La passione ha il tuo nome. Capitolo 35

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Emily.

Eric si è ingelosito e con quel gesto possessivo, ha marcato il territorio. Speriamo che non sia arrabbiato con me, penso, ascoltando la conversazione dei miei commensali, lanciando anche uno sguardo nella sala per controllare gli spostamenti di Pietro che si è mostrato innervosito dalla nostra presenza, quando, questa volta è una donna ad avvicinarsi al nostro tavolo. Saluta noi con un cordiale <<buonasera, signori>> ed Eric, che come il resto dei maschi, si è alzato, con un abbraccio strofinandosi su di lui in un modo che a me risulta, lascivo. Eric si scosta da lei, dicendo cortesemente, mentre mi porge la mano per farmi alzare, <<Emily, ti presento Sheila Ramhir>> <<felice di conoscerti!>> risponde lei con tono affabile ma squadrandomi, insolentemente, dalla testa ai piedi, poi lancia uno sguardo seducente a Eric. Sto per chiedergli chi fosse, ma Tom, afferrandomi la mano <<andiamo Emy, danziamo!>>. Mentre ballo con lui, i miei occhi seguono Eric che si aggira per la sala. Tom mi fa volteggiare ed io, lo perdo di vista. Non essendoci nemmeno Pietro in sala, penso che forse, mi è sfuggito qualcosa e che avessero colto entrambi, l'occasione per litigare e presa dal panico, lascio Tom e mi aggiro tra le persone, fino a dirigermi alla vetrata che porta alla terrazza. Finalmente! Eric è lì. Faccio per raggiungerlo, ma muovendomi vedo che tiene quella donna per le braccia e si baciano, poi lei mi vede, dietro al vetro, sorride e rientrando mi passa accanto dicendomi <<lascia stare il mio uomo>>. Rimango scioccata per la scena, poi lo shock si trasforma in collera verso Eric. Immediatamente mi ritrovo Carl alle spalle che mi poggia una mano sulla schiena, <<Emy>> <<per favore, portami via>> gli dico, non dandogli modo di continuare. Eric, girandosi, fissa il fratello, poi entra e mettendosi al mio fianco, <<non è come sembra>> cerca di spiegarsi. Voltandomi a guardarlo adirata, <<e così, io sarei visionaria! Avevi detto che non c'era nessuna donna. Prima viene fuori Nazifatu ora questa. Hai preteso da me rispetto, io l'ho fatto ma tu no>> tendo d'allontanarmi, ma lui afferrandomi un braccio, <<ti ho detto che non è come sembra. E poi con te non mi devo giustificare di nulla>>. Guardo la mano stretta sul mio braccio, e poi lui, <<non offendermi ancora di più, lasciami immediatamente>> ci fissiamo con sfida e rabbia, ma nell'alzare l'altra mano per colpirlo, lui minaccioso, <<abbassala subito>>. I fratelli si avvicinano e Carl prendendo la mia mano alzata, stringendola nella sua, cerca di rabbonirmi <<Emy, vieni con me andiamo a prendere una boccata d'aria>> e guardando Eric, <<lasciala>>. Lui non allenta la stretta e a quel punto Tom mette la mano su quella di Eric e la toglie dal mio braccio. Seguo Carl fuori, ma non prima di aver fulminato Eric con lo sguardo, in un lato più appartato della terrazza, e lui prendendomi i polsi, <<Emy ora cerca di calmarti, fa un bel respiro>>. Poi mi alza il viso verso il suo, e dice ancora <<prima di condannarlo fa che si possa spiegare, credo che se lo meriti>> <<non lo difendere Carl. Che cosa dovrebbe dirmi? È tutto così evidente>> lui mi abbraccia, <<oh, la gelosia! In certi momenti è una brutta malattia. >> <<Non sono gelosa>> mento. Quel sentimento estraneo, da un po' di tempo si è impadronito di me perché sono innamorata di lui, perdutamente e fa male. Carl mi guarda negli occhi divertito, <<a me sembra di sì, ne hai tutti i sintomi>> poi mi stringe sorridendo, per rincuorarmi ed io dalla sua spalla, incontro gli occhi di Eric. È fermo poco distante con le mani nelle tasche.

Eric.

Rivolgendomi a mio fratello, <<devi entrare. Tra poco ti raggiungo>> poi guardo Emily. Sul suo viso, scorre una sequenza interminabile di emozioni. Carl passandomi accanto mentalmente mi dice -Tom ha ragione. Tu non ci sai proprio fare! E ti avevo avvertito, adesso sciogliti questo groviglio. Gli rivolgo un'occhiataccia, e poi continuo a scrutare lei. Mi avvicino e continuando a guardarla negli occhi le dico, <<quando sostengo che per me lei non è niente, tu non devi mettere in discussione le mie parole>> <<Eric, mi hai stufato, voi due vi stavate baciando e lei è stata molto chiara sulla sua posizione>> guarda oltre le mie spalle e stringe gli occhi accigliandosi. So chi ha visto. Sheila è nelle vicinanze, avverto la sua presenza. Girandole il viso verso il mio con un dito, <<guarda me non darle retta>> <<tu mi fai rabbia, lei m'innervosisce, si sta creando una bomba nella mia testa>>. Le donne! Umane o Vampire sono tutte le stesse, quando si tratta di gelosia. Accenno un sorriso e le porgo la mano, <<vieni in sala con me, non fare scenate, mostrati sicura e sorridi>> ignora la mia mano e scuote la testa, <<non posso mancarmi di rispetto fino a questo punto. La tua donna mi sta dando su i nervi. Voglio andare via>>. La tiro a me cingendola per la vita <<ti ho detto di non darle retta, per me, lei non è niente>> <<dimostralo. Ora!>> la stringo tra le braccia e le sussurro, <<non c'è tempo, mi aspettano... >> staccandosi da me e dandomi le spalle, con rabbia mi dice, <<allora vai!>> le afferro il braccio e girandola <<tu vieni con me>>. Lei mi seguirà con le buone o con le cattive, ma con mio stupore invece di ribellarsi, lei mi cinge il collo e passandomi le dita nei capelli <<aspetta solo un momento>>. La abbraccio tenendola come piace a lei, riconoscendo che Tom avesse ragione davvero, nel sostenere le sue teorie e i suoi consigli su come trattare le donne. Me ne ha dispensata una carrettata dopo esserci azzuffati nella vallata, continuando nei giorni successivi e fino a stamane suggerendomi azioni parole e romantiche. Improvvisamente, però, stizzita, si scosta dal mio corpo, la guardo senza comprendere: lei mi tira per la giacca e mi bacia.

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