Qualche mese più tardi...
Skyler
"Sei nervosa, vero?" Mi chiede Sarah alle mie spalle guardandomi attraverso lo specchio.
Nervosa? Perché mai pensa sia nervosa?
Infondo ho solo una lieve tachicardia, le mani scivolose, un forte senso di nausea e le gambe che tremano come foglie.
Ah, dimenticavo...se non fossi seduta molto probabilmente sarei distesa a terra dato che ho le vertigini, ma nonostante tutto questo non sono nervosa.
Più che altro direi volgarmente che: me la sto facendo sotto dalla paura!
"E se quando sono davanti a lui non ricordo più quello che voglio dire?" Saltello sulla poltrona battendo i pugni sui braccioli imbottiti.
"Ho il cervello in pappa Sarah. Poi questa storia che devo essere bendata...non...non mi sta bene. Quale razza di sposa si presenta sottobraccio del padre davanti agli invitati con un benda agli occhi?"
"Hai voluto far organizzare il matrimonio a Brian? E questi sono i risultati. Se mi avessi dato ascolto a quest'ora sarebbe tutto finito, invece alle sei di sera siamo ancora qui a discutere su cosa sarà e non sarà."
Gonfio le guance e sbuffo così a lungo da cambiare colorito.
Non cambierà mai. Un anno a Londra ed è ritornata più rompi palle di prima."Comunque", riprendere a parlare, "devo ammettere che ha scelto proprio un bel posto, suggestivo. Come mai proprio il lago Washington?"
"Un tempo ci venivamo quasi ogni sabato, era il nostro piccolo angolo di paradiso. Credo lo abbia scelto per provare a rivivere le stesse emozioni, non mi viene in mente un altro motivo migliore di questo."
"Skyler? Sono la mamma posso entrare?" Mia madre ha sempre un tempismo perfetto.
"Si, entra.", dico alzando il volume della voce, "tanto sono pronta."Continuo a guardarmi allo specchio, e più lo faccio, più ho l'impressione che manchi qualcosa.
I capelli sono apposto, ci hanno spruzzato talmente tanta lacca che l'acconciatura rimarrebbe impeccabile persino se fuori ci fosse un tifone.
Trucco...direi che va bene. Ne troppo chiaro, ne troppo accesso e sgargiante: sui toni del verde e del rosa. L'unica cosa che non mi convince è il rossetto color pesca, ma ormai non c'è più tempo per cambiare idea.
Il vestito per lo meno è l'unica cosa su cui sono pienamente convinta. Sono stata la sposa più veloce della storia: primo abito, aggiudicato. Quando si dice "amore a prima vista".
Brian andrà fuori di testa per sflilarmelo con quei piccolissimi bottoni di raso che corrono lungo tutta la schiena fin quasi a toccare terra, ma almeno apprezzerà le trasparenze generose di pizzo che avvolgono il mio corpo.
Non è per nulla vaporoso o ingombrante. È il classico stile 'a sirena', abbinato a un paio di décolleté bianche dal tacco assassino, con le quali ho già le sensazione di inciampare...come se fosse la prima volta poi.
"Non hai ancora messo il velo, Skyler?" Domanda mia mamma avvicinandosi.
Ecco cosa mancava.
"Mi aiuti tu?" Le chiedo. Lei mi guarda come se avessi appena inveito contro Dio e dopo aver preso il velo da sopra il letto lo passa nelle mani della mia damigella d'onore.
"Scusami tesoro, ma mi tremano le mani e non vorrei combinare un casino." Io direi che le trema anche la voce. "Brian è già pronto?" Chiedo.
"Oh, certo. Gli ho appena dato un bicchiere di acqua e zucchero, era pallido quanto un lenzuolo. L'emozione gioca brutti scherzi, ma non dire che te l'ho detto, sai che è permaloso per queste cose." Conclude la frase a bassa voce, quasi non volesse farsi sentire.
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Con Gli Occhi dell'Amore
ChickLitE se a vent'anni vi portassero via una parte del vostro cuore? Riuscireste a sopravvivere? Skyler non ha mai chiesto nulla dalla vita, per lei è sempre stata perfetta così com'era. Una famiglia amorevole, un lavoro come cameriera del Wallas, un chih...