Capitolo 13

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Skyler

Una volta devo aver letto da qualche parte che se desideri fortemente qualcosa prima o poi questa si avvera.
Ecco, vedete, io in quest'ultimo anno non ho fatto altro che sperare che lui potesse tornasse da me.

Desideravo che mi guardasse negli occhi ancora un'ultima volt, ma più di tutti volevo sentir pronunciare quel nome dalla sua bocca: Sky.

"Fidati di me, Sky."

Il suono dell'ascensore mi avverte che siamo arrivati. "Bene. Ancora un attimo di pazienza. Vieni." dice Nick.

Attorno a noi regna il silenzio più totale. Sento solo il ticchettio delle nostre scarpe, il che rende tutto ancora più angosciante.

"Non sarà mica uno di quei posti dove vige la regola: il primo che parla è morto, non è vero?" chiedo.

Non risponde, ma avverto l'accenno di una risata dopodiché sento qualcuno bussare ad una porta, Nick, presumo, e poi il cigolio di una maniglia.

"Buonasera signore." La voce profonda di un uomo mi coglie alla sprovvista.

"Buonasera, Alfred. È tutto pronto?" domanda Nick.

"Certo. Come richiesto. Buona serata. Signora. Signore." Se ne sta andando. Lo sento. Ormai ho sviluppato un eccellente udito.

"Ti sto per togliere la benda, Skyler." mi sussurra ad un orecchio.

Il cuore mi sta uscendo dal petto. Peggio di quando ho sostenuto l'esame per la parete. Molto, molto peggio direi. Nick toglie la benda e io apro gli occhi pian piano, per abituarmi di nuovo alla luce.

"Oh Mio Dio!" sussurro.

Posa una mano sulla mia schiena nuda per condurmi dentro un'enorme salone. Sulla destra c'è un piccolo tavolo rotondo apparecchiato nei minimi dettagli appositamente per noi due.

Il soffitto è ricoperto di piccole lucine a led che emettono una luce soffusa e donano all'ambiente un atmosfera idilliaca.

Rose bianche e rosse riempiono l'intero perimetro della sala diffondendo un profumo angelico, e alle pareti sono appesi fili di cristalli che illuminati appena creano giochi di colori inverosimili.

"Volevo farti una sorpresa. Scusami se ti ho mentito." dice stringendomi tra le sue braccia.

"Grazie. È...è fantastico, Nick." Gli rubo un bacio. Poi un altro e un atro ancora. Vorrei che il tempo si fermasse, qui, ora. Nick è il sogno che stavo aspettando, colui che scaccia via l'incubo e lo trasforma in pura e dolce poesia.

Nick

"Balla con me. Sky. " Freme non appena pronuncio quel nome. È la stessa reazione che ha avuto in ascensore, solo che ora posso leggere nei suoi occhi un velo di amara felicità.

La prendo per mano e insieme andiamo al centro della sala. "Siamo solo io e te, Skyler. Lasciati andare. Non guardare il tuo passato, ma vivi il futuro è fa dell'amore il tuo scopo."

Guardo nell'angolo in fondo al salone. Da dietro ad una tenda beige compare Louis che mi da l'okay con il pollice verso l'alto. Skyler non si accorge di nulla, come avevo sperato.

Le luci si spengono e si accendono quattro piccoli faretti posti ognuno in un angolo della sala. Diffondono una luce blu che permette di muoverci senza dover vagare nel buio totale.

"Che succede?" chiede tenendosi salda alle mie braccia.

"So quello che vorresti da me Skyler, lo leggo nei tuoi occhi ogni volta che ti guardo." Sento uscire la musica dalle casse.

È arrivata l'ora.

Tolgo gli occhiali e li metto nella tasca dei pantaloni.

"Per ora posso darti solo questo." Appoggio le sue mani sul mio viso lasciando che mi tocchi.

"Nick, tu...lo hai fatto per me?"

Riesco a intravedere la sagoma del suo viso dal riflesso delle luci e credo abbia gli occhi lucidi.

"Cosa vedi, Skyler?"

Sento il mio cuore che scalpita per sentimenti del tutto contrastanti: la gioia, che è quella che le sto procurando in questo momento e la paura, una folle paura che lei riesca a vedere anche solo per un secondo oltre l'oscurità.

"Vedo te, Nick. La tua bocca, il tuo naso, i tuoi zigomi, la barba incolta che ti rende estremamente sexy e poi vedo i tuoi occhi."

Continua a toccarmi. Le sue mani sono così delicate e morbide da sembrare seta. So che non può vedermi come lei ha descritto, ma lascio che sogni ad occhi aperti quello che ha cercato per troppo tempo.

"Grazie. È stata la bugia più romantica che qualcuno mi abbia mai detto e la sorpresa più emozionante che mi abbiano mai fatto."

Mi bacia. Un bacio vero, profondo, intenso. Le nostre lingue si cercano e si scoprono come se non vi fosse mai una fine.

"Ti ho cercata così a lungo. Sei tutto ciò di cui avevo bisogno e di cui non potrei mai fate a meno." sussurro.

Le sto aprendo il mio cuore, quello che presto le farà rimpiangere ogni cosa, ma sono egoista e voglio andare avanti lo stesso con la speranza che lei possa un giorno perdonarmi.

"Mi fido. Mi fido di te, Nick. Grazie per avermi ridato il sorriso che aspettavo."

DEDICATO A TE

Qualunque cosa mi aspetti dal futuro sarà meglio dell'inferno del mio passato. La mia vita è stata un susseguirsi di scoperte che negli anni non hanno fatto altro che portarmi alla degradazione più totale.
Quando sei un bambino, non ti accorgi che ciò che ti circonda cambia prospettiva all'incirca ogni dieci minuti. Quando sei troppo piccolo e ingenuo credi a tutti quello che gli adulti ti dicono, persino che babbo natale esiste. Poi cresci, e alla vigilia di Natale te ne stai seduto davanti al camino e aspetti che un omone dalla lunga barba bianca vestito di rosso scenda dal camino con un sacco ricco di regali. Aspetti minuti, ore, e quando alla fine realizzi che a nessuno verrebbe mai in mente di tuffarsi dentro un camino nel cuore della notte, piangi. Capisci che quella è solo una delle tante bugie che la gente grande racconta ai bambini come te, troppo fragili, troppo buoni e incapaci di urlare il loro 'diritto' ad avere una vita fatta di persone leali e sincere.
Avevo solo un anno quando la mia vita è stata strappata alle persone che più si tutte mi amavano: la mia famiglia. È un pensiero lontano, troppo per poter ricordare e avere la facoltà di arrabbiarsi. Ora non servirebbe più a niente. Sono cresciuto, sono un uomo adulto alla ricerca della felicità perduta. Mi è stata tolta la cosa che un bimbo ha di più caro al mondo e ora sono tornato, più affamato che mai.

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