Emily.
Arriviamo dopo molti chilometri davanti a una montagna rocciosa e fingendo il fiatone crollo sul terreno con la testa abbassata. Riconosco questo posto avendolo visitato con Eric: sono a Petra, la città rosa, davanti all'antico monastero El-Deir, in Giordania. Ludovic tira la catena, ordinando <<muoviti>>. Rialzandomi, fingo ancora stanchezza e seguendolo varchiamo l'entrata del monastero scavato nella roccia. Oltrepassiamo la zona riservata ai turisti e c'inoltriamo in un cunicolo, che forse conosce solo lui, che ci porta fino al sottosuolo e mentre scendiamo le scale di pietra, incrocio gli occhi di una donna, vestita con il burqa, che le sale. Ho l'impressione di averli già visti quegli occhi scuri, ma dove? Continuando a scendere, mi giro per lanciarle un ultimo fugace sguardo, ma è troppo coperta, per capire se fossero solo una sensazione quegli occhi familiari, e ritorno a guardare in avanti. Arriviamo dinanzi ad una camera sotterranea, sorvegliata da altri Vampiri, che alla presenza di Ludovic si spostano scoprendo le sbarre di ferro, davanti ai miei occhi si concreta uno spettacolo mesto che mai mi sarei aspettata di vedere. Ludovic non ha mentito, lui è realmente lì, incatenato a braccia aperte alla parete di granito. Soffoco un singhiozzo stringendo le sbarre arrugginite tra le mani e sempre guardando lui, dico a Ludovic <<per favore, liberalo, è solo un uomo morente>> <<no! La sua specie, ha distrutto metà del mio esercito e lo scambio non è equo>>. Rivolgendo lo sguardo su Ludovic al mio fianco, lo prego <<la mia vita a te per un ultimo saluto a lui, con questo collare sono inerme quanto lui, questo ti sembra equo?>> Ludovic prende la chiave dalla tasca e aprendo la cella <<entra! Sarà interessante vedervi. Tanto non potrai fare nulla per lui, il tuo odore è sgradevole per me quanto per lui>>. Appena spalanca la porta, si fa da parte lasciando la catena con cui mi teneva e rimane a guardare. Facendo pochi passi sono di fronte a lui, e alzandogli il capo chino, tenendo il viso gelido dal colorito cadaverico tra le mani, fisso i suoi occhi vitrei e assenti, poi abbraccio il suo corpo esangue e in lacrime dico <<non doveva andare così, se non avessi provato amore per te, ora non saresti qui>> e gli bacio il viso, poi le labbra. E mi accorgo che il mio odore non lo infastidisce, ma forse è perché sta morendo, allora continuo a baciarlo mentre lacrime copiose escono dai miei occhi, poi mi strofino le sue labbra sul mio viso nella speranza di ricevere un bacio da parte sua. Con stupore mi accorgo di un barlume di vitalità nei suoi occhi, ma non riesco a capire come fosse successo e guardandolo meglio, vedo le sue labbra umide delle mie lacrime. Piango sollevata e continuo a strofinare il mio viso sulle sue labbra e provo a parlargli mentalmente, -chi è stato a ridurti così? Una debole voce mi giunge –salvati. Lui mi sente! E con il cuore colmo di felicità prometto –lo farò, ma tu devi dirmelo. E lo stringo - la megera! Sono vittima di un sortilegio e Ludovic ha bevuto il mio sangue e le catene sono sotto incantesimo. Finito l'effetto delle mie lacrime, lui riesce solo a dire – cimitero... casa. E cade con la testa sulla mia spalla. Non posso lasciarlo andare e freneticamente penso a cosa fare. Guardando le catene le vedo avvolte da un fumo nero e accarezzando le sue braccia arrivo con le mani a esse, provando a spezzarle ma senza riuscirci. Sentendo i passi di Ludovic avvicinarsi, disperata, lentamente mi giro e lo vedo minaccioso pronto a uccidere lui, allora afferro la catena legata al mio collare e con ira e velocità, la avvolgo al suo collo e standogli alle spalle poggio il pugnale, che avevo raccolto di nascosto, sul suo cuore, tirando fermamente la catena. I Vampiri di guardia, scattano per liberarlo, ma si fermano vedendo la punta del mio pugnale incidere il petto di Ludovic. Tirando ancora la catena, il corpo di Ludovic si curva all'indietro e sento un odore pungente di zolfo. La sua gola fuma al contatto con la catena, soddisfatta, dico <<togli l'incantesimo, altrimenti morirai prima di lui>>. Ludovic impotente si arrende e chiama ad alta voce <<Erminca>>. Nella cella ristretta, arriva una donna, che alla mia minaccia e all'ordine di Ludovic libera le catene dalla sua magia, allora le intimo di andare via e di portarsi dietro il resto dei Vampiri e di chiudere la cella con il catenaccio. Appena oltrepassano le sbarre, tenendo sempre Ludovic, mi metto il pugnale tra i denti e con la mano libera spezzo la catena dal muro. Lui cade al suolo accasciato e muovendomi con la stessa agilità dei Vampiri, lo afferro e mi teletrasporto.
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La Passione ha il tuo nome
VampireLa notte di San. Valentino, Emily, una giovane libraia, non sapeva che grazie a un'aggressione incontrava l'uomo che avrebbe stravolto il suo modo di amare. Perché a causa della maledizione, l'amore per lei era un sogno che non poteva permettersi, m...