La passione ha il tuo nome. Capitolo 59

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Emily.

Si è fatto notte ed Eric ancora non è tornato. Prendo il telefono per chiamarlo, ma poi cambio idea, aspetterò. Anche lui ha bisogno di restarsene da solo con i suoi pensieri e forse ha bisogno di più tempo, io l'avevo fatto pensando a quello che c'eravamo detti e al fatto che lui con i suoi maledetti poteri potesse leggermi dentro prima ancora che aprissi bocca. Non voglio mostrarmi timorosa, devo imparare a non avere paura di lui, infondo mi ama. Guardo dalla finestra chiedendomi se ci fosse qualcuno a sorvegliarmi, ma non scorgo nessuno e mi assale il panico pensando che se fosse apparso un Vampiro che voleva mangiarmi, come avrei fatto? E se invece veniva ed entrava in casa un altro cane rabbioso, come avrei potuto difendermi da sola. Avvilita dalle mie paranoie, mi sposto dalla finestra, ma in quell'attimo appare Felicia e Tanya, e dalla paura mi reggo al muro esclamando <<oddio! Per poco non mi si è fermato il cuore>>. Tanya, dice <<scusaci, ma andavamo di fretta. Siamo venute a prenderti per portarti da Albert per il rito dell'unione>> <<di cosa stai parlando?>> domando sospettosa <<dell'ultima prassi delle tue nozze con Eric. Lo farete stasera alla presenza di tutte le altre sette>> <<voi siete matti andreste tutti rinchiusi. Di qualsiasi cosa si tratti, io non lo farò mai>> <<Emy, non puoi sottrarti a questa legge dell'editto di Albert>> <<me ne frego delle sue leggi. Chiama Eric>> urlo. Felicia mi afferra il braccio e scuotendomi <<ragazzina! Smettila di frignare. Eric ti ha salvato il posteriore, adesso tocca a te perciò lo farai senza lamentarti. Da quando sei arrivata, non hai fatto altro che procurare problemi. A causa tua i fratelli litigano e ci hai messo in una posizione spiacevole>> poi mi lascia borbottando in una lingua sconosciuta. Tanya vedendomi spaventata dal tono adirato di Felicia, mi spiega <<lei voleva dire che se non lo farai, il matrimonio sarà annullato. Eric ha raggirato la legge di Albert, quella sera, dicendogli di non volerti usare violenza, ma dall'odore dei tuoi ormoni, Albert ha fatto i calcoli>>. Poi appoggiandomi le mani sulle spalle, riprende <<fai questo sacrificio, altrimenti per mancato adempimento alle leggi, Albert ti trasformerà ed Eric sarà mutilato per la sua mancanza>>. Le ginocchia mi tremano a tal punto che non mi reggono più, ma Felicia inginocchiandosi e parlandomi, questa volta, con i suoi modi teneri <<Eric, per amore ha usato l'editto e inoltre ha versato una somma di denaro, talmente alta da definirsi scandalosa, a tutte le fazioni settarie per farti proteggere e in questo momento è da Albert cercando di tergiversare, a te è richiesto un solo atto in cambio>>. Avendo una visione più chiara di cosa andavo incontro, guardandola disperata, dico <<tu non sai quello che è successo ieri. Lui mi ucciderà>> <<allora accadrà una carneficina. Moriamo tutti, insieme>>.

Eric.

Rose, ha modificato il sarcofago di marmo, allestendolo con un baldacchino di veli bianchi e coprendolo di pelliccia dello stesso colore, oscurando anche l'ambiente lasciando solo delle candele accese ai lati del talamo. I miei fratelli, come gli altri, si abbassano il cappuccio della mantella nera sulla testa e in quel momento fanno il loro ingresso Felicia e Tanya tenendo Emily tra loro: è avvolta da un pareo di seta nera che le copre solo le parti intime, come le schiave romane di un tempo, noto mentre la portano da me. Ha lo sguardo basso e sottomesso. Il silenzio è disturbato solo dal suo battito furioso. Le sollevo il viso e nei suoi occhi c'è una guerra di sentimenti facili da decifrare e vorrei che lei potesse leggere nei miei quanto mi dispiacesse doverla sottoporre a quest'ultimo rito. Rose, si avvicina e le dice <<noi saremo ciechi e sordi>> poi bendandole gli occhi, con un foulard nero <<in questo modo lui, non potrà soggiogarti con i suoi poteri>>. Guido Emily, oltre la tenda, poi la sollevo e la siedo sul sarcofago. Le sciolgo dal collo la veste e la distendo, poi mi sfilo dai fianchi anch'io il pareo nero e mi stendo su di lei. Emily rabbrividendo e cercando di controllare il tremore, mi dice <<ti prego falla finire presto>> e volge il viso di lato come se, nonostante fosse bendata, non volesse guardarmi in faccia. Per la mia natura, sono nervoso più di lei, perché questa è la cosa più difficile che avessi mai fatto nei miei secoli. Avevo fatto sesso, bevendo il sangue di tante donne da perderne il conto, ma con Emily, nonostante lo desideri, ho saputo controllarmi, fino a ieri sera e ho faticato non poco per non dissanguarla. Quell'assaggio del suo sangue però ha rinforzato il mio desiderio, è come se sentissi ancora il suo sapore in bocca. Ora questa sua condizione fisiologicamente naturale è una tentazione alla quale devo saper resistere, me lo sono ripromesso e reprimo il Vampiro evitando di respirare. Aprendole le gambe, spingo e la sento frigida, mi ritraggo di poco, poi spingo ancora e lei serra le labbra, continuo piano per non farle male, ma lei trema e sussulta stringendo il bordo del sarcofago a ogni mio movimento: lei sta solo subendo. No, non posso farle anche questo dopo averla aggredita. Mi sposto dal suo corpo mettendomi sulle ginocchia; al diavolo le leggi, mi assumerò ogni responsabilità pagandone il prezzo, ma non toccherò ulteriormente Emily. Penso, abbassando la testa. I miei occhi sono ipnotizzati da una macchia rossa: il flusso fuoriuscito. Fiuto la paura e quell'odore intenso di sangue fresco fa scattare il mio sguardo rapace sulla preda, bramante di avventarmi sul suo collo: il Vampiro vede solo rosso, vuole il suo sangue, accecato dalla sete repressa per quell'essenza unica. La ghermisco pronto a placare la mia sete, ma una carezza lieve sul mio fianco, mi produce un brivido, poi una mano incerta si allunga trovando il mio volto, e quelle dita delicate che sfiorano le mie labbra mi confondono e mi sposto. Lei solleva la schiena e alla cieca, le sue labbra trovano le mie intrecciandosi in un bacio che fa soffrire la mia gola arsa, però quello stesso bacio mi genera anche una scossa che il mio cervello riconosce, e la abbraccio: lei è la mia Emily. Ha percepito il mio agire da Vampiro e nonostante la paura, l'ha celata offrendosi, riuscendo a redimermi fino a riportarmi da lei. Sopprimo il Vampiro facendo soffrire il mio corpo, ma adesso sicuro di me, sfilandole il foulard dagli occhi le dico, <<di questo, non ne hai bisogno. Ti fidi di me?>> <<Mi affido, confido e mi fido di te con tutta me stessa>>. Dai suoi occhi scompare ogni timore, e vedendoli pullulare d'amore, le sorrido e prendendola per i fianchi, la sollevo, facendola aderire al mio corpo, e carne entra in carne diventando una sola cosa. Non mi muovo, cominciamo con l'accarezzarci: io delicatamente per farle capire che non le procurerò e non voglio farle alcun male, lei come se stesse approfondendo la conoscenza del mio corpo. Odorandole il collo, nel punto dove l'avevo morsa, giuro a me stesso di rispettarla fino alla fine dei miei giorni deponendo un bacio, inebriandomi del suo odore, le sussurro <<la mia rosa selvatica>> e la distendo. Respirando dei suoi respiri, il mio seme di Vampiro si mischia al suo sangue, fornendo prova a mio padre, di rinuncia e di acquiescenza, mentre io mi perdo nei suoi occhi languidi e dalla luce che emana.

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