La passione ha il tuo nome. Capitolo 91

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Eric.

Rose, è seduta accanto a lei e le tiene la mano, come una madre che attende un segno di miglioramento del proprio figlio, con Felicia che è giunta da poco e dopo averla vestita, le sta passando un balsamo sui capelli per districarli. Mi siedo nella poltrona e resto a guardare. Quello che vedo è amore verso di lei. Emily è entrata nei loro cuori dal primo momento, specialmente in quello di Carl. Felicia, le ha sempre voluto bene, anche se come moglie l'aveva odiata per quello che era successo con Carl, ma adesso non solo le sta dimostrando affetto, ma la guarda e la tocca con devozione. Io invece non riesco a perdonare mio fratello. Anche perché, nonostante Carl le avesse cancellato il ricordo di quella loro notte di passione, Emily ha dimostrato lo stesso quanto lo ama e forse è un sentimento più intenso di quello che prova per me, deve solo riconoscerlo a se stessa, e questo qualche giorno fa non lo avrei accettato, ma dopo averla vista morire, se lei in questo momento aprisse gli occhi e mi dicesse di voler appartenere a Carl, io direi di sì. Per amore di lei, la dividerei con lui e sarei capace di restare seduto in questa poltrona a guardarli amarsi nel mio letto, solo compiaciuto per lei, e dopo l'appagamento, la terrei stretta tra le mie braccia. Sì, sarei capace di questo, pur di non perderla. Mi alzo e controllo il suo respiro: è freddo, come il resto del suo corpo. Rose, mi dice <<non possiamo fare più nulla. Devi completare la trasformazione>>. È giunto il momento. Siccome non sono sicuro che potesse ingoiare, faccio un prelievo del mio sangue poi prendo una cannula. Inserisco il tubo nella gola di Emily e abbasso lo stantuffo. Appena scende il mio sangue le libero la gola e passo il tutto a Felicia incontrando il suo sguardo – lei sta ottenendo quello che ha sempre voluto. Non dar retta a Rose. Aspetta, tanto peggio di così non potrà andare. Felicia ha ragione! Preso da quello che è accaduto a Emily, non mi sono accorto che Rose mi ha manovrato, per questo è stata accondiscendente e non si è rifiutata nell'aiutarmi a guarire Emily, perché sapeva che non avrebbe funzionato e sta continuando a farlo. Io non cederò mai alla sua volontà, che non è quella della mia amata. Rimbocco le coperte a Emily, poi ordino a Felicia <<portami immediatamente del sangue umano>>. Rose, si alza di scatto capovolgendo la poltrona e solo il tempestivo intervento di Albert, che la trascina fuori dalla camera, le impedisce di uccidermi. Attacco la trasfusione a Emily poi dico a Felicia <<spero di aver fatto la cosa giusta>>. Lei mi abbraccia <<è più forte di quello che credi! Vedrai>> mi dice ottimista e restiamo stretti a guardare Emily. Spero vivamente di non dovermi pentire mai di aver dato retta ai miei sentimenti, il cuore mio è ribelle segue solo la passione per lei, mentre per logica avrei dovuto valutare i pericoli di questa mia scelta.

Eric.

Per quattro giorni, sono rimasto vicinoal suo letto, mi sono nutrito solo il necessario e ho dormito soloqualche ora seduto al suo fianco attendendo un segno di ripresa dallostato di coma profondo in cui è scivolata Emily, rincuorato solo daFelicia. E silenziosamente la supplico di aprire gli occhi. Quegliocchi, così brillanti. Così blu! Un oceano in cui nuotare oannegare. Invece nella serata, spunta la sua aurea! Risplende comenon mai, poi in un'esplosione di luce, svanisce. In quell'istanteil suo corpo inizia a sollevarsi dal letto, scattando dalla poltrona,<<Felicia>> la chiamo urlando. Appaiono, tutti nellacamera vedendo Emily sospesa a mezz'aria dal letto e nessunocapisce cosa stesse accadendo.

In una sfera luminosa la sua aureariappare e veloce come una saetta entra nel suo corpo facendolaricadere sul letto.

Lei aprendo gli occhi si guarda intornodisorientata, <<dove mi trovo? Dov'è mia madre?>>. Nonricorda più nulla, la sua memoria è fermata ai tempi in cui lamadre era viva. Poi si gira verso di me incerta e tastandosi lostomaco, il suo viso si dipinge di orrore. Sta rammentando e volgendolo sguardo su Albert, si stringe le braccia al corpo e piangendo dice<<perché l'ha fatto?>> lui si siede al suo fianco ementre la abbraccia, lei continua, <<non toccarmi, è colpasua... È orribile>>. Nonostante tutto, comunque l'ho persa.Sconfitto, girandomi urto la spalla di Sheila.

Emily.

L'orrore di quello che ho vissuto miassale talmente minaccioso e doloroso da frantumarmi in mille pezzi,Albert con la sua forza mi stacca le braccia dal corpo ed io conterrore urlo e solo quando lui mi stringe, rassicurante, ho lacertezza di essere ancora intera. Quando mi calmo e smetto ditremare, mi scosto da Albert e guardo nella stanza, Eric non c'èpiù ed io non riesco a tollerare gli sguardi di quelli rimasti e poimai più di prima questa camera mi pare lugubre fino a farmi sentiresoffocare. Mi alzo dal letto, però la testa mi gira tanto che perdol'equilibrio. Albert velocemente mi prende ed io gli dico <<perfavore, portami fuori da qui>>. Sorretta da Albert, con ilcorpo dolorante come dopo un intervento chirurgico, usciamo dallastanza, mentre scendiamo la scala, noto il salone pieno di personeche ci fissano in silenzio. Usciti da casa, ci fermiamo al centro delprato. Lui è lì e ci da le spalle, ma io posso scorgere il suomassaggiarsi la fronte con fare nervoso e poi passarsi la mano neicapelli, quasi a volerseli strappare. Ha percepito la nostra presenzae questo lo esaspera. Chiudo gli occhi e traggo un profondo respirosentendo l'aria fresca entrare nei polmoni e i profumi dei suoifiori poi faccio cenno ad Albert di andare. Lui, anche se conriluttanza, rientra. Eric girandosi mi guarda negli occhi ed io glidico <<ti devo parlare>> <<non c'è ne bisogno,so già cosa devi dirmi. D'altronde non ti biasimo per quello cheprovi. Puoi anche andartene, il cancello è dietro di te>><<bene! Come sempre tu hai capito tutto. Tento sempre asottovalutare la tua intelligenza superiore>>. Ha creduto chele mie parole fossero dirette a lui e ora ha eretto dei pilastri comedifesa dei suoi sentimenti. Anche se si mostra indifferente, nei suoiocchi, dietro a quello sguardo cupo, leggo il dolore della perdita.Qualcosa in lui si è rotto creando una voragine che so, non miavrebbe permesso di raggiungerlo e questo mi addolora. Avvicinandomidi un passo e con tono supplichevole <<non respingermi>>e lui con freddezza <<non lo sto facendo>> <<alloravieni qua>> vedendolo ancora immobile e cupo, pregandolo dico<<dai! Forza, vieni qua>> lui avvicinandosi, stringe identi e mi fissa pieno di rabbia contraendo la mascella. Quando Ericè in questo stato, so che sta cercando di trattenere il Vampiro eche basta un gesto sbagliato per farlo scattare diventando cattivo.Trattenendo il suo sguardo muovo con cautela il braccio e prendo lasua mano chiusa a pugno. Lentamente la spiano e la poggio sul miocuore che batte forte, poi la copro con la mia, <<lui va solo,dove vuole. Vuole te, è solo per te che batte così. Potrei dirtiche questo è amore, ma non è così. Quello che sento per te vaoltre l'amore. Va oltre ogni sentimento, il mio non amore è vita!La mia unica ragione di vita>>. La sua mano trema sotto la miacome gli succede ogni volta che lui provasse una forte emozione neimiei confronti e i suoi magnifici occhi s'illuminano, frantumandoquei pilastri che ci dividevano. Infatti, mi dice <<quello cheio sento per te, non è ancora stato scritto in nessun'opera, odramma, o poesia. Niente potrà mai esistere o cambiare quello chediffonde luce nel mio cuore senz'anima>> e mi stringe in unforte abbraccio disperato. Mi sta facendo male, con la sua forza, manon m'importa, perché sembra che in quel modo volesse farmientrare in lui per nascondermi dai pericoli del mondo ed io è lìche voglio stare. Sorridendo mi stringo al suo collo e lui con tonoemozionato, <<Emily... Emily!>> sussurra tenendomi al suotorace. Sento nuovamente il suo corpo nelle mie mani, il suo profumo,una fragranza solo sua che emana la sua pelle e che m'inebria.Avevo lasciato le braccia di mia madre per lui e ora sono finalmenteal sicuro, a casa dal mio angelo. Eric, spostandomi un po' dice,<<inizia a fare freddo per te. È meglio rientrare>>.

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