La passione ha il tuo nome. Capitolo 66

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Emily.

Carl mi tiene la mano poggiata sul suo cuore. Sento il suo battito appena percepibile. Il battito di un cuore Vampiro e quel suono non allevia la mia sofferenza. Una sofferenza che parte dall'anima e si estende in tutto il mio corpo a tal punto da rendermi incapace di muovermi, perché è così tale il dolore che assorbe tutte le mie forze. Carl mi sussurra, <<Emy noi ti vogliamo bene>>. Poi si alza lasciando il posto a Tom che non ho sentito entrare. Tom mi asciuga le lacrime con le dita, che non mi rendo conto scendessero, poi prende la mia mano e anche lui la mette sul suo petto e rimane in silenzio. Sento il suo cuore uguale a quello di Carl. Vorrei che nessun uomo mi toccasse perché non lo sopporto. Voglio scappare da quel contatto ma il mio corpo sembra non collegato al cervello. Il mio dolore aumenta e il mio corpo si distacca completamente dal cervello. Non avverto più nulla, nemmeno che stessi respirando e tanto meno quando sono sollevata dal letto come se stessi fluttuando. Poi percepisco il calore di un altro corpo e la solidità di un torace sotto il mio viso. Tento di alzare la testa e mi accorgo che lo sto facendo, incrocio due occhi incantevoli e sento le lacrime rigarmi il viso e delle dita che lo sfiorano delicatamente, poggio di nuovo la testa su quel torace e sento un battito più veloce di quello di Carl e Tom sembrando umano. Muove lentamente la mano incrociando le dita alle mie. Un braccio mi cinge tirandomi più su, completamente distesa su un corpo, provo a respirare e sento un profumo. Odora di un profumo tutto suo che mi avvolge come delle catene tenendomi stretta a lui. Sento la sua voce <<resta con me Emily>>. Un singhiozzo senza lacrime mi esce dal petto. Sono al sicuro tra le braccia di mio marito e chiudo gli occhi. Lui è la mia medicina di quelle buone però, di quelle che ti fanno stare bene.

Di primo mattino arriva Katya. Eric delicatamente mi sposta dal suo corpo, si alza ed esce dalla camera.

Katya si siede sul letto e parlandomi con dolcezza, <<te la senti di venire al funerale?>> faccio cenno di sì con la testa, perché la voce ancora non mi esce. <<Bene, allora, devi prepararti>> mi alzo, ma disorientata non riesco a decidere da che parte iniziare: chiamami Eric. Dico ma nemmeno le labbra si muovono e così lascio che lei mi aiutasse a vestirmi per un funerale al quale non avrei mai voluto partecipare, poi scendiamo di sotto, ma sono sempre più tentata di andarmene a nascondere in un angolo. Nel salone c'è Eric, il resto della famiglia, Diego e Letizia, tutti vestiti a lutto. Che strazio quella scena, penso mentre il cuore mi si stringe in una morsa vedendo Letizia in braccio a Tom. Stringo la mano di Katya, nel timore che la bambina che amo come fosse mia mi rifiutasse ancora. Lei ricambia la stretta per incoraggiarmi, mentre Tom mi porta la bambina, lei affettuosa come sempre mi bacia sulle labbra, <<zietta, sei triste?>> faccio cenno di sì con la testa, non voglio mentire. <<Anch'io>> risponde abbassando la testa. Katya le accarezza la guancia, <<ora dobbiamo andare>>. Tanya le mette un cappellino nero di paglia, Katya mi porge i guanti, poi prende un cappello con il velo che copre il viso e lo mette sulla mia testa, faccio per toglierlo perché già il vestito mi fa sentire claustrofobica <<lei voleva così, ricordi quando lo diceva?>>. Adriana spesso si raccomandava, anche se usando un tono scherzoso, di essere eleganti e di mettere dei cappelli, come quello che indossiamo noi donne, il giorno in cui sarebbe morta e così lascio che Katya lo aggiustasse. Eric prende Letizia dalle braccia di Tom, dicendole <<tu vieni con noi>> e camminando al suo fianco, si avviano alla porta. Usciamo tutti da casa, lui lancia le chiavi a Diego, <<guida tu, la Jaguar di Carl non mi piace>>. Questo non è vero, lui vuole essere libero di agire se incombessimo in un pericolo, infatti, mi tengo stretta la bambina. Arriviamo al cimitero, dove si sarebbe tenuta la messa. I genitori di Katya non sono venuti, perché erano ritornati a vivere in Brasile e non era il caso di farli affrontare un viaggio così lungo per un funerale, anche se tenevano tanto ad Adriana. Invece la madre di Diego e tutti i nostri amici sono già lì. Appena scendiamo dall'auto, si avvicinano. Stanno infrangendo il mio spazio: mi sento soffocare, non mi toccate, vi prego! Dico implorandoli senza parlare, mentre a turno ricevo gli abbracci silenziosi e carichi di affetto di tutti che accolgo con fredda rigidità, però quello che mi commuove, è Matteo. È inconsolabile quanto me. Quando Adriana ed io lo conoscemmo, era appena passato qualche mese da che vivevamo a Roma e ci stavamo ancora leccando le ferite ma grazie al suo carattere, allegro, stravagante e sensibile e al suo bisogno di affetto, la nostra vita ebbe un tocco di colore in più. Si legò a noi trattandoci come fossimo la sua unica famiglia, poiché la sua malvagiamente lo aveva cancellato non accettandolo per quello che era. Insieme, avevamo ricostruito le nostre vite, fino a crearci una posizione nel mondo e nei momenti di sconforto, Matteo era stato sempre lì, al fianco di Adriana, pronto a offrirgli una spalla su cui appoggiare la testa. Arriva l'auto funebre con il feretro, i becchini, in realtà sono Vampiri che ho già visto, sollevano la bara in spalla e da lì incomincia a piedi il corteo. Letizia cammina tenendo la mano a me e a Tanya, con Felicia al mio fianco, mentre i nostri mariti sono dietro di noi. Arrivati alla tomba, ad attenderci ci sono, Albert, Rose e i figli di Eric vestiti anche loro a lutto. Albert, fa per abbracciarmi, ma poi si trattiene, vedendomi indietreggiare di un passo. In questo momento non voglio più essere toccata. Rose invece rivolge l'attenzione su Letizia. Si mette in ginocchio davanti a lei e la guarda negli occhi, Letizia piange rivolgendo lo sguardo alla bara. Con lo sguardo che esprime tenerezza, Rose mette una mano sul cuore della bambina e sussurra delle parole incomprensibili, poi le copre il viso con la stessa mano e sussurra ancora parole scendendo sul petto della piccola e la chiude a pugno sussurrando ancora. Letizia sorride felice, Rose ricambia il sorriso e sussurra ancora, poi toglie il pugno dal suo cuore e le bacia la fronte. Letizia lascia le nostre mani e la abbraccia stretta. Tanya annuisce soddisfatta, mentre io resto a fissarle con gli occhi spalancati. Eric che sta dietro di me, poggia le labbra al mio orecchio, <<non le ha fatto nulla di male, le ha tolto il dolore dal cuore>> mi dice sotto voce. Lo guardo senza capire, <<magia>> spiega accarezzandomi le braccia rassicurandomi, poi rivolgiamo tutti l'attenzione al parroco che inizia la messa, mentre Rose, Eric e la sua famiglia si mettono in disparte con Albert. Le croci non erano un problema per i Vampiri, ma la parola di Dio probabilmente gli causava fastidio. La bara è sistemata nella fossa, Matteo porge un fascio di lillà a Letizia, la bambina tenendogli la mano, si avvicina e baciandone una, lo lancia sulla bara. Alla prima pala di terreno che la ricopre, la piccola si stringe alle gambe di Matteo. Vedere sotterrare Adriana, i miei nervi cedono e crollando sulle ginocchia piango di dolore mentre Katya e Felicia stando al mio fianco tentano di consolarmi.


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