La passione ha il tuo nome. Capitolo 80

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Emily.

Sconvolta perché tutto si sta capovolgendo a favore di Pietro e per l'imminente morte di un altro innocente, il mio cuore, accelera furiosamente per la paura di tutto e principalmente nel vedere ancora i due fratelli che tentano di non uccidersi, mentre Pietro guardandomi, sorride vittorioso. Il mio corpo è scosso dal tremore della paura, ma pensando febbrilmente a questo disastro escogito una strategia. Adesso so cosa fare. Gli sorrido ammaliante e con voce carezzevole dico, <<Pietro ferma tutto. Lasciali stare, sono io che vuoi, vieni a prendere me. >> <<Noo!>> urla Eric tra i denti. La battaglia s'interrompe di colpo. Pietro lancia via la iena, e mi si avvicina lasciando Eric e Tom, liberi dal suo volere. Loro scattano verso di me, ma alzando la mano <<silentium>> sussurro e li spingo via con la magia. È stato facile. Basta veramente pensare cosa volessi e questo accadeva. E sussurrando ancora <<rejicimus>> li blocco tutti ai loro posti, comprese le streghe e Rose. Sembrano tutte statue di cera esposte nella Valle della Morte e che il tempo si fosse fermato. Pietro avanza lentamente, gli sorrido ancora incoraggiante, ed Eric sconvolto dice, <<Emily, per favore, fermati>> <<no, ho capito con chi stare adesso>>. Pietro fa altri pochi passi e si ferma a pochi centimetri da me sfiorandomi le labbra con un dito. La rabbia e il disgusto crescono nel mio corpo: quel gesto appartiene a Eric, lui non mi chiede verbalmente un bacio, ma lo fa in quel modo. <<Da qualche tempo desidero che tu tornassi mia, ma fatico a crederti. Dimostrami che non menti>>. Qualcosa riesce a farmi tenere a freno i miei sentimenti e m'illumina. A testa alta, freddamente inveisco, <<fino a poco fa ero presa da tutti i cambiamenti che hai portato nella mia vita, ma dopo, quello che ho passato negli ultimi tempi, mi sono ravveduta e specialmente con stasera. Se non ti avessi mai conosciuto adesso le cose, sarebbero diverse. Forse sarei già morta, ma almeno sarebbe successo senza nemmeno avere il tempo di accorgermene, se questo demone, alla fine, mi avrebbe comunque trovato. Invece tu e la tua maledetta famiglia mi avete coinvolto nella vostra vita facendomi ritrovare in quest'orrore. Adesso se proprio devo schierarmi con qualcuno, preferisco farlo con il più forte e questo non sei tu>> e ritrovandomi di fronte a lui, <<Eric, da tutta questa situazione, ho imparato anche a essere egoista come te e a pensare prima di tutto a me stessa! Se il demone per vivere in eterno avrà bisogno del mio cuore, allora lo farò entrare in me e in me vivrà per sempre e Pietro sarà libero di amarmi come io vorrò>>. Eric ha gli occhi arcigni e nel cuore una delusione senza confini. Sento le sue emozioni e quelle degli altri, tutti sono stravolti ma io non mostro alcun rimorso in ciò che ho detto. Alle mie parole, si sente uno stridulo che mi fa voltare e dal corpo di Pietro si libera il demone, facendolo cadere svenuto. Lui è un uomo deforme con occhi aquilini di colore giallo, la pelle grigiastra, le ali nere e una coda da serpente a due teste. Quell'essere mi ricorda l'incubo che ebbi da bambina. È quasi identico mi rendo conto con orrore, sperando che avesse quella sembianza solo perché Pietro conosceva quel mio sogno e non fosse invece una precognizione sulla mia fine, ma a guardarlo adesso non mostro alcuna paura e quando lui mi dice con voce rauca e spettrale, <<sei pronta ad accogliermi in te?>> io a quel punto, con istinto e sicurezza rispondo, <<sono pronta, ma non qui davanti a questi poveri illusi>>. Pietro è ancora privo di sensi, e penso che non fosse il caso di lasciarlo lì, nelle loro mani destinandolo a morte sicura, ed io non voglio un'altra vittima. Andandogli vicino, gli afferro un braccio e senza troppa fatica lo trascino dal demone. Nel mio cervello avverto un comando "Alfa" che per un momento fa vacillare la mia decisione. Infuriata, scatta la mia ribellione. Lasciando Pietro mi dirigo dal capo branco dei lupi grigi e accovacciandomi poggio le mani sul terreno e fissandolo negli occhi urlo, <<io sono più di un alfa>> poi con calma decisiva <<non rifarlo, sono più forte di te. Se ci riprovi, ti stacco la testa e te la rimetto al posto della coda>> lo minaccio. Il lupo latra sottomesso e lasciando il suo sguardo, mi rialzo con un unico scatto. Il capo branco dei mutaforme non mi crea problemi, cercando di influenzarmi, quindi non c'è nessun comando "Alfa" da tenere a bada. Tornando dal demone, afferro il polso di Pietro, poi gli tendo la mano, <<vieni con me, la nostra unione merita un posto tutto nostro>>. Il demone la stringe e avverto una sensazione di freddo e viscido al suo contatto. Senza mostrargli il mio disgusto, fingo di provare piacere al suo contatto, e per farmi distrarre da ciò che vedono i miei occhi, li chiudo focalizzando isola deserta. Appariamo sulla spiaggia: il sole non lo uccide come succedeva con classici Vampiri, anzi non lo scalfisce nemmeno, e questa non è un'arma a mio favore. Trascinandolo poggio Pietro ai piedi di un albero, poi lascio la mano del demone e nello stesso istante una forza si libera dalla mia testa e avverto i miei poteri crescere e presenti nel mio corpo. Gli punto le mani contro e lo spingo via, <<non avrai mai il mio corpo>> urlo con disprezzo. Il demone si mette in posizione di attacco e mi punta. Con il pugnale stretto nella mano, assumo la sua stessa posizione, <<tu morirai>> mi minaccia <<non oggi e non per mano tua, mostro>>. Il demone salta per afferrarmi, ma nel momento di prendermi, sparisco e riappaio alle sue spalle, <<sono qui verme>>. Lui si gira guardandomi con rabbia. Mi avvicino con passo lento, <<avanti colpisci ti sto aspettando>> lo incito. Si lancia su di me e avventandomi su di lui iniziamo a lottare. Riesco a parare tutti i suoi colpi, ma lui con una mossa mi afferra in una morsa d'acciaio da non riuscire a respirare e mi teletrasporta via. Siamo su un pezzo di terra, lui mi colpisce con uno schiaffo violento e volo lontano. Mi riprendo subito dallo shock, e mi metto in piedi: siamo in un viale di cespugli e rami secchi. Quel posto tetro senza alcuna forma di vita, mette i brividi, lui alza le braccia e fa tremare la terra. Dal terreno fangoso emergono delle ombre con la bocca spalancata e gli occhi rossi ma senza emettere alcun suono, loro si mettono dietro di lui attendendo un suo comando. Cos'è questo posto? Mi chiedo spaventata. Lui mi sorride e dice <<benvenuta nel giardino dell'inferno>> <<non è vero, questo è uno dei tuoi giochetti>> <<ti sbagli! Questa è la mia dimensione e cioè casa mia. E quelle sono le creature cui ho preso il cuore e tra poco tu ne farai parte. Tu, però, dovevi farne parte da molti anni perché io sono già stato in te. Purtroppo, però, qualcuno ti ha esorcizzato, ma non come si deve e tra noi due c'è sempre stato un varco. Nonostante il mio disappunto, ti ho lasciato un dono quello di percepire la morte, la voce che senti è la mia, gli incubi che fai di notte sono io che non ti ho mai lasciato del tutto. Vedi sono stato magnanimo in questi anni e adesso grazie a Ludovic, eccomi qua>>. Lui mi ha posseduta! Sono sempre stata vittima delle tenebre e si vanta di avermi lasciato un dono! Quella è una maledizione che mi ha solo recato sofferenza e con odio, gli dico <<tu non avrai vita lunga e ti garantisco, dovesse essere l'ultima cosa che farò, dopo mi occuperò del tuo compare>> lo minaccio. <<Quanta convinzione>> dice deridendomi <<ma il tuo stupido buonismo non ti darà il coraggio di fare un bel niente>> <<non mi sottovalutare demone>> <<vediamo allora se ti rivelo un'altro segreto, quale sarà la tua reazione. La tua amica! Sono stato io a divertirmi per primo con lei. L'ho violentata mentre ero nel corpo di Pietro. Ricordi come gemeva?>>. Qualcosa mi dice che non stesse mentendo. Mi sforzo di ricordare alcuni frammenti di quel giorno, che non fossero le immagini di Adriana e mi rendo conto che quell'uomo con la maschera demoniaca, aveva la corporatura e l'andatura di Pietro. <<Sai, tutto quello che le ho fatto, è stato per esaudire la fantasia e il desiderio di vendetta di Pietro, perché la tua amica gli ha impedito più di una volta di avvicinarti>>. Deglutisco, ingoiando l'amaro della bile. Com'è possibile che un umano fosse stato capace di concepire tanto strazio per vendetta e una sensazione di nausea mi assale al pensiero di aver avuto un uomo capace di tanto. <<Certo, era stretta come una bimba, la pollastrella, come te d'altronde ma è stato un peccato che sia arrivato il tuo Vampiro, perché l'avevo fecondata e dal suo corpo senza vita, entro una settimana sarebbe dovuto nascere un mio discendente. Il discepolo di Asmodeo. Riguardo alla figlia, è stata lei ad aprirmi la porta e a invitarmi a entrare, anche se la casa aveva delle difese magiche e la madre aveva la protezione del tuo Vampiro. Abbiamo dovuto fare in fretta prima che lui se ne accorgesse tramite il legame>>. I Vampiri creavano un legame con un umano solo in un modo: con il sangue! Eric, allora non era stato un'egoista, mi aveva allontanato dalle mie amicizie solo per proteggerli e la mia testardaggine nel voler frequentare Adriana lo aveva spinto a creare il legame perché sapeva quanto io tenessi a lei, ma a causa del demone non era servito a nulla, visto il risultato. <<Perché proprio loro?>> dico tra i denti sentendomi gli occhi bruciarmi dalla rabbia. Il demone, con le ali chiuse, si dondola sui piedi e scodinzolando la coda a due teste, dice <<ma sei tarda? Ti ho appena spiegato il motivo per cui ho preso la tua amica, però riguardo alla bambina, ti assicuro che sessualmente non le avrei fatto nulla, ero più interessato a divertirmi con te. Di lei, a me serviva solo il suo cuore e per me è indifferente chi, ma è sempre un umano malvagio come Pietro a portarli da me. È grazie a loro che ottengo quello che voglio e cioè piccoli innocenti>> poi facendo una smorfia di fastidio <<basta con le chiacchiere. Ora sei senza protezione, darò il tuo sangue a Ludovic e poi mi approprierò del tuo cuore. Oh, ancora una cosa! Sono sempre stato io a risvegliare il tuo ricordo in Pietro>>. Lo guardo con odio e disprezzo, <<tu non mi avrai mai e ti giuro che la mia vendetta sarà biblica per quello che avete fatto ad Adriana>> <<io, al tuo posto, inizierei con Pietro poi vedremo il resto piccola strega. >> <<Ora sei tu che ti sbagli, io non sono una strega. >> <<Allora chi sei?>> <<Te lo dico mentre ti uccido>>. Lui ride di me, poi la coda punta in avanti e le ombre strisciano verso di me come fossero serpenti. Indietreggio per il terrore dei rettili, ma loro lo stesso riescono ad attorcigliarsi al mio corpo e allora sento i loro lamenti. Lamenti di supplizio per essere intrappolati in un limbo dannato. Lamenti di bambini che mi fanno rivivere la loro morte. Morte crudele, masochista e in fine, cuori strappati. La loro disperata sofferenza, mi fa mancare fino a togliermi l'aria. Le ombre mi liberano e cado tremante. Alzo gli occhi su di lui con avversione, stringo il pugnale e scatto per colpirlo. Lottiamo! Sento la sua potenza in ogni colpo, ma anche la mia potenza carica di odio aumenta. Lui mi stringe il corpo cercando di pugnalarmi, ma io non mi arrendo alla sua forza e alzo la mano puntando il suo petto, ma il demone mi teletrasporta di nuovo. Questa volta siamo in un bosco serale, rotolando l'uno sull'altro, mi concentro facendo esplodere dal mio corpo un'onda di rejicimus e lui vola via. Mi metto in piedi e lo vedo fermo a pochi metri di distanza, integro. Lancia su di me il silentium per bloccarmi, lo vedo arrivare come una frustrata e usando ancora rejicimus, alzo le mani rinviandolo con i palmi verso di lui, ma il demone sparisce e il potere si abbatte sugli alberi come un fulmine spaccandoli in due. Lo cerco in giro ma non lo trovo, e mi fermo domandandomi perché mi avesse portato in questo luogo. Mentre rifletto, ascoltando i rumori del bosco, avverto una strana presenza alle mie spalle. Sento il suo fiato sulla mia nuca e girandomi lentamente, il respiro si arresta. Ludovic!

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