tuoi confronti>>. Da parte sua, quel gesto e quelle parole, non me le sarei mai aspettate, ma toccano il mio lato emotivo facendo sbriciolare il rancore che gli serbo, e mi commuovo, ma riesco a trattenere le lacrime e per dimostrargli il mio affetto, anche se so che, nella mia posizione, fosse una cosa sbagliata da fare, lo abbraccio dicendogli <<da figlia in padre, perché io non posso non provare buoni sentimenti per l'uomo che ha creato Eric>>. Lui annuisce, rilassando con un sorriso amorevole, quel viso duro, poi si fa da parte. Eric mi cinge con un braccio e indicandomi le persone che mi hanno consegnato i loro vessilli, dice <<loro fanno parte del mio team e ti proteggeranno a costo della loro vita finché resti umana>> poi mi volta verso due persone che conosco molto bene, e mi dice <<Tomas e Carl sono fratelli miei in parte. Entrambi sono stati creati da me e da Albert. All'epoca ero troppo inesperto, per farlo da solo>>. Poi m'indica una fila leggermente in disparte, di uomini sugli attenti come se fossero un plotone, che altrettanto conosco, continuando <<Alexander Sokolov militare morto insieme all'ultima famiglia reale di Russia. Pablo Ramirez morto in Spagna sotto il potere di Franco. Jonathan Nowak, ebreo, fu dichiarato morto nella seconda guerra mondiale in un campo di sterminio in Polonia. Tutti grandi Vampiri creati da me>>. Fa una pausa, mentre mi riprendo da quelle rivelazioni, pensando di avere di fronte membri che avessero fatto parte di capitoli storici, poi lo sento dire <<fatti avanti>> con severità. Dalle persone emerge la nipote che si avvicina con timore tenendo lo sguardo di Eric, che mi dice <<Irma Bilmar, morta insieme al fratello Nico durante l'alluvione del Vajont. L'unica femmina della mia progenie ed anche il mio cruccio>> <<tu sei suo padre?>> domando quasi in stato confusionale <<preferisco creatore, mi si addice di più! E riguardo a quel mostro che abbiamo di fronte non sa che sto accarezzato l'idea di sopprimerla>>. Irma, diviene, per quanto le fosse possibile, ancora più immobile e pallida di quello che è, ma quando Eric, schizza alle sue spalle, come se ci fossimo concordate, sia io, che lei, spalanchiamo gli occhi e smettiamo di respirare: siamo il terrore personificato. Eric, le sposta i capelli dal collo, ed io mi tappo la bocca con le mani per non urlare, vedendolo che gli si avvicinava con le labbra. Non voglio essere testimone di un omicidio, anche se quella ragazza è un'assassina, io non voglio che lui la uccidesse e con gli occhi lo imploro di non farlo, perché ho imparato che in quei suoi momenti d'ira è meglio tacere. Poi lo sento dire <<una creatura senziente, feroce, una valorosa Vampira. Una delle mie grandi scelte>> e la cinge con le braccia, e strizzandomi l'occhio <<l'altra è Emily>>. Irma, comprende che sarebbe vissuta, e si rilassa riuscendo anche a sorridere, mentre io comprendo il prendersi gioco di noi di Eric, e poiché le orecchie mi fischiano e mi gira la testa per la mancanza di ossigeno, prendo un respiro e mormoro <<non lo sopporto quando fa così>>. Nell'aria si diffonde una musica di sottofondo, le persone si animano muovendosi per il locale, vociferando tra di loro, mentre resto a fissare, padre e figlia parlarsi mentalmente, guardandosi negli occhi. La mia amica strega Vampiro, esclama, <<Irma, mi ricorda felicemente, il motivo per cui ho lasciato ad Albert il ruolo di creatore>>. Apprendere che Eric avesse una sua progenie e che Irma ne facesse parte, è sconvolgente, ma diviene irrilevante pensando, che mi trovo in mezzo a un numero incalcolabile di Vampiri, che possono usarmi come aperitivo, ed anche tra altri esseri sovrannaturali, altrettanti pericolosi. Un cameriere mi passa davanti reggendo un vassoio con dei calici colmi di vino, ed io afferrandone uno, penso che mi ci volesse proprio, mentre lo porto alle labbra, mi ritrovo Eric davanti che mi dice <<non berlo>> e me lo toglie dalle dita. Vedendomi confusa, lui mi spiega <<è dello zero positivo corretto al rum>>. Solo allora, noto i Vampiri che bevono e il mio stomaco ha una contrazione, come se avessi ingurgitato quello schifo. Eric, però intelligentemente, vedendomi fissare con disgusto il calice, lo passa a Irma che si allontana, poi dice, scontroso e ad alta voce, che la serata finisce qui. Rose, prendendomi sotto braccio, come una comare pettegola si lamenta, <<è proprio un guastafeste>> e guardando Eric da sopra la spalla, mentre ci spostiamo al centro del locale, <<cherie, che ne dici di dare una parvenza di umanità a questo matrimonio?>> poi mi domanda <<credi, che quel matusalemme, sappia ballare un tango moderno di gruppo?>>. Eccome se lo sapesse fare! Il problema sono io, che ho la certezza di non riuscirci. Penso, mentre uomini e donne si dispongono in due file opposte. Eric occupando posto nella fila di fronte a me, lancia uno sguardo di sfida a Rose, al mio fianco, accompagnato da altrettanto sorriso. Sulla mia sinistra c'è Sheila, che non accenna nemmeno un saluto. Non riesco a capire del tutto le personalità e gli stati d'animo dei Vampiri, perché appena riesco a comprendere Eric, ma sono abbastanza perspicace con le persone. Dandole un'occhiata, capisco che lei è infelice. Forse perché Eric, non ha mostrato un minimo cenno di perdono per la sua intraprendenza nel mettermi al sicuro e nel salvarmi da quei Vampiri, l'ultima volta sono stata al Cabaret. Dandole un altro fugace sguardo cambio pensiero: no, non è solo per quello! Lei è infelice, perché ha perso Eric, ed io so riconoscere una donna ancora innamorata. Appena la musica cambia, in una melodia passionale, incrocio gli occhi scrutatori di Eric, e gli sorrido. Gli uomini tendono un braccio, invitando la propria dama e mentre ci muoviamo verso di loro, inverto il mio posto con Sheila prendendo la mano di Alex. In primo momento, rimane sorpreso, poi cingendomi la vita con l'altro braccio, <<quale onore!>> con ansia dico <<stai zitto. Non distrarmi, altrimenti inciampo>> e guardo Eric, per capire quanto fossi nei guai per averlo messo in quella condizione, poiché fissa con aria truce Sheila, che appare totalmente confusa davanti a lui, mentre quella donna non aveva esitato a uccidere quattro Vampiri tra cui uno in modo barbaro per tirarmi dalla sua presa. <<Come desideri splendore>> risponde Alex mentre danziamo. I miei occhi rimangono fissi su Eric, che tiene le braccia lungo il corpo stringendo i pugni, sul punto di esplodere ed io inizio a pregare confessando i miei peccati, perché con quel gesto mi sono scavata la fossa da sola. Avviene il cambio di partner e mi ritrovo a ballare con Tom. Gli stringo forte la mano e gli dico <<ti voglio bene. Volevo che tu lo sapessi>> lui mi fissa per capire il motivo di quella mia dichiarazione, ma in quell'attimo vedo Eric che allunga un braccio verso Sheila e le prende la mano, poi con una mossa decisa la tira al suo corpo e inizia a danzare con lei restandole indifferente e arrabbiato mentre lei sembra quasi sciogliersi nelle sue braccia. Poi mi distraggo per il successivo cambio, ed Eric mi afferra prima di Carl dicendomi <<presa! Sei mia. Adesso diamo una lezione di tango a quest'incapaci>>. Non è arrabbiato con me e con il cuore che quasi esplode di sollievo, spero di esserne all'altezza, perché le altre coppie si muovevano come dei grandi professionisti, ma il tango è passione ed Eric è quello per me. Mettendoci tutto il mio sentimento, guidata anche da lui, prendo sicurezza fino a sembrare nata per quel ballo. Eric, mi ha dimostrato di essere capace di perdonare, pur mantenendo il suo atteggiamento, ma soprattutto davanti al suo mondo, dove io sono inferiore e quindi dovevo starmene al mio posto. Lui però ha ceduto al mio gesto, fornendomi, ancora una volta, prova del suo amore: ora tocca a me fare un passo, un atto di coraggio. Dopo gli applausi, ancora tra le sue braccia, gli sorrido con il nervosismo alle stelle, e gli chiedo <<vorrei sparire!>> <<Cosa?>> <<Sì. Vorrei sparire con te adesso>> <<e dove vorresti andare?>> <<Al mare e senza nessun mezzo>>. In sala cala dell'immediato silenzio e tutti ci fissano. Eric capisce cosa gli stessi chiedendo e mi domanda <<ne sei sicura?>> <<Sì!>> rispondo con il cuore che mi batte in gola per quello che sta per fare. Lui mi bacia sulla fronte poi guardandomi negli occhi <<hai in mente un posto in particolare?>> scuoto la testa <<No. Scegli tu!>> <<Va bene! Per prima cosa devi tenere gli occhi chiusi. Tu sei umana, li devi proteggere, poi avvertirai un po' di fastidio>> alzo la mano per fermarlo, <<basta così. Non voglio sapere più nulla, fallo e basta>> <<ok! Sei pronta?>> <<Sì. Solo una cosa. Cerca di non perdermi nel nulla>> <<questo non accadrà mai, però non pensare ad altri posti altrimenti il potere non funziona e restiamo qui. Ora chiudi gli occhi>>. Faccio come lui ha detto poi mi stringe con un braccio, con una mano mi tiene la testa e sento il mio corpo esplodere in mille pezzi, essere risucchiato in un vortice e il respiro si ferma. Nello stesso momento sento la terra sotto i miei piedi e riprendo a respirare a fatica. Mi sciolgo dal suo abbraccio, e lui mi lascia scivolare, dicendomi <<fai un respiro profondo>>. Poggio una mano sulla sabbia, l'altra tremante la alzo verso di lui in segno di silenzio, Eric continua a tenermi la testa e a cingermi i fianchi, <<Emily, rilassati. Ora passa, respira con calma>>. Non riesco a trovare il controllo tra cuore e respiro, spaventata, gli afferro la camicia, Eric tra i denti impreca <<accidenti Emily>>. Mi solleva e sedendosi con me tra le gambe, mi poggia al suo torace, mette una mano sul mio cuore accelerato e nel mio orecchio con tono rassicurante dice, <<segui il mio respiro, così, ancora>>. Seguendo lui pian piano ritrovo il ritmo del mio, <<ecco, brava... va meglio ora?>> <<Sì, ma è sempre così?>> domando piano. <<No, solo la prima volta si avverte la sensazione di soffocamento, poi ti abituerai e non sentirai più nulla>> poggia le labbra sulla mia testa e mi avvolge le braccia intorno al corpo. Mi guardo intorno, è giorno e siamo circondati da una fitta vegetazione e dal mare, <<dove siamo?>> domando. <<Su una piccola isola deserta delle Figi>> <<mi piace è fuori dal comune... come te!>> dico con un sorriso. Eric mi guarda con occhi adoranti ed io capisco di aver fatto un passo giusto, fidandomi di lui come Vampiro. Accarezzandomi il viso <<piace anche a me, è il mio posto segreto, non lo conosce nessuno. Ci vengo ogni volta che voglio sparire>> <<allora grazie per avermi portata e per tutto quello che hai fatto per me. So di esserti costata tanto>> <<i soldi non sono mai stati un problema. Per me la tua vita non ha prezzo>> <<Carl mi ha spiegato il perché mi tenevi segregata in camera. Chi sono questi Vampiri avversi che vorrebbero mangiarmi?>> <<Mio fratello parla troppo>> <<poiché mi riguarda, dovrei saperlo, non credi?>>. Ruoto il busto per poterlo guardare e attendo la sua versione. Eric capisce che non mi arrenderò e dice, <<appartengono a Ludovic. Finché non riusciamo a prenderlo la faida resta aperta senza esclusione di colpi>> <<perché vi odiate in questo modo? Non potete coesistere senza spargimenti di sangue>> <<no, perché lui vuole uccidere Rose e tutti quelli che gli discendono. Ci prova da diversi secoli>> risponde fissando l'orizzonte. La ragione per cui questo Ludovic aspirasse a tante morti, Eric non vuole dirmelo ed io in fondo non sono certa di volerlo sapere, ma se ho capito bene, le cose stavano così: Rose è il fulcro di tutto. Lei ha creato Albert. Lui ha creato Eric e questo Ludovic vuole ucciderli solo perché discendono da lei. E vuole uccidere me solo perché sto con Eric e faccio parte di loro. Senza conoscere quel Vampiro provo un odio senza confini e facendo un sospiro, determinata, dico, <<Ludovic deve morire>>. Sorprendo Eric! Poche volte ci riesco, ma con quella frase, ottengo anche uno sguardo di ammirazione, e in verità, sorprendo anche me stessa. Non è da buona cristiana dire una cosa simile. È da Eric! Oddio, inizio a parlare come lui. <<Come desideri, ma non oggi>> risponde togliendomi i sandali dal tacco a spillo <<adesso, però andiamo a fare il bagno>> <<ma non ho il costume>> protesto, <<e allora? Con o senza non fa alcuna differenza>> sollevandomi e stando alle mie spalle, dice <<chiudi gli occhi>>. Appena lo faccio, lui mi stringe e sento il vento caldo d'estate sul mio viso ed Eric che mi dice <<guarda Emily>>. Stiamo volando! <<Oh mio Dio! Non farmi cadere>> esclamo. Ci avviciniamo al mare restando sospesi a pelo d'acqua, Eric con un movimento veloce mi gira tra le sue braccia <<mi fai un favore? Quando gli parlerai, dovrai dirgli: sciocco anche Eric cammina sulle acque e lo fa pure con più eleganza di te>>. Arrabbiata per aver dato dello sciocco a Dio, gli mollo uno schiaffo sulla spalla, ed Eric per dispetto mi lascia facendomi eseguire un tuffo scoordinato, ma subito mi sento afferrare ed emergere, <<non sopporto non sentire il battito del tuo cuore>> e mi bacia.

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