Capitolo 7

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"L'anima è la più grande spia che un nemico possa mandare."

Emily Dickinson

Nick

Prima di salire in macchina da un'ultima occhiata. So che non può vedermi. Vorrei che tutto questo non fosse mai accaduto. Vorrei poter tornare indietro e cambiare il mio destino. E quello di altri. Ma non ho questo potere.
"Cosa stai guardando?" Ha una voce così dolce. Quanto mi piacerebbe poter ricordare. Mi posa una mano sulla spalla. "Niente. Non sto guardando niente." Lei è già andata via.

Skyler

Bob ordina sempre un doppio Cheeseburger con patatine e una Diet Coke (per mantenere la linea dice).
Certo, come no.
"Ecco a te Bob."

"Oh, grazie tesoro. Se non ci fossi tu." "Bisognerebbe inventarmi. Lo so Bob." Scherziamo insieme. Ormai è diventato un tenero cliché.

"Ehi, Skyler. Hai visto? È tornato alla carica." Olivia fa un cenno con la testa verso il tavolo otto. "Stesso tavolo. Stessa ordinazione. Stessa cameriera." Mi fa l'occhiolino.

"Come ha detto di chiamarsi? Ah, si. Matt. È carino no?" Alzo gli occhi al cielo. "Smettila Olivia. Ogni volta la stessa storia." la richiamo.

Matt è un ragazzo sulla trentina. Attraente sotto molti aspetti, ma estremamente furbo. Il tipico mandrillone. Fa il reporter credo, o qualcosa di simile. Qualche settimana fa veniva ogni giorno, si sedeva al tavolo numero otto, ordinava un muffin al cioccolato insieme ad una spremuta d'arancia, e chiedeva  di essere servito espressamente da me.

Un giorno mi lasciò il suo numero di cellulare scritto su un tovagliolo insieme ad una cospicua mancia. Intascai i soldi e gettai il numero nel cestino. Sembrava aver mollato la presa e invece a quanto pare è tornato alla carica.

"Come siamo permalose oggi. Qualcosa non va?" Chiede mentre controlla a che punto sono le ordinazioni.

"Va tutto come al solito, ma credo sia meglio che lo serva tu, Olivia. Non vorrei essere poco educata nei confronti di un cliente." rispondo.

"Come vuoi. Figurati." Prende il vassoio e a testa alta affronta il nemico mentre io mi gusto la scena da dietro il bancone.

Olivia appoggia il muffin e la spremuta sul tavolo e dice qualcosa a Matt che un istante dopo si gira verso di me con sguardo fulmineo. Ops!

Faccio spallucce e sussurro: "Coglione!"

"Chi è il coglione?" Quella voce, la sua voce. Mi volto e lo vedo. Siede al bancone e guarda dalla mia parte.

Il suo vestiario non è per nulla casual oggi. Indossa un completo grigio chiaro e la camicia semiaperta lascia intravedere un piccolo tatuaggio. I capelli sono perfettamente pettinati e sul polso sinistro spicca un orologio d'oro massiccio.

"Nick. Cosa ci fai qui?" domando spiazzata. 

"Beh, ero con un cliente fino a cinque minuti fa. Tornando a casa ho visto l'insegna Wallas scritto a caratteri cubitali e ho pensato di andare a trovare la mia vicina di casa e chiederle come stava la ferita alla sua mano." risponde.

Si alza e prende posto sullo sgabello difronte a me. "Allora, come stai Skyler?"

Perché ho come la sensazione che stia sorridendo con gli occhi?

"Sto bene, grazie, e la mia mano direi che è quasi guarita. Vuoi ordinare qualcosa?" Ci pensa un attimo. "Tu cosa mi consigli?"

Al solo ricordo mi scappa un sorriso. "Mmm...vediamo...una fetta di cheesecake?"

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