Capitolo 11

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Skyler

"Sei di ottimo umore oggi, Skyler. C'è qualche bella novità?" Chiudo gli occhi. È la prima volta che mi distendo su questa poltrona e mi sento bizzarrente rilassata.

"Oh, si dottore. Un sacco di novità. È pronto? Ha carta e penna?"

"Skyler." mi ammonisce. "Scherzavo. Dunque. Ho baciato Nick, ed è stato...meravigliosamente WOW. Gli ho parlato di me, di Brian è di quanto la mia vita negli ultimi mesi sia diventata ingestibile, e indovini? Non è scappato."

"Per quale motivo sarebbe dovuto scappare? Tutti hanno i loro problemi, Skyler." mormora.

"Sì, lo so bene, ma vede, i miei problemi dipendono dal problema stesso. Ho sempre vissuto una vita serena e felice, poi un giorno mi sveglio e tutto viene stravolto all'inverosimile. Ho lottato tanto contro me stessa per lasciare andare la parte peggiore di me, quella che vuole autoinfliggersi dolore per non provare più dolore. Quella che al posto di superare un problema, se lo trascina dietro per giorni e giorni senza venirne a capo. Nick è arrivato all'improvviso. Ha bussato alla mia porta e ha capovolto la mia vita. Non dico di non avere paura, anzi. Una piccolissima parte dentro di me continuerà sempre ad essere spaventata e intrappolata tra due mondi, però voglio credere che lui sia la mia seconda possibilità. Ho persino ricominciato a sognare...e Dio solo sa quanto è bello svegliarsi alla mattina e poter ridere anziché piangere per uno stupido incubo. Quelli ci sono ancora. Loro devono ancora arrendersi. Li sto combattendo un po' alla volta, ma non li temo più come un tempo, sento di essere forte e pronta per abbatterli una volta per tutte. Se un mese fa mi avessero detto che di lì a poco la mia vita sarebbe tornata a risplendere avrei risposto 'Cazzate!'. Invece, eccomi qui, a dover ammettere che gli angeli esistono davvero, e il mio a quanto pare abita proprio difronte casa mia."

"Sono fiero di te Skyler. Hai fatto passi da gigante in pochissimi giorni. Questo Nick deve avere proprio dei poteri magici se in un paio di settimane ha spazzato via il mio lavoro di un anno. Oh, in senso metaforico ovviamente. Sarei proprio curioso di conoscerlo." dice.

"Mi dispiace per lei dottore, ma dovrà accontentarsi di una foto perché non credo abbia bisogno di uno Psicoanalista." Estraggo il cellulare dalla tasca dei jeans e cerco l'unica foto che ho di Nick.

"Ecco. È lui." Passo il telefonino al Dottor Johns che lo guarda attentamente. "Stava preparando il tè. Gliel'ho fatta di nascosto. Dio mio sembro una quindicenne non è vero dottore?"

Non risponde. È troppo concentrato ad analizzare la foto. "È tutto okay, dottore?" domando.

"È lui Nick, Skyler?" chiede scettico. "Sì. Perché? Lo conosce?" Mi riconsegna il cellulare e io torno a distendermi.

"Non lo conosco. Parlami di lui, Skyler."

Racconto al Dottor Johns tutto quello che so di Nick, delle emozioni che provo quando sto con lui e di come riesce a leggermi dentro, fino all'anima.

"Ha scritto anche un libro: Dedicato a te. Inizierò a leggerlo stasera. Poi le farò sapere."

"Non gli hai mai chiesto di togliersi gli occhiali? Non sei curiosa di vedere i suoi occhi?"

"Oh, non sa quante volte vorrei strapparglieli di dosso, ma non vorrei metterlo a disagio, o peggio procurargli qualche altra complicazione."

"Capisco. Direi che per oggi è tutto, Skyler. Credi di avere ancora bisogno di me? Della psicoanalisi?" chiede.

"Ormai siamo diventati ottimi amici Dottore e" m' interrompe. "Rispondi seriamente, Skyler." dice austero.

"Sì." ammetto.

"Bene. Alla prossima settimana, Skyler."

Nick

Non mi ha visto entrare. Sta servendo un tavolo e mi da le spalle. Prendo posto su uno degli sgabelli rossi e ordino un caffè.

"Cosa ci fai qui? Se né già andata da un pezzo. Sei arrivato tardi, mi dispiace." Appoggia il vassoio sopra il bancone e prende due muffin dalla vetrina.

"Sono venuto a parlare con te, Olivia. Sospetta qualcosa?" Sbatte il bricco del caffè sul bancone e mi guarda con occhi taglienti.

"Hai una bella faccia tosta lo sai? E togliti quegli occhiali. Io non sono Skyler. O devi nasconderti da tutto il mondo?" sbraita.

"Non urlare." Esce come una supplica, o forse lo è. Faccio quello che mi chiede: tolgo gli occhiali, tenendoli  stretti fra le mani. Se solo potessi li stritolerei.

"Santo Dio!! Non riesco nemmeno a guardarti. Forse è meglio se li rimetti." confessa.

"Non scherzare. Allora? Sto aspettando una risposta, Olivia." dico.

Alza gli occhi al cielo. "Non sospetta nulla, contento? Ho fatto tutto quello che mi hai chiesto di fare, Nick. Le ho detto quello che TU vuoi farle credere e lei non ha nessun motivo per dubitare della mia parola."

Riempie due tazze con del caffè, le porta a due ragazzi seduti poco distanti e poi ritorna da me.

"Sei uno stronzo, spero te lo abbiano già detto. Perché le fai questo? Non se lo merita, Nick. Non Skyler."

Ha ragione. Sono il primo ad ammetterlo, ma ho dato la mia parola ad una persona troppo importante e non posso tradirla.

"Sono in mezzo tra due fuochi, Olivia. Pensi che ogni volta che sono con lei non mi senta un viscido? Questi maledetti occhiali sono l'unica cosa che la proteggono da me. Senza di questi ai suoi occhi non sarei altro che un fantasma."

Ora mi guarda come se le facessi pena. Lo odio. "Non guardarmi in quel modo, Olivia."

"In quale modo ti sto guardando?" chiede.

"Come se ti facessi pena. Adesso devo andare. Ci vediamo e...grazie. Per tutto." Sto per alzarmi, ma lei mi ferma.

"Nick?" La guardo. "Non hai paura che da un momento all'altro venga a sapere la verità?" mi domanda.

"Correrò il rischio." Rimetto gli occhiali ed esco. Sky mi sta aspettando.

DEDICATO A TE

A te, che sei parte della mia vita
A te, che scaldi il mio cuore con un sol sorriso
A te, che mi guardi dentro l'anima
A te, che colori i miei giorni grigi
A te, che guidi il mio destino
A te, che non giudichi mai un mio errore
A te, che confido i miei più maligni segreti
A te, che ho paura di perdere
A te, che non ho paura di amare
A te, DEDICO A TE tutto me stesso, perché da solo sarei soltanto cenere al vento


Con Gli Occhi dell'Amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora