Emily.
Ben tornata, nel mondo del controllo di Eric, penso, mentre andiamo da Carl, scortati dagli uomini della sicurezza. Immagino le facce dei fratelli vedendoci riappacificati e chissà questa volta quale sarà la battuta di Tom sul nuovo anello e sorrido fissando il mio favoloso, conturbante, pazzo fidanzato. <<Cosa c'è Emily? Che cosa stai pensando?>> <<Niente, solo che ti amo>> gli dico mentre varchiamo il cancello della villa di Carl. Intravedo le cognate sotto la porta e dalla contentezza, appena Eric si ferma, esco dall'auto correndo ad abbracciarle. A pochi metri da loro sento uno stridio di ruote che mi fa rabbrividire e nello stesso momento degli spari. In un attimo mi ritrovo distesa a terra, udendo tra le urla della scorta, la voce di Tanya <<Emy>> e Felicia, dire <<è ferito!>>. Il mio cervello si concentra sulla parola, "ferito", di certo non sono io, il corpo non mi duole, ma avverto una sensazione di umido tra me ed Eric che mi copre con il suo fisico. Il panico s'impossessa di me e inizio a scuoterlo, chiamando piano <<Eric>>, poi con tono sempre più alto, fino a urlare, <<Eriiic rispondimi!>>. Schiacciata sotto di lui, non riesco a vederlo, <<Eric, noo!>> urlo ancora, poi il respiro si strozza. Il mio incubo peggiore si è verificato: lui è morto.
Eric.
Passato lo stordimento del dolore, mi punto sulle braccia e alzandomi dal suo corpo la sollevo e lo porto in casa. La adagio sul divano, quando Tom guardandomi suggerisce, <<tu va con Carl mi occupo io di lei è solo svenuta>>. Nella stanza vampirica di Carl, mi siedo sul sarcofago e mentre lui scava con un bisturi e poi con le dita nella mia carne, dice <<un paio di centimetri più a destra e ti prendeva al cuore>>. È il metodo più veloce per accelerare il processo di guarigione e per questo stringo i denti ignorando il dolore che mi sta procurando. Estrapolata la seconda pallottola, dopo avermi medicato, mi porge un bicchiere, <<prendi ti serve!>> <<Ah, non vedo l'ora>>. Ho bisogno di recuperare il sangue perso per risanarmi del tutto. Felicia arriva dicendo, <<Tanya ed io li abbiamo rincorsi, ma abbiamo trovato solo la moto abbandonata sulla strada, crediamo si tratti di umani, ma c'è una forte scia di Vampiri notturni. John e Alex hanno allertato i clan e lì stanno cercando>>. Carl mi domanda <<ora mi dici come lo spiegherai a lei?>> <<Forse le dirò che sai fare miracoli>> <<Eric, solo la verità, è arrivato il momento. >> <<Albert non vuole>> <<che sappia della sua discendenza, ma non ciò che siamo e che diventerà>> <<lei non capirà!>> <<Non è vero, il problema e che tu ti stai cagando sotto, per questo non vuoi farlo!>> <<Io non ho paura di nessuno!>> <<Davvero?>>. Carl fa cenno alla moglie e trattiene me, mentre sento il mondo crollarmi addosso e con furia le ordino <<Felicia, fermati>>. Questa me la pagheranno.
Emily.
Aprendo gli occhi, con lo sguardo sfocato, vedo Tom e Tanya al mio fianco e alzandomi con fatica dal divano, ma con voce agitata, <<voglio la verità, Eric è morto?>> <<Sta bene, non ti preoccupare, è con Carl>> risponde Tanya con dolcezza. <<Dici sul serio?>> mi assicuro, <<ti pare che se non fosse così, noi staremo qui a fare due chiacchiere?>> ribatte Tom con il suo solito modo spiritoso. Felicia entra nel salone esclamando <<bene, ti sei ripresa, vieni che ti porto da lui>>. La seguo nello studio, dove trovo lui seduto sul divano, pulito e medicato e non riesco a pronunciare altro che <<Eric>> il suo nome. Carl che è lì, mi dice <<Emy, siediti accanto a lui. Ti devo dire una cosa importante>> <<Carl, no>> lo ammonisce Eric, ma lui imperturbabile <<Felicia, la porta. Chiudila!>> <<Carl, smettila!>> lo ammonisce il fratello. <<Eric, cosa succede?>> domando con accrescente preoccupazione facendo per andargli vicino, quando lui mi ordina, <<fermati dove sei>>. Carl interviene dicendomi <<non preoccuparti, la ferita non è un problema per lui>> <<fratello basta>> gli ordina severo. Poi si alza infilando le mani nelle tasche e fissando i suoi occhi nei miei <<è arrivato il momento e sicuramente quello che ti dirò non ti piacerà>> <<questo lascialo decidere a me>> si massaggia la fronte con le dita, poi esordisce <<io ho provato a dirtelo, ma tu... >> e indicandomi la sedia <<è meglio che ti siedi>> <<no! Voglio restare in piedi!>> e lui diretto, mi dice <<io non sono ciò che pensi. Io non sono umano>>. Innervosita da quest'ennesimo tentativo di confondermi su quello che è accaduto, esclamo, <<Eric, non ricominciare con questi giochetti, sii serio!>> e faccio un passo verso di lui <<fermati! Io sono serio e tu mi farai continuare senza interrompermi. Più di una volta ho provato a svelarti la verità ma tu l'hai sempre voluta ignorare, adesso, però, non puoi più farlo e perciò comincerò così>>. Sparendo dai miei occhi riappare al fianco di Felicia afferrandole la mano, mentre con l'altra dà uno spintone a Carl, facendolo volare contro la parete. Il botto è così forte che l'intonaco crepa su Carl. Poi avvicinandosi continuando a tenere Felicia e guardandomi con gli occhi talmente iniettati di sangue, lui schiude le labbra avvicinando il polso di Felicia e in quell'attimo gli si allungano, come in un film dell'orrore, i canini e la morde succhiando il suo sangue, <<io sono colui, che tu neghi l'esistenza. Io sono un Sampir>>. Atterrita, urlo ma vedendo la sua furia mi trattengo per non incitarlo contro di me, dopo averle leccato la ferita, facendola rimarginare come per magia, lui avvertendo il mio terrore, mentre guardo Carl implorante, indomito, come per imprimermi nel cervello le sue parole, grida <<io sono un immortale, un morto che vive. Un Vampiro!>>. Sfreccia come una saetta con Felicia fino a Carl, afferra anche lui per il braccio e spariscono nel nulla. Prima che potessi fare un respiro, riappare nella stanza da solo, <<ti sembro ancora umano o vuoi che ti mostri qualche altra cosa? Oh! Aspetta la ferita>> e si strappa la benda, <<guarda! Sono guarito, niente cicatrice>> e in uno spostamento d'aria, lui, <<sono qui, dietro di te. Adesso puoi trarre le tue conclusioni!>>.
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La Passione ha il tuo nome
VampireLa notte di San. Valentino, Emily, una giovane libraia, non sapeva che grazie a un'aggressione incontrava l'uomo che avrebbe stravolto il suo modo di amare. Perché a causa della maledizione, l'amore per lei era un sogno che non poteva permettersi, m...