La passione ha il tuo nome. Capitolo 68

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Eric.

Avevo mandato Rose ad applicare delle protezioni a casa di Emily, chiedendole pure di sorvegliarla con Carl per quella notte. Ora ho mio fratello dinanzi e per prima cosa gli domando <<Tomas, quanti debiti di riconoscenza hai nei miei confronti?>> <<Ne sono tanti e non mi hai mai chiesto di saldare il conto>> <<infatti, questo è un mio difetto. Non lo faccio mai con nessuno, specialmente con i miei familiari, perché mi fido di loro>> <<della nostra lealtà non dovrai mai dubitare fratello>> <<certo! Mi chiedo però, come abbia potuto, tua moglie inscenare una perfetta commedia con i genitori di Adriana per prendersi la bambina. Lei ha architettato tutto mentre io non c'ero e questo è già un fatto grave>> <<non ha usato i poteri su Emily e poi non credevamo che la volessi tu la bambina>> la giustifica. <<Non era un vostro problema quello che io volevo! Emily non era in grado di controbattere e lei ne ha approfittato e questo è un altro fatto grave. Mia moglie non le è mai andata a genio, non perché costituisse una minaccia per me, ma solo perché è gelosa dell'attrazione che tu provi per lei, sin dall'inizio>>. Tom irrigidisce le spalle avvertendo la mia rabbia, <<Margaret!>> pronuncio e diventa ancora più teso. Era stata la sua amante umana, ma in procinto di essere scoperto dalla moglie, nei primi tempi da Vampira, l'aveva messa nel mio letto cancellandole la loro tresca, dandole il ricordo che fossi io il suo amante, ed io per il bene di mio fratello acconsentii. Tanya ci scoprì una notte mentre facevamo sesso e da allora sparirono tutti i suoi sospetti. Margaret, fu la prima donna con cui ebbi una storia e che volevo trasformare, anche se poi finì nel peggiore dei modi. Un giorno decisi di essere sincero e di raccontarle la verità su chi fossi e lei inorridita, e arsa dall'odio scappò via dandomi del mostro, approfondendo la cicatrice che già portavo nel cuore, che mi rese ancora più cinico e spietato verso le donne. Tom la uccise. Dopo mi disse che l'aveva fatto per non vedermi più soffrire ed io per amor suo non lo denunciai ad Albert e mi addossai il suo omicidio agli occhi della mia famiglia che ci trovarono in casa di Margaret con i resti del suo corpo, fatto a brandelli, tra le mani. <<Ho sempre saputo che lo facesti per gelosia. Perché non sopportavi, il fatto che io l'avessi ritrovata e creato il legame di sangue con Margaret e che lei fosse ritornata a riscaldare un letto che non fosse più il tuo e per eliminare ogni traccia della sua esistenza. Non ci sarà mai nulla che potrai fare per estinguere il debito che hai con me. Non permettere mai più a tua moglie di ricattarmi perché se io cado, vi trascino con me. Lei ha mandato in overdose i Gini e a Rose non piacerà sapere che tua moglie li ha uccisi, specialmente lui, perché era un suo discendente, e sì fratello, Adriana è la gemella di Emily e Rose mi ha obbligato a creare il legame di sangue con lei per proteggerla poiché non poteva farlo di persona, a causa di Ludovic. Adriana era destinata a diventare Vampira ma Rose le aveva dato tempo per farle crescere la figlia tacendo a tutti la sua esistenza, ma era sotto la sua protezione e questo è un altro fatto grave. Ricordale che ha trasmesso anche il mio sangue alla bambina tramite il suo. Siamo tutti legati, fratello. Perciò vatti a godere le tue ore da padre, perché non appena Emily me lo chiederà, vi strapperò la bambina e se Tanya oserà opporsi le racconterò del nostro segreto e poi dirò il resto a Rose>> lo minaccio congedandolo. Adesso devo aggiustare le cose con Emily. La trovo in casa sua, in cucina poggiata al mobile con un bicchiere vuoto in mano, lei, vedendomi, sussulta per lo spavento, poi mi guarda con rabbia e mi lancia il bicchiere. Lo prendo al volo, <<hai mancato il bersaglio>> le dico appoggiandolo sul tavolo e lentamente mi avvicino. Lei indietreggia temendo la mia vicinanza ed io con calma le dico <<dobbiamo parlare. >> <<Io non voglio parlare con te. Sei fuori dalla mia vita. >> <<Allora parlerò io, e tu mi ascolterai>> faccio per prenderle la mano, ma lei la ritrae indietreggiando ancora. Il suo viso vuole mostrare di non aver paura, ma io sento che non è così. Allora afferro un coltello dal cassetto della cucina e velocemente lo metto nella sua mano poggiando la punta sul mio cuore, e con tono basso dico <<voglio solo parlarti e se pensi che farò qualcosa che tu non voglia, allora spingi con tutta la forza, senza esitare>>. Lei mi guarda sconvolta, mentre la sua mano trema sotto la mia, poi ritrovando il controllo, lascia cadere il coltello sul tavolo e dice, <<smettila. Io non sono capace di uccidere a sangue freddo come fate voi Vampiri, perciò stammi lontano>> <<tu sei mia moglie e devi ritornare da me>>. Mi guarda con amarezza <<mi maledico per questo! Io ho rinunciato a essere me stessa per te, mi sono fidata, sottomessa e umiliata per amore, ma adesso basta, tu hai messo un iceberg sul mio cuore >> <<anche i ghiacciai si sciolgono ed io so aspettare, ho molto tempo a disposizione>> <<forse tutta l'eternità non ti basterà>>. Il suo dolore prevale su i suoi sentimenti distaccandola da me allora la imploro <<Emily, io ho bisogno di te. Tu sei il mio amore>> <<dovevi pensarci prima di dar retta al tuo egoismo, adesso appartengo solo a me stessa. È finita>>. È determinata a portarmi rancore e qualsiasi verità le dicessi, sarebbe solo servita a peggiorare le cose, ma non può essere come lei dice. In qualche parte di lei c'è ancora amore per me, devo solo trovare il modo per farglielo ammettere. Mettendo le mani sul tavolo al lato del suo corpo dico <<allora secondo te, non resta più nulla di noi! Finisce qui tra me e te?>> <<Resta solo dolore e odio. Ritorna alla tua vita da Vampiro com'era prima di me. Io volto pagina>>. Lo dice con tale freddezza, che un ghiacciolo rabbrividirebbe di freddo trovandosi al mio posto e prima che dicesse qualche altra cosa che avrebbe potuto annebbiarmi il cervello, afferrandola per le braccia <<le pagine si possono rigirare e torno come prima iniziando da adesso, prendendo ciò che voglio>> e le bacio il collo in modo che il mio odore facesse effetto su di lei. <<Eric lasciami>> mormora con un filo di voce con il cuore che le trotta per il terrore, <<stai zitta Emily>> e la bacio sulla bocca. Resta immobile, senza urlare, poi ritornando in lei, mi spinge via. Con occhi fiammeggianti, afferra il coltello dal tavolo tentata di scagliarsi contro di me ed io le do lo spunto per reagire, facendo un passo verso la lama le dico <<so che vuoi farlo. Avanti cogli l'occasione, uccidimi>>. Apre le dita lasciandolo cadere con orrore, poi guardandomi con odio dice <<no! Per te ho qualcosa di meglio. Tu vivrai il tuo tempo con il rimorso di quello che mi hai fatto ammesso che tu ne sia capace. Adesso, letteralmente sparisci>> mi sorride vittoriosa, con espressione folle, poi raddrizza le spalle e capendo le sue intenzioni, <<non lo dire>> la imploro <<vattene, non sei più il benvenuto>>. Indietreggio fino alla porta trascinato contro la mia volontà, dicendole con rabbia <<ti avverto! Se provi a iniziare un nuovo capitolo, appendi una treccia di aglio al tuo letto>>. Lei lentamente mi segue e tenendo il mio sguardo, apre la porta e con ira dice, <<esci dalla mia casa>> e sono scagliato fuori.

Emily.

Un nuovo giorno. Non mi va di fare nulla e tantomeno di mangiare, mi sento solo stanca e smaniosa. È notte e dalla finestra vedo lui davanti casa mia, poggiato alla sua auto a braccia conserte. Alcune persone passeggiano per strada sorridendo tra loro, e m'infastidisce la loro felicità, non ne vedo il motivo. Altre si affrettano nel camminare e mi chiedo che cosa avessero da fare di così importante. Forse le persone sanno dell'esistenza di un mostro come lui! E allora fanno bene ad affrettarsi a rientrare nelle loro case. Penso lasciandomi cadere nella poltrona, raccogliendomi le gambe al petto. Mi sento talmente vuota da non avere la forza di fare niente e resto a fissare il coltello sul pavimento. Alzandomi, m'inginocchio e afferrandolo poggio la lama sul mio polso: mi taglio le vene, così la faccio finita, però lui potrebbe avvertire l'odore del sangue e probabilmente manderebbe qualche altro Vampiro a salvarmi poiché lui non può più entrare in casa. Chi se ne frega! Che andassero tutti a farsi fottere ritirerò l'invito a chiunque fosse apparso, penso pigiando la lama fredda sulla carne. Bastava che tirassi ed è fatta, ma la mia mano è vigliacca e lo lascia cadere. Mi distendo sul pavimento, sfinita come se avessi fatto una maratona e resto a fissare il manico di legno del coltello.


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