La passione ha il tuo nome. Capitolo 8

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Eric.

Maledizione! I lupi davvero non sanno contenersi davanti a una lupa in calore e cosa peggiore hanno lanciato il richiamo ai loro simili avvisandoli della presenza di un'umana con cui divertirsi. Ho evitato il loro avanzamento, sibilando in modo udibile solo alle loro orecchie, ma dobbiamo andarcene da qui. Emily, volge lo sguardo rincretinito su di me ed io le dico per sdrammatizzare e facendole credere che scherzassi, <<questo non era previsto, i lupi fanno sempre cose strane>>. Le accarezzo la guancia passandole un dito sulle labbra sentendo il suo sangue caldo scorrere sotto i miei polpastrelli. Accidenti, il suo odore è un sortilegio e fiuto anche il suo spavento che mi eccita ancora di più. Sono davvero tentato di cedere e avventarmi sul suo collo per saziarmi di sangue, ma non devo finché lei non si svelerà. Impongo la calma ai miei sensi e ignoro il bruciore che mi scorre nelle vene per la sete e per distrarmi e tranquillizzare lei con tono suadente le dico <<non permetterei a nessuno di farti del male perciò non devi temere>> <<lo so>>. Bugiarda, avverto la tua diffidenza, anche se il tuo corpo vibra sotto le mie carezze. Divertito da questa piccola mentitrice dal finto sguardo pudico ma pronta a sollevarsi la sottana, la provoco sfacciatamente <<e dimmi, se ti prendessi, se ti facessi mia, adesso, contro quest'albero, avresti paura di me?>> <<Non ho paura di te ma io non mi accontento di una botta e via in stile prostituta>>. Mente ancora! Una situazione davvero esilarante, ma reggo il suo gioco di resistenza e per farle credere che sono disposto a darle di più, la stringo ancora un po'al mio torace dicendole <<questo l'ho capito>> e vicinissimo alle sue labbra abbasso il tono continuando <<da molto tempo, Emily>>. La piccola bugiarda sta per cedere, la sento completamente abbandonata contro di me per farsi scopare, ma purtroppo avverto il suolo tremare sotto i miei piedi, segno che un intero branco si sta avvicinando. Se non voglio trovarmi a lottare con tutto il branco per non cederla, dobbiamo proprio muoverci e provocandola le propongo <<stanno per arrivare altri lupi, vuoi restare ancora a guadare?>>. Lei, frastornata, scuote la testa, dicendomi a bassa voce <<non ti credo, ma comunque la cosa non mi divertirebbe!>> <<Bene! Allora so cosa ci vuole per farti divertire>> e la guido all'uscita, a passo svelto. Mi segue come se fossimo inseguiti da un gorilla anche se ancora intontita, ma per non inciampare nella gonna, la solleva, formando una nuvola di velluto che le accarezza le gambe ad ogni passo. Cosa che mi fa sorridere: devo solo pazientare ancora qualche ora poi mi sazierò con il suo corpo.

Parcheggio la moto alle spalle del Vaticano, e a piedi passiamo per l'affollata Piazza San Pietro arrivando fino alla Via della Conciliazione, dove tra la folla di maschere in festa, guardiamo la sfilata dei carri allegorici. Roma, per questa notte ha imitato Rio de Janeiro mischiando, però, il Sacro e il profano. C'è così tanta gente che per non far si che fosse spinta e potesse cadere, comportandomi da gentiluomo, la tengo saldamente per il fianco. Spostandoci dalla folla, perché non ne posso più di tutti questi umani chiassosi, passeggiamo nei dintorni incontrando, lungo i marciapiedi statue umane che si animano appena un turista lancia, una monetina nel barattolo ai loro piedi. Emily ne è affascinata da questi artisti di strada e per stupirla fisso Aladino negli occhi, che non interagisce fisicamente con gli uomini, imponendolo al mio volere. Lui si alza dal suo cuscino dorato e la coinvolge in un balletto, cosa che diverte lei e fa sorridere me quando lascia la mano di Aladino e prende la mia e tenendola alzata, fa delle piroette, dicendomi, <<adesso si beve qualcosa di caldo?>> <<Dracula non vede l'ora>> le rispondo facendo allusione al mio costume. Nel bar affollato, faccio liberare un tavolo, incrociando lo sguardo di un Napoleone troppo alto, per nulla somigliante all'originale, che tenta di sedurre una buffa gattina, letteralmente in calore. Li spedisco direttamente a fare sesso invece di indurli a scappare spaventati dalla mia presenza. Dopo esserci accomodati, lei ordina al cameriere una cioccolata calda ed io un Bloody Mary e mentre aspettiamo le nostre consumazioni, Emily mi afferra un braccio e fingendosi spaventata, <<scappiamo, nemico in vista>> mormora indicandomelo con un cenno della testa. Seduto a un altro tavolo, c'è un uomo travestito di tutto punto da Conte Dracula, che parla in modo strano a un cameriere, a causa dei canini finti ed io scrutandolo con attenzione, dico, <<sciocco mortale, è ridicolo!>>.

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