La Passione ha il tuo nome. Capitolo 44

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Emily.

Arrivati a casa, salgo subito di sopra e faccio la doccia per togliere quel sangue dal mio corpo, quando finisco di lavarmi, indosso una vestaglia di lino e mentre mi spazzolo i capelli, penso a quanto fosse strano e assurdo tutto ciò e giacché in me molto spesso si alternano mente e cuore, adesso subentra la ragione. La parte razionale di me m'induce a pensare: sono caduta nella tela del ragno. Tutte le sue azioni sono solo per arrivare a uno scopo e cioè prendere il mio sangue o farmi diventare come lui e inquieta vado su e giù sul tappeto spazzolandomi i capelli. Eric mi raggiunge, è a dorso nudo ma indossa ancora il jeans, e porgendomi un bicchiere <<bevi questo! Credo che dell'alcol in questo caso sia l'ideale>>. Scuoto la testa rifiutando, proprio adesso ho bisogno di restare lucida. Lui lo poggia sulla mensola del camino e mentre continuo ad agitarmi, mi afferra per un braccio ed io trattengo il respiro: oddio cosa vorrà farmi! Lui delicatamente mi solleva tra le braccia poi mi mette sul letto. Si siede a sua volta di fronte a me a gambe incrociate, e guardandomi, mi toglie lentamente la spazzola dalle mani, dicendo <<leggo nei tuoi occhi una sequenza di domande che scorrono veloci, vuoi sapere chi sono? Vuoi ascoltare la mia vera storia?>> <<Sì, ma ti pregherei di essere sincero, a questo punto dovresti cominciare tu a fidarti di me>> <<da dove vuoi che incominci?>> <<Dall'inizio direi, senza trascurare niente>> <<sono nato in Svezia e lì ho vissuto trentasei anni della mia esistenza. Ero sposato con Gladis e avevo tre figlie. Sono trascorsi quasi mille anni da quando mi hanno trasformato in quello che sono>>. Ammazza, quando è vecchio! Ed io che certe volte, quando mi fa le paternali, ho pensato che dodici anni di differenza fossero tanti. <<Una notte il mio villaggio fu attaccato e ogni uomo impugnò la spada, compreso io che ero il loro Re. Combattemmo, ma quegli uomini che credetti appartenenti a un clan avversario ci annientarono. Uccisero persino donne i bambini, ma la mia famiglia fu bruciata viva nel castello in cui vivevamo. Sentivo le loro urla e mentre stavo andando da loro per aiutarle qualcuno mi squarciò la gola con una lama. L'ultimo ricordo che ho di quel giorno sono urla, fuoco e cadaveri ovunque e poi il volto di Albert e Rose. Non ricordo il seguito, ma quando aprii gli occhi, non ero più lo stesso: sentivo dentro una forza sovrannaturale. Albert era chino su di me che mi puntava una croce acuminata sul cuore, volevo alzarmi, ma ero bloccato da Rose, che è una Strega-vampiro, e Albert che è il mio creatore, mi disse che se giurassi di comportarmi bene, mi avrebbe lasciato vivere, altrimenti la croce sarebbe scesa nel mio cuore in quello stesso istante. Ovviamente giurai, Rose mi liberò e Albert iniziò a spiegarmi tutto>>. Stringo la mano di Eric, per incoraggiarlo perché capisco che non è facile per lui parlarmene. <<Ho vissuto con loro per qualche anno, il tempo necessario per essere addestrato a vivere da Vampiro. Albert m'insegnò a nutrirmi di sangue senza fare del male agli umani. Io ero stato trasformato perché lui stava creando un esercito di Vampiri in grado di combatterne uno più antico di lui, che aveva stretto un'alleanza con dei Demoni, spargendo morte in tutto il mondo e fu proprio un discepolo di quel Vampiro, Isse, a sterminare il mio clan e radere al suolo il mio villaggio. Col tempo abbiamo combattuto con molti Vampiri e Demoni, per questo sono diventato uno specialista di questi ultimi e poiché non possiamo vivere sempre nello stesso posto, ora sono stato proclamato il capo-guardiano di questa Nazione. >> <<Chi sono questi Demoni cosa vogliono?>> <<Loro sono entità malvagie che ci contrastano>>. Lui racconta e i suoi occhi si riempiono di avversione e allora gli chiedo, per cancellargli quell'espressione che mi spaventa quasi come quando l'ho visto trasformato, <<com'era Eric senza il Vampiro?>> lui sorride e si tuffa nuovamente nei ricordi, <<felice. Ero un Re e avevo tutto, potere, ricchezza, l'adorazione di Gladis e l'amore delle mie figlie. Lei era bella, con i capelli ramati e al posto degli occhi, due splendidi smeraldi e le mie bambine somigliavano alla loro madre>>. In un attimo nei suoi occhi si fa posto la nostalgia, per un tempo andato che non sarebbe mai più tornato o per lei e in me si accende una stupida gelosia per un passato in cui non esistevo. Sentirlo parlare, però, con ardore di un'altra donna è insopportabile. <<La mia rabbia per la loro perdita, fu talmente tale che avrebbe devastato il mondo intero se Albert e Rose non mi avessero fermato. Dopo, pensai che anche se avessi potuto scegliere se diventare Vampiro o meno, lo avrei fatto lo stesso, perché avevo perso tutto. Avevo smarrito il mio credo, la fede per me diventò qualcosa d'inesistente e si trovava solo nei gradini più bassi, tra i deboli. Adesso mi trovo al vertice>> <<mi dispiace, di aver sofferto molto>>. Gli dico solo questo perché capisco che incalzare una discussione sull'argomento fede, è inutile, perderei in partenza. Eric crede più nell'essere che è, che nel credere in un Dio che noi umani, definiamo superiore, emulando e rifugiandoci nella sua carità, allora gli chiedo per curiosità <<e il Vampiro ha mai amato?>> <<Ho avuto un grande amore, ma solo tu mi hai preso veramente il cuore>>. Lui fissa i suoi occhi nei miei e con intensità, <<dimmi di sì e ti renderò mia per l'eternità>>. In questo momento, la paura che lui potrebbe fare di me ciò che volesse mi coglie <<beh, questa è una cosa che non sono in grado di decidere seduta stante ma col tempo. Forse>>. E lui accorgendosi del mio timore, lentamente alza la mano e sfiorandomi le labbra, <<sin dal primo momento che ti ho avuto tra le braccia, il mio cuore ha urlato, arrenditi, è lei. Ci sono volute migliaia d'anni per trovarti. Tu sei mia e non ti cederò a nessuno, specialmente adesso che dici di amarmi>> smette di accarezzarmi e guardandomi intensamente negli occhi, <<cercherò di essere più umano possibile con te. Ti devi solo fidare di me>> <<ho vissuto qui con te credendoti pazzo ma umano. Ora sono qui sapendoti Vampiro e che quelli come te, desiderano questo>> e gli porgo il polso in offerta. Faccio questa mossa azzardata, perché voglio essere veramente certa del suo rispetto, Eric spiazzato ammette, <<lo riconosco hai fegato ma da lì lo prendo dai miei familiari>> mi sfiora il collo con le dita guadando ciò che fa <<da te lo voglio dalla mia debolezza>> poi mi prende sulle sue gambe, e sorprendendomi mi abbraccia dandomi un bacio dietro l'orecchio. Lo sapevo, Eric non lo farebbe mai, in fondo mi ama perché sono io. La sua Emily. Scioltosi quel pizzico di tensione che si è insinuata, ritorno a chiedere avida di sapere, <<Eric perché definisci Rose, strega-vampiro?>> <<Lei da umana era una strega, nelle sue vene scorreva magia e quando è stata trasformata, si è mischiato sangue di Vampiro e magia, dandole poteri aggiunti. Giacché tutti noi in parte discendiamo dal suo sangue, al di fuori dell'ipnosi, la forza, i sensi potenziati, il risultato è che noi abbiamo un cuore che batte, sembrando umano, possiamo vivere di giorno e se ci scambiamo il sangue l'uno con l'altro, possiamo parlarci mentalmente. >> <<Wow, da questo punto di vista deve essere divertente, però quello che hai fatto a Felicia, potevi evitarlo>> <<no! Dovevi vedere fino in fondo chi sono>>. Quel ricordo fa accelerare il mio cuore ripensando a quegli attimi di terrore ed Eric poggiandogli la mano sopra, <<non aver paura di me>> guardandolo con stupore, gli domando <<hai sentito il mio cuore?>> <<Chiaramente, come se avessi l'orecchio poggiato sopra>> nel dubbio che lui potesse manipolarmi, e nel caso non essere più me stessa, mi assicuro <<non userai l'ipnosi su di me vero?>> <<No! Terrò le cose da Vampiro lontane da te. Lo prometto>>. Gli credo, Eric se promette mantiene la parola e mentre sospiro sollevata, lui mi dice <<salvo che non ti ammalerai. In tal caso userò il mio sangue per guarirti, ma non potrà esserti di alcun aiuto se ti verrà il cancro, perché non fa effetto su quello e ti giuro che se solo ti riterrò in pericolo io ti renderò immortale prima delle nozze. Fondamentalmente sono una persona egoista, non ci penserò su più di un secondo e ti trasformerò nella bella tenebrosa>>. Quindi dopo il matrimonio, la sua intenzione segreta era di trasformarmi. Oh mio Dio! Era disposto anche all'inganno pur di avermi per l'eternità senza doversi rivelare prima, ma sul fatto che mi amasse non c'erano dubbi e per questo non gliene voglio. Vista la determinazione con cui ha giurato riguardo al mio destino, gli accarezzo il viso per distoglierlo da quella che mi sembra, in piena regola, una minaccia, poi la poggio sul suo cuore, provando a distrarlo ancora buttando il discorso sul vago, <<ora mi hai confuso tra quello che mi hai detto e su quello che noi comuni mortali sappiamo di voi>>. Eric, sorride come se si aspettasse un paragone simile, poi dice <<come hai potuto notare, il sole non mi uccide, l'aglio nemmeno, ma non sopporto il suo aroma. Posso mangiare il cibo come te, ma di quello non ho bisogno. Per vivere ho bisogno di sangue, ma principalmente, devo proteggere il mio cuore da qualsiasi arma lo possa trafiggere. Non sono freddo come un cadavere, ho solo qualche grado di temperatura in meno alla tua, posso attraversare il mare in qualsiasi modo, ma non posso entrare nelle case degli umani senza essere invitato, ho una forza sovrumana e se voglio volo>>. Resto affascinata mentre lui racconta, ma spalanco gli occhi alla parola, volare. Eric mi guarda attentamente negli occhi, <<cosa c'è Emily?>> <<Se te lo dico, prometti di non ridere?>> <<Va bene>> <<non dirmi che puoi trasformarti anche in qualche strano volatile?>> fatica a trattenersi dal ridere, <<no! Quello lo fa solo Dracula>> <<esiste veramente?>> gli domando incredula. <<Io non l'ho mai incontrato, ma chi può dirlo>> sospiro, <<mi sento meglio al pensiero di non aver fatto l'amore con un pipistrello>>. Eric accarezzandomi la schiena, <<ti spaventa un volatile, ma non un Vampiro come me?>> <<Tu per me sei Eric e basta>> <<se vuoi che sia così, posso capirlo ma preferirei che tu non dimenticassi mai chi sono. >> <<Va bene! Non lo farò, però una curiosità, la bara di marmo che hai di sotto, la usi per dormire?>> lui scuote la testa ridendo divertito, <<gli attrezzi che hai visto in quella stanza servono per il mio compito di guardiano, ma il sarcofago è un cimelio. Io sono un Vampiro moderno, non vedi dove vivo?>> <<Sì, possiedi una casa moderna ma, i colori sono come dire vampireschi, specialmente questa stanza>> indicandola con la mano. <<Emily, ho vissuto tanti stili adeguandomi a ogni epoca. Oggi vivo una vita moderna e mi piace, ma i colori che vedi, le camere oscurate o in penombra, sono come dire nel mio essere Vampiro. Amo la notte e solo allora mi sento completamente me stesso>> <<vuoi dire che tutte le notti gironzoli?>> <<Quando tu vivevi con me no, ma restavo sveglio girovagando per casa>>. A quel punto mi sorge un dubbio e guardandolo sospettosa, <<dì la verità! Hai mai sbirciato sotto le coperte, quando dormivo da sola?>> <<Ogni notte, ma solo guardando il tuo viso>> <<guardone!>> lo rimprovero scherzosamente fingendomi offesa. Eric sorride <<non lo sono! Non ho mai influenzato con i miei poteri le tue decisioni e non sono mai entrato nei tuoi sogni. Non c'è bisogno, fai tutto da sola. >> <<Puoi fare anche quello?>> <<Sì, ma ora basta, tu devi riposare!>> e distendendomi, <<vado a cambiarmi e poi se vuoi, dormo sul divano>> <<no! Voglio che tu stia qui con me e voglio che mi stringa a te. Adesso>>. Eric si distende al mio fianco tirandomi sul suo torace e abbracciandomi, <<sapevo che sarebbe arrivato il momento in cui mi pregavi di restare a letto con te>> <<guarda che non l'ho fatto. La mia è una pretesa>> sorridendo e accarezzandomi i capelli riprende, <<Emily, è ovvio che non dovrai mai raccontare nulla... >> stringendomi al suo torace, gli dico <<tu sei Eric e basta>> <<capisco, però una cosa. Il matrimonio avverrà comunque. >> <<Io ti sposerò quando tu sarai pronto ad abbracciare la mia fede>> <<e se non lo fossi mai?>> <<Allora mai diventerò Vampira e tu hai promesso che non avresti fatto nulla che io non voglia>>. Sapevo che avrebbe risposto così, infatti, sono riuscita a pendere molto più tempo per le nozze che automaticamente mi condurranno alla trasformazione.

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