Capitolo 26

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Skyler

Devo dire che Boston è ancora più bella di come la immaginavo, ma la mia Seattle è ineguagliabile. Domani Dylan mi ha promesso un tour della città, oggi non ce ne stato proprio il tempo, tra il viaggio e la sistemazione in hotel le ore sono volate via in un soffio. Per nostra fortuna alloggiamo nello stesso posto dove si terrà questo evento, che a quanto pare ha rivoluzionato l'intero personale del Palace. Ovunque guardi c'è gente che corre da una parte all'altra in preda al panico per la paura di commettere un solo misero errore ed essere sbattuti fuori a calci nel di dietro.
"Ma è sempre così qua?" Chiedo alla ragazza della reception. "Oh, no. Per fortuna capita raramente. Ma l'organizzatore vuole che sia tutto fin troppo perfetto e noi dobbiamo rispettare le richieste del cliente. Ecco a lei il pass per la Spa Oasis. Vedrà che rimarrà pienamente soddisfatta. " Dice con voce amabile. "Grazie mille, non ho alcun dubbio."
Raggiungo Dylan che sta parlando con Frank e Loren nella zona bar. "Skyler, sei pronta a farti coccolare?" Mi chiede Loren sfoggiando uno dei suoi sorrisi. Un po la invidio, è una donna così carismatica e dolce che trasmette a chi gli sta intorno quel pizzico di adrenalina che serve per affrontare la giornata. "Prontissima!" Rispondo.
"Vi ricordo, signore, che alle 9 dovete essere pronte."
"Oh, falla finita Frank. Ci saranno centinaia di invitati, anche se arriviamo con cinque minuti di ritardo non casca mica il mondo." Se è vero il detto: tra moglie e marito non mettere il dito, mi feci da parte e li lasciai discutere liberamente.
"Non preoccuparti, tra un paio di minuti si chiederanno scusa a vicenda. Di solito Loren ha sempre la meglio quando bisticciano. Diciamo che questo è un altro modo per dichiararsi il loro amore reciproco." Mi espone Dylan. "Sono una bella coppia, un po buffa azzarderei, ma anche un ceco riuscerebbe a captare il loro ardore." Dico con piene fermezza. "Gia. Ci vediamo alle 9 davanti all'ingresso della sala ricevimenti, okay?" Annuisco. Cerco di attirare l'attenzione di Loren alzando una mano, ma sono talmente sfortunata che in quel preciso istante un cameriere fa cascare un vassoio ricolmo di bicchieri e lei si volta di scatto per lo spavento. "Loren?" La chiamo e finalmente attiro la sua attenzione. "Scusami Skyler. Andiamo. Abbiamo già perso fin troppo tempo." Bisbiglia.
Ci attendeva un po di sano relax, anzi, per quando mi riguarda ero pronta ad un completo restauro. Lo so, non è per niente sobrio come termine, ma avevo proprio bisogno di un bel cambiamento.

Nick

L'ultima volta che ho indossato lo smoking è stato più di due mesi fa. Vorrei scacciare dalla mente quel ricordo, ma non ci riesco. Lei è costantemente nei miei pensieri. Nonostante tutto continuo a pensare al suo corpo, alle sue labbra, al suo profumo. "Perché mi hai fatto questo?"
"Hai detto qualcosa Nick?" Evelyn compare alle mie spalle cogliendomi di sorpresa. "Dicevo che siamo in ritardo. Sei pronta?" Mi volto verso di lei e forse per la prima volta dopo tanto la vedo con occhi diversi. Sembra diversa, quasi raggiante. "Stai...sei molto bella." Sussurro. Quel vestito bianco le sta d'incanto ed è una delle poche volte che la vedo con i capelli raccolti che metteno in risalto i lineamenti perfetti del suo viso. Lei mi sorride e mi posa una carezza sul viso. "Anche tu stai molto bene Nick. A che ora inizia l'asta?"
"Alle 8. Non durerà più di un'ora perché alle 9 apre la sala ricevimenti per il banchetto."
"Allora è meglio che ci sbrighiamo. Sta per cominciare." Mi prende sottobraccio, con naturalezza e insieme andiamo verso quello che mio padre considera il suo business, ovvero ad un asta di beneficenza per soli ricchi squattrinati.
Si svolse tutto nel giro di un'ora. I miei calcoli erano esatti. Steve può ritenersi soddisfatto: 15 milioni sono una bella cifra da donare a chi ne a realmente bisogno. E non è ancora finita. Mio padre resterà a bocca aperta.
"Tuo padre ci aspetta nell'altra sala. Andiamo?" Mi domanda Evelyn. "Tu va pure. Ti raggiungo subito. Devo parlare un attimo con Carl."
"Devi fare una donazione?"
"Più o meno. Devo liberarmi di una cosa." È stupita. "Oh, va bene. Ci vediamo dopo." Per una volta le sono grato che non mi abbia fatto altre domande a riguardo.

Dylan

"Voi andate pure avanti. Io resto qui ad aspettarla." Dico rivolto verso Frank e Loren. "Va bene, come preferisci Dylan. Ci trovi dentro." Risponde Frank.
Non vorrei le fosse successo qualcosa, sono passati più di venti miniti e Skyler deve ancora arrivare. Mi dirigo verso l'ascensore e mentre aspetto che arrivi mi sento chiamare dalla parte opposta del corridoio. "Dylan?" Non può essere lei. Le vado incontro e lei fa altrettanto. "Skyler? Sei...wow. Io non ti avevo riconosciuta. Hai tinto i capelli?"
"Beh, è bastato dire: vorrei vedermi diversa. Non credevo mi prendessero così alla lettera, mi hanno praticamente cambiato dalla testa ai piedi. È la prima volta che scurisco i capelli, devo ancora abituarmi." Dice.
"Stai benissimo." Sono senza parole.
"Grazie. Non credevo che il pacchetto comprendesse anche l'abito e gli accessori, sono rimasta stupefatta. Però ammetto che è stato un bene, quest' abito rosso e mille volte meglio di quello che avevo portato via io." Ammette con un pizzico di vergogna. È davvero bellissima. L'abito avvolge tutto il suo corpo per poi scivolare a terra in morbide onde. Lo scollo a cuore mette in risalto il filo di perle che porta al collo e i lunghi capelli, impreziositi da un fermaglio a forma di farfalla, ricadono dritti sulla sua schiena nuda. La stola semitrasparente lascia intravedere il tatuaggio sulla sua spalla e non mi dispiace affatto, la rende sicuramente diversa dalle donne che ho visto entrare prima nel salone. "Comunque scusami per il ritardo, ma entrare in questo vestito non è stato proprio così semplice."
"Non fa niente. Andiamo, ci stanno aspettando."
"Lo smoking ti dona molto." Sussurra. Come se avesse paura di dire qualcosa di sbagliato. "Grazie Skyler." Da buon cavaliere le porgo il braccio e insieme ci incamminiamo verso la porta. Ancor prima di aprirla sentiamo una dolce musica sovrastata da centinaia di voci. "Sono un po nervosa Dylan." Mormora. "Siamo in due." Lei mi guarda confusa, ma non c'è tempo per le spiegazioni ora. Apro la porta e facciamo il nostro ingresso.
Mentre scendiamo gli scalini sento la sua mano stringere con forza il mio braccio. "Perché ci guardano tutti?" Chiede. "Credo stiano guardando te Skyler. Rilassati, altrimenti per fine serata il braccio sarà gomma piuma."
"Scusa." Lascia la presa e fa un respiro profondo. "Ora va meglio." Dice.
"Bene. Frank e Loren ci stanno aspettando, ma mi sa che dovremo girare un pochino."
"Praticamente come cercare l'ago in un pagliaio."
"Peggio, credo." Senza pensarci la prendo per mano e iniziamo a camminare tra la folla. Molti uomini si soffermano a guardarla incantati, altri invece fanno commenti poco consoni rispetto alla persona che dovrebbero rappresentare. Alcune facce le ho già viste, altre sono del tutto sconosciute. Scambio qualche parola con un amico di mio padre che non vedevo da alcuni anni e incontro per caso una mia vecchia amica del college, ora Dottoressa pluripremiata. "Eccoli. Mi sembra di aver visto Loren." Dice Skyler ad un tratto. Guardo nella direzione da lei indicata e scorgo la faccia di Frank. "Sì, sono loro. Andiamo."
"Eccovi finalmente. Skyler, complimenti, sei incantevole. A stento ti avrei riconosciuta se non fossi arrivata sottobraccio con Dylan."
"Confermo." Risponde Loren. "Sei stupenda cara." Skyler é senza dubbio imbarazzata. Le sue guance si sono tinte di rosso. "Beh, vi ringrazio." Pronuncia dolcemente. Un uomo alto, dal capello brizzolato compare vicino a Frank. "Steve. Sei arrivato giusto in tempo. Ti presento il Dottor Dylan Jones e la sua bellissima accompagnatrice Skyler Carey." Porgo la mano e lui ricambia il saluto con una stretta quasi letale. "Piacere. Steve Parker." Dice con voce forte e decisa. "Piacere mio." Rispondo. Il suo sguardo si posa subito su Skyler. La squadra da capo a piedi con occhi che bramano sete e possesso. "Lieto di conoscerla Mrs. Carey." Il suo bacia mano lascia spiazzata Skyler che risponde con un filo di voce. "Piacere di conoscerla Mr. Parker"
"Steve è colui che ha organizzato l'evento, l'amico di cui vi parlavo questa mattina." Dice Frank. "Spero tu abbia detto cose belle Frank altrimenti ti farò contattare dal mio legale." Scoppiano a ridere. "Sempre e solo cose positive Steve. Lo sai. E tuo figlio dove l'hai lasciato?"
"Era qui fino a poco fa con la sua compagna, ma non" Sì ferma e alza lo sguardo tra folla. "Eccolo. Nick? Evelyn?" Non è possibile. Guardo Skyler al mio fianco. È sbiancata di colpo. La coppia si avvicina a noi e Nick punta gli occhi dritti su di lei. D'istinto le prendo la mano e la stringo alla mia. Mi sembra di stringere un pezzo di ghiaccio. -Cristo. - "Vi presento mio figlio Nick e la sua compagna Evelyn Anderson."

E adesso, cosa succederà fra Sky e Nick???

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