La passione ha il tuo nome. Capitolo 94

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Eric.

L'acqua mi scorre sul corpo, mentre mi chiedo come avessi fatto a non dubitare di Sheila. Avevamo sospettato che ci fosse una spia tra di noi, ma lei era stata così machiavellica nelle sue azioni da essere fuori da ogni sospetto, anche se sapevo che la sua amicizia verso Emily era malsana, avevo lasciato che la frequentasse lo stesso per amor suo. E questa colpa non me la perdonerò mai. Sono pervaso dalla furia verso Sheila ma a quest'ora ha già smesso di esistere, ed io non l'ho potuta torturare come avrei voluto per placare la mia sete di vendetta, ma spero che Felicia ne tragga piacere dalla sua morte. Mentre adesso io sono solo insoddisfatto e fortemente tormentato dall'immagine di Emily che si dava a quell'essere posseduto e indegno. Quel ricordo mi corrode dentro come un acido peggio di quando l'avevo vista con mio fratello, e vorrei che quel maiale fosse ancora vivo, solo per poterlo uccidere con le mie mani, ma non potendolo fare, attribuisco anche quello ad Albert, perché per suo volere avevo dovuto lasciarlo in vita e il modo di fargliela pagare di certo l'avrei trovato. Sento la porta della cabina aprirsi, giro il viso, è lei <<i tuoi pensieri mi arrivano come urla>> si poggia all'anta, <<avrei potuto non mostrarti quella parte, ma non sarebbe stato giusto e poi le mie effusioni con Pietro impallidiscono a confronto di quello che hai fatto con Diana. Non provare a negarlo, ho visto mentre prendevo il tuo sangue>>. Lei era riuscita a vedere nei miei ricordi non essendo del tutto Vampiro? Di cosa mi stupisco infondo lei era stata sempre diversa, speciale, <<ma sai la parte divertente qual è? Diana è una ninfomane e colleziona uomini impegnati e tu ci sei cascato come un qualsiasi, debole e stupido umano>> e ride. Fortunatamente aveva visto solo quello, perché non l'avevo celato nel profondo, ritenendolo insignificante come ricordo. Poi propone, <<posso unirmi a te?>> le tendo la mano. Si toglie la camicia da notte di lino e poggiando la mano sulla mia entra nella doccia. Con gli occhi chiusi alza il viso al getto d'acqua, poi guardandomi <<ho visto anche mentre facevi l'amore con Adriana tra le vigne e a casa sua e ho provato la tua stessa sensazione, ma ora comprendo il motivo... e ti perdono. Tu l'hai amata e ti ringrazio per questo>>. Aveva visto anche quello! Durante la mia esistenza ho ucciso, mentito e tradito senza mai provare nulla, ma per quello che ho fatto con Adriana, il sentimento di colpa torna abbinato alla vergogna, ma ci tengo a chiarire quel tradimento, <<non era amore, ma in seguito ho fatto tutto quello che era in mio potere per aiutarla>> <<lo so! Anche questa però è una forma di amore>> poi si stringe al mio corpo. Poggio le mani alle mattonelle e metto la fronte sulla sua sentendomi un verme perché lei è capace di perdonare mentre io no: non la merito una donna così pura e nobile di sentimenti. <<Sì che mi meriti stupido>> mi ha sentito ancora e mi vuole! La sollevo per i fianchi avvolgendomi le sue gambe al corpo: lei è il mio sogno. Emily, nonostante siamo sotto l'acqua calda, rabbrividisce dicendomi <<non adesso. Non mi sento abbastanza in forze>>. Pensa che la volessi prendere sessualmente ed è spaventata dall'idea, d'altronde come dargli torto, ma non è quella la mia intenzione. Io, voglio solo tenerla stretta per non perderla più, ma per tranquillizzarla, la sciolgo dal mio corpo, poi usciamo dalla doccia.

La avvolgo nel telo, né lego uno sui miei fianchi, poi le asciugo i capelli con un altro: per la violenza che le avevo usato, oggi mi tormento in modo indicibile, avrei scontato la mia pena senza mai più toccarla. Mi prenderò cura di lei per il resto della mia vita come non ho mai fatto prima. Poi lei stessa, fa una cosa che mi stupisce: guidandomi verso il letto e stando nudi ci corichiamo. Si mette tra le mie gambe con la guancia poggiata sul mio torace ed io la guardo trasognato: è talmente bella ai miei occhi che sembra rinata, <<mi sento così stanca! Credo che un giorno intero di sonno non mi sia bastato>>. Mettendola seduta sulle mie gambe e accostando il viso al suo dico, <<veramente hai dormito per quasi cinque giorni>>. Accidenti al suo odore! C'è qualcosa che emana la sua pelle che mi tenta più del solito, ma non riesco a definirla e odorandole il collo sorrido. Poi la guardo negli occhi e la odoro ancora carpendo la sua essenza, <<cosa c'è?>> domanda incuriosita. Accarezzandole il viso, dico <<rosa selvatica con una nota di fresca rugiada>>. Scherzosa mi chiede, <<e dov'è finita la nota di cacao e latte?>> <<Non lo so, ma questa mi attira di più>> <<anche il tuo continua a piacermi. Hai l'odore di un angelo>>. Solo lei può ritenermi tale avendo un'alta concezione di me, e la cosa assurda è che io, detto da lei, ci credo, perché è l'unica capace di smussare i miei angoli spigolosi portandomi sulla retta via <<mi sei mancata la mia vita è veramente un inferno senza di te>>. Emily, si mette seduta in modo da guardarmi meglio <<io per l'inferno ci sono passata>> <<quella era un'illusione di Asmodeo, in realtà sei sempre stata in Giordania, dove aveva appuntamento con Ludovic. Il demone ha eluso noi e incantato te>> <<qualunque cosa sia stata, io affronterei di nuovo ogni sofferenza e rifarei pure ogni cosa per proteggere le persone che amo. Adesso mi piacerebbe solo buttarmi tutto alle spalle e non pensarci più, ma non potrò farlo perché sono consapevole che Ludovic verrà a cercarmi ancora>> <<c'è un intero esercito che si occuperà della questione e come uomo è mio il dovere di proteggerti. Non il contrario>> <<e lo faresti per amore?>> <<Certo!>> <<Allora prova a capire Albert. Tu sei suo figlio ed io ti stavo uccidendo, cerca di convincerti che non puoi considerarlo colpevole, se lui ha fatto una scelta spinto da amore paterno>>. Mi accarezza il torace, nei punti, dove mi aveva accoltellato e supplichevole con gli occhi lucidi di lacrime, dice <<ti prego, prova a perdonare. Altrimenti non potrò mai perdonare me stessa>>. Sta cercando di farmi ragionare tramite i sentimenti chiedendomi di vedere il mondo con i suoi occhi ma ora non posso prometterle nulla perché io odio troppo mio padre. Cercherò solo di tollerarlo, in futuro, affinché lei si sentisse libera di ogni colpa, <<a una sola condizione>> le dico allungando la mano nel cassetto del comodino e prendendo il suo anello a tre diamanti, glielo mostro, <<significherebbe molto per me, se tu lo portassi di nuovo>> <<mi sono chiesta se fosse andato perduto>> <<stava qui. Aspettava solo che tornassi da lui>>. Emily, con un sorriso, mi porge l'anulare sinistro ed io gli infilo l'anello, poi le bacio la mano, <<quindi, siamo ufficialmente insieme?>> <<Se stare insieme per te significa una coppia in tutti i sensi, allora sì, solo però se tu daresti a quest'uomo la possibilità di rimediare agli errori e di ricominciare daccapo>> <<solo se quest'uomo promette a questa donna di pensare e di agire più da umano! Lo farai vero?>>. Tenendola stretta, sorrido dicendole <<sei peggio di una bambina viziata, ma non provare anche a convincermi ad avere fede in Dio>> <<tu neghi l'evidenza di quello che hai visto?>> <<Per me, quello era solo un sogno dettato dal subconscio. Il tuo cuore si era fermato, ma il tuo cervello per breve tempo ha continuato a funzionare>>. Sbuffa, avvilita per la mia miscredenza, ma non mi contraddice e cullandola attendo che si addormentasse. Mi assale l'angoscia vedendola con le palpebre chiuse, temo che non le riaprisse più, ma il suo corpo è tra le mie braccia, caldo, vivo.

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