Emily.
Com'è piacevole. Che tocco delicato sulla mia pelle e il calore di quelle mani... e un profumo. Il suo, lo sento anche nel sogno. Poi le mani si fermano e delle labbra morbide sulla mia fronte lasciano un bacio, poi ancora il massaggio e un bisbiglio al mio orecchio, <<Emily>>. Non voglio svegliarmi. Non voglio che finisca il bel sogno, ma sentendomi ancora chiamare, apro lentamente gli occhi ed Eric è seduto sul letto al mio fianco vestito con jeans e camicia bianca e non come il suo solito di nero. Non stavo sognando; lui veramente mi massaggia le gambe nude sotto le lenzuola. Lui è eccezionalmente incline anche in quello. E i muscoli delle mie gambe hanno proprio bisogno di questo trattamento, ma lui smette e dice <<la colazione ti sta aspettando>>. Quella è l'unica cosa di lui, di cui non avevo sentito la mancanza. Eric dandomi ancora un bacio sulle labbra, <<è pomeriggio! Dai, alzati>> ed esce dalla stanza. Preferirei restare ancora a letto, perché mi sembra di essermi appena addormentata. Stiracchiandomi ripenso alla lunga notte che abbiamo trascorso e alle sensazioni suscitate dalle labbra e dalla lingua di Eric, mentre io ho ancora il suo sapore in bocca. Con quel rapporto ho voluto dimostrargli che solo con lui posso e voglio fare cose simili. Se penso a quel momento, ho creduto di non farcela e di morire soffocata, ma ho tenuto duro e con coraggio ho ingoiato tutto quello che mia ha dato. E posso dire di averlo fatto impazzire tanto che di cose "cattive" sul mio corpo ne ha fatte molte. E nell'impeto di un fremito tra le gambe, mi tiro il lenzuolo, avvolgendomelo al corpo. Gli occhi mi cadono sulla mano e non posso credere che al mio dito c'è un nuovo anello.
Avevo letto in un libro che legata a un gioiello "Tiffany", ci fosse una sorta di magia e che una donna sarebbe stata fortunata a riceverne uno, io invece penso che la mia fortuna fosse stata incontrare Eric e l'anello è un particolare aggiunto.
Pronta, scendo frettolosamente e lo trovo come sempre al tavolo per la colazione e mentre la guardo avvilita, lui mi domanda <<cosa ti va di fare oggi?>> <<Andiamo dai tuoi fratelli? Ho qualcosa da dirgli>> e lui sorridendomi, <<va bene>> risponde, ed io ho la sensazione che abbia capito di cosa si tratti. Mentre mangio un cucchiaino di marmellata, Eric mi si avvicina con il suo solito bicchiere in mano ed io gli faccio un'osservazione, <<mi rimproveri per la mia alimentazione, ma tu non sei il massimo dell'esempio, a parte questo miscuglio che bevi, a colazione non ti ho mai visto deglutire altro>> <<chi ti dice che non mi nutra a dovere>>. Mostrandomi un bicipite, <<guarda quanta forza>>. In effetti, un uomo forte come lui, non ne ho mai conosciuti. Appena finisco la lauda colazione, lui mi conduce nel suo studio dicendomi, <<i miei fratelli sono in ufficio, abbiamo ancora del tempo prima che tornino a casa, perciò lo userò per parlarti di me>> e portandomi davanti al quadro <<la stanza che c'è la dietro l'ho fatta costruire io quando ho comprato la casa. Potrei dirti tante cose al riguardo, ma non è facile per me e non lo sarà neanche per te, per cui cercherò di rendere la cosa meno dolorosa possibile usando poche parole>> prende un respiro e accarezzandomi una guancia con occhi tormentati <<tu sei il mio amore>> <<lo sei anche tu>> e gli bacio la mano, Eric girando il quadro con l'altra mano <<questa è la stanza di un Vampiro>>. Messa davanti a quel vano buio scoppio a ridere: ho fatto mille congetture su questa stanza e le più logiche, poiché Carl è un ematologo credo che quelle sacche di sangue, servissero per i suoi studi. Riguardo alle armi solo un collezionista ne può avere così tante. Per il resto del contenuto, per la confessione fattami da lui dicendo di aver praticato solo sesso inumano, sono certa che Eric sia un sadomaso e che si conceda serate private a tema e le torture fisiche non fanno proprio per me. Con tutta l'apertura mentale possibile, non riesco ad accettare di essere incatenata e frustata. E peggio ancora, mi si accappona la pelle se penso a tutti quegli altri aggeggi infilati o applicati sul mio corpo. Questo suo lato oscuro mi terrorizza ma è evidente che anche lui non me ne volesse parlare. Richiudendo il quadro <<smettila di scherzare. I Vampiri non esistono>> e abbracciandolo <<non voglio entrare nella stanza degli orrori>>. Eric annuisce, e non saprei dire sei sia più tormentato di prima o sollevato dal mio rifiuto, poi si siede alla sua scrivania e mettendomi sulle sue gambe mi dice <<tu già sai del rischio di rapimento e il problema è aumentato, i passaporti che hai visto mi sono utili perché potrebbero servirmi se fossi in pericolo e quello intestato a Serena Bilmar è tuo>>. Gli tappo la bocca con la mano mentre un brivido di paura mi attraversa la schiena. Capisco il possesso di quei documenti e la gravità della situazione e onestamente cambiare identità non m'interessa, io resterò sempre Emily, ma ho troppa paura di quello che potrebbe succedere. E poi non voglio che il suo umore si alteri per le preoccupazioni, <<almeno per oggi, raccontami solo cose belle>>. Eric, comprende il mio stato d'animo e traendo un respiro cambia discorso e mi mostra dei disegni <<questa sarà una delle navi da crociera più lussuosa che abbia mai progettato e realizzato>> <<tu disegni navi da crociera? Ero convinta che fossi un imprenditore>> <<lo sono, ma sono anche un ingegnere navale ed anche proprietario di un'intera flotta da trasporto. Questa è la mia specializzazione, mi occupo principalmente di questo campo nella "Bilmar Corporation", mentre Carl si occupa delle case farmaceutiche e Tom dei centri commerciali>>. Rimango particolarmente affascinata dal lusso dei suoi progetti ma mi rendo conto della differenza che occupiamo nella società; io nonostante mi trovo in una condizione agiata e posso vivere di rendita, a paragone sto sui gradini più in basso, mentre lui occupa la vetta e mi sento talmente inadeguata accanto a un uomo così facoltoso, in gamba e talmente bello, che sembra fosse stato scolpito dagli angeli, che gli chiedo, <<perché mi ami? Insomma, perché proprio io? Potevi avere qualsiasi donna che appartenesse al tuo mondo, addirittura la figlia di un Sultano, perché una semplice mortale come me>>. Eric, alza gli occhi sul mio viso e dice <<perché sei l'unica che riesce a farmi saltare i nervi e non è una cosa buona>> poi sorridendo mette la mano sul mio petto <<ma è per come batte e per come mi fai sentire. Tu sei la sostanza che riempie i miei vuoti e non ho mai desiderato ardentemente nulla nella vita, tranne te>>. Resto senza parole per l'emozione e col battito accelerato <<allora non vorrei che si dicesse che faccia desiderare qualcosa al signor Bilmar>> e lo bacio. Eric infila le dita nei miei capelli e tra un bacio e l'altro <<ed io non vorrei si dicesse che non apprezzi>>. Con una presa decisa sui fianchi, mi solleva e mi poggia sulla scrivania e mettendosi tra le mie gambe preme dicendomi <<senti cosa mi fai? In verità me lo hai ridotto così molte volte e non averti è stata una sofferenza>>. Gli tiro fuori l'enorme membro dal pantalone proponendogli <<allora rimediamo subito a questa sofferenza>> e lo guido dentro di me. Per la miseria! È sempre scioccante l'impatto e sono pure indolenzita. Gemo mentre entra appena, ed io nascondendo l'avvilimento e il panico da penetrazione, che mi prende ogni volta, con un sorriso, inizio a sudare, pensando: non c'è la farò ad accoglierlo. Eric, deve accorgersene perché mi distende sulla scrivania e assume il comando dicendomi <<non voglio farti male. Allarga le gambe più che puoi>>. I muscoli delle cosce mi tirano per la tensione ma non m'importa, ho bisogno di sentirlo dentro. Mi è mancato dolorosamente in queste due settimane, il mio corpo ha sofferto di digiuno e di sete senza fare l'amore con lui. Adesso voglio saziarmi. Farmi possedere in ogni parte. Permettergli gli eccessi del sesso, tranne le torture. Assecondare i suoi impulsi più selvaggi. Farmi scopare con rabbia e poi amata con passione. Voglio dargli piacere più che posso e riceverne. Oddio è così sorprendentemente grosso! Inarco il corpo per accoglierlo e sentirmi dilatare da lui a ogni centimetro in cui avanza, è dolorosamente piacevole. Mi si spezza il respiro sentirlo spingere e arretrare, duro come il marmo e liscio come il velluto. <<Oh! Che visione erotica così spalancata>> esclama suadente. Il sangue mi arriva alla testa e stordita dall'orgasmo, resto con lo sguardo fisso sul suo volto straordinariamente lussurioso, ma allo stesso tempo mi riscopro a eccitarmi vedendolo, guardarmi mentre entra ed esce da me. Le due sensazioni si scontrano con piacevole violenza mentre lui mi accarezza le labbra esterne con un dito dicendo <<così chiara e liscia fuori, delicata e rosea dentro, sei tutta da scopare Emily>>. Oddio, come mi piace sentirmi dire da lui queste cose impudiche stando in questa posizione e desidero di più! Voglio che faccia tutte le pose indecorose che conosce. Mi sento avvampare, pensando: sto diventando una donnaccia, ma quando mi tocca il clitoride, impazzisco e urlo <<Eriiic>>. Sconvolta, chiudo gli occhi senza fiato dall'orgasmo che non smette, ma raddoppia. <<Occhi aperti, Emily>> mi ordina. Obbedisco, anche se la mia vista è offuscata riesco a vederlo piegarsi su di me <<sapessi che incanto che sei>> mi dice suadente e spinge con vigore finché non perdo le forze, sopraffatta da un'altra onda di piacere.
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La Passione ha il tuo nome
VampireLa notte di San. Valentino, Emily, una giovane libraia, non sapeva che grazie a un'aggressione incontrava l'uomo che avrebbe stravolto il suo modo di amare. Perché a causa della maledizione, l'amore per lei era un sogno che non poteva permettersi, m...