La passione ha il tuo nome. Capitolo 70

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Eric.

Il demone è introvabile, ma noi non ci arrendiamo e nell'ultimo giro di perlustrazione, mentalmente chiamo Carl, ma non riesco a collegarmi con lui. Preso dalla preoccupazione, provo con Felicia che è in un'altra zona -mio fratello è con te? La sua voce mi giunge chiara -no!Che cosa sta succedendo? Il demone poteva essere da lei! Penso, dicendole -non lo so! Tienimi localizzato. E mi precipito a casa di Emily lasciando il mio gruppo alla ricerca. Carl è nel salone che guarda dalla finestra, <<perché non hai risposto alla mia chiamata? Dov'eri?>> <<Sono sempre stato qui. L'avete preso?>> risponde calmo, ma io per un secondo, avverto la sua agitazione e mostrandomi apparentemente tranquillo come lui, mettendomi al suo fianco, <<no. Quel demone ombra c'è sfuggito! Che cos'è, accaduto a Emily quando sono andato via?>> <<Niente!>> <<Bene. Adesso ritorno alla caccia, tu sei sicuro che non sia successo nulla di anomalo al passaggio del demone? Te lo richiedo perché lei, stava cedendo al suo richiamo, come hai visto>> Carl girandosi e guardandomi negli occhi <<non è successo niente, ti ho detto>>. L'ignobile sta mentendo, con uno scatto veloce, sono dietro di lui e a denti stretti, chiedo <<che cosa è successo? Dillo. Ad alta voce>> <<niente>> risponde ancora senza battere ciglio. Allora afferrandolo e tendendogli il collo, lo mordo e prendendo il suo sangue guardo nei suoi ricordi leggendo il labiale: lei lo bacia e lui spostandola, <<non sei in te>> <<lo sono>> e si baciano ancora. Presi l'uno dall'altro, si recano in camera e lui sopra di lei dice: <<allontanami da te, fallo adesso>> <<donami un'emozione, fammi tua>> e la prende con passione sussurrando <<nuptiae dies caro, sexus et sanguis>> mentre lei lo accoglie senza riserve e dopo i loro affanni di piacere, ancora la sua voce, <<Emily guardami negli occhi>> e le prende anche il sangue. Guardo nei suoi ricordi e mi sento annegare in un mare in tempesta. Furente mi stacco dal suo collo e prendo fiato, poi con tutta la mia forza carica d'ira lo colpisco con un pugno. Lui va a sbattere dall'altra parte della stanza, ma rialzandosi velocemente si scaglia su di me, bloccandomi al muro con un braccio alla gola e torvo dice <<ho mostrato tutto a mio figlio, non puoi uccidermi perché la colpa è tua. Se tu non l'avessi morsa, io non sarei stato costretto a guarirla con il mio sangue e questo lo sapevi, ma non te ne importato e mi hai obbligato a restare in casa con lei per sorvegliarla e a ogni mia influenza per non farla suicidare, ho sofferto per non cedere al richiamo e stasera l'hai lasciata ancora una volta a me sapendo che sarebbe successo. >> <<Potevi partire e startene lontano come hai fatto in passato>> <<solo perché tu me lo ordinasti invece adesso, non me l'hai permesso perché ti servivo qui, ma se ben ricordi in passato, non servì a nulla perché ritornai per prenderla e tu mi costringesti a sposarla>> <<perché tu una figlia non la volevi. Io ti ho fatto rispettare le leggi di Albert, per non farti uccidere>> <<e ti sei mai chiesto quali erano i miei sentimenti? Tra me e te la facciata cambia ma entrambi non possiamo rinnegare ciò che siamo>>. Lasciando la presa, e facendo un passo indietro <<ti ho mentito e le ho cancellato il ricordo per proteggerla da te e da se stessa!>> pulendomi il sangue dal labbro, con cattiveria dico <<quello che ho visto andava oltre, ciò che siamo. Io l'ho fatto con Adriana, senza coinvolgimenti, era solo il richiamo e per guarirla. Tu invece mi hai tradito due volte, amandola e usando i tuoi poteri su di lei>> <<è vero la amo! E tu non puoi giudicarmi se per la prima volta provo un sentimento vero>> <<non ti perdonerò mai. Stammi lontano, fratello. Adesso vattene>>. Felicia vede tutto capendo anche le nostre parole e restando ancora localizzato con lei, vedo un tentativo di approccio da parte di Carl che si rende conto della situazione in cui si trova con lei, che gli dice amareggiata, <<come Vampiro, potrei anche capirti ma come donna e moglie no. Ho bisogno di metabolizzare la cosa!>>. Davanti agli occhi, continua a scorrere vorticosamente la stessa immagine: il suo piacere stretta tra le braccia di un uomo che non ero io e il loro essere complici e partecipi di un sentimento che mi angustia fa risvegliare quel serpente aggrovigliato nel mio stomaco, che accresce azzannandomi il cuore, facendomi ardere d'ira.

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