Capitolo 54

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Skyler

Sono seduta in giardino con Bri da quasi un'ora ormai. Hope è dai nonni e Nick è andato all'aeroporto a prendere Mark.

Questa storia del processo ci sta turbando entrambi, e non di poco. Mark dice che non ci sono prove sufficienti per incastrare Luke Travor.

Nelle telecamere a circuito chiuso della villa si intravede solo un uomo incappuciato, nulla di più. Potrebbe essere chiunque, ma non per Nick.

E la descrizione da lui dettata è l'esatta copia del ragazzo con cui mi sono 'scontrata' per ben due volte e non accidentalmente, ma volutamente, da lui.

Ricordo ancora quando gliel'ho  confessato...

Era quasi mezzanotte e Hope aveva da poco preso sonno quando lo sentii rincasare. Aveva trascorso tutta la giornata con Mark, che venne appositamente da Boston per discutere, oltre che di lavoro, anche di ciò che aveva scoperto riguardo all'incidente. Disse che era stanco, che mi avrebbe raccontato tutto l'indomani, voleva solo farsi una doccia e andare a dormire, e io non obbiettai. Mentre lui era chiuso in bagno spulciai tra i fascicoli che aveva lasciato sopra il tavolo. La maggior parte erano documenti riguardanti la Parker Industries, ma non l'ultimo foglio. Questi aveva un volto stampato sopra e una lunga serie di crimini scontati e testimonianze d'accuse scritte a caratteri semplici sotto.
Lessi il nome: Luke Travor, poi puntai gli occhi su quella foto e il mio sguardo ricadde sul quel brillantino al sopracciglio destro.
"Cosa stai facendo Sky?" Balzai in piedi dalla sedia per lo spavento mentre vidi un Nick serioso scendere gli ultimi tre scalini e raggiungermi in cucina. "È lui non è vero?" Gli mostrai il foglio che avevo tra le mani. "È il ragazzo che ti ha sparato?"
"Non dovresti leggere quelle cose, comunque si, è lui." Ammise. "Un tempo eravamo amici, se così si può dire. La verità è che all'epoca ero solo un cazzone che non ne voleva più sapere di se stesso, quindi sfruttavo gli altri a mio piacimento e con Luke vicino mi sentivo invincibile." Disse. Poi raccolse i fogli da sopra il tavolo e li rimise ognuno al suo posto dentro i porta documenti. "Io...io", iniziai a balbettare, più che altro per la paura della sua reazione, "io...l'ho già visto." Aggrottò la fronte, sorpreso, e mi chiese: "In che senso l'hai già visto?"
"Fuori dalla Parker Industries e all'addio al nubilato di Sarah. Mi ha detto" Nick m'impedì di completare la frase. "Ti. Ha. Detto. Tu e Luke avete parlato, Sky?"
"Sì."
"Di? Prosegui." Esitai un breve attimo, impaurita. "La prima volta fu quando venni a trovarti a lavoro, pochi giorni prima del matrimonio. Quando uscii lui mi fermò. Aveva trovato le chiavi della mia macchina a terra, io lo ringraziai e mentre stavo per andarmene lo sentii augurarmi buona fortuna e pronunciare il mio nome. Mi sarei voluta fermare, ma non potevo e lui se n'era già andato."
Dato che Nick non emise alcun suono, continuai. "All'addio al nubilato di Sarah mi accorsi di lui solo quando stavamo per andarcene. Dissi ad Olivia che dovevo andare in bagno, ma in realtà volevo capire il perché di quelle parole e soprattutto come faceva a conoscermi. Lo feci, ma nel mentre sentii quel maledetto scoppio e mi paralizzai. Lui, Luke, sorrise e disse che quello era solo l'inizio, che il meglio doveva ancora venire e che", la mia voce tremò ancor prima di pronunciare quella parola, "l'incubo era iniziato." Nick contrasse la mascella, mentre stringeva le mani sullo schienale della sedia. "E cosa aspettavi a dirmelo? Perché non me ne hai parlato subito?" La sua voce cambiò tono, si fece più acuta e graffiante. "Non lo so...io"
"Non lo sai Sky? Ti rendi conto o no?" Urlò. "Potevate morire dentro quella cazzo si limousine, lo hai capito questo oppure no? Quando crescerai Sky? Quando? E se io non mi fossi accorto di niente al matrimonio? Se non fossi arrivato in tempo? Ho rischiato di morire, tu e la nostra bambina avete rischiato di morire. Ti fa proprio così schifo vivere Sky? La tua vita non ha proprio alcun valore per far si che tu la metta a repentaglio  quando ti pare e piace?" Sentii le lacrime agli occhi. Volevo rispondere, giustificare il mio comportamento, ma non ne ebbi il modo. "Sei un incosciente. Mi hai deluso Skyler." Quella notte, Nick, per la prima volta, non dormì nel nostro letto.

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