Capitolo 33

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Skyler

Sopravvivere.  Questo è tutto ciò che sto cercando di fare. Sono passati cinque giorni dall'ultima volta che ho visto Nick e quattro da quando Dylan mi ha rivolto la parola. Il viaggio di ritorno praticamente l'ho passato in compagnia del mio iPad ascoltando musica. Qualsiasi canzone andava bene, mi bastava solo...non pensare.

******

"Cosa ti è saltato in mente Skyler?" Ecco, ora urla anche lui. Mi urlando tutti contro e io sono così stanca. Butto in fuori le lacrime che ho trattenuto sino ad ora; sono calde e mentre rigano il mio viso sento il netto contrasto con la mia pelle fredda.

Cosa devo fare? Cosa devo dire? Qualcuno sa dirmelo?
Ed ecco che ritorna lei, quella voce, quella che sa perfettamente cosa farmi dire e cosa farmi fare.
Tu sai che lui ti vuole. Dimentica il passato e pensa solo a te stessa Skyler.

"Era quello che volevi, no Dylan?" Dico senza alcun timore. Ce la faccio. Sono forte. Tiro su col naso e ad un tratto smetto di piangere. Conto i suoi passi: Uno. Due. Tre. Quattro. È alle mie spalle.
Ricorda. Lui ti desidera Skyler.
"Ma cosa stai dicendo? Sei forse impazzita?" Ne esce quasi come un'accusa, ma a me non importa.

Mi giro verso di lui e i miei occhi vanno a sbattere contro il suo petto.
"Tra me e Nick non avrebbe mai funzionato Dylan. Ci abbiamo provato, ma non scelgo io il mio destino. È la vita." Mormoro. Una vita ingiusta e crudele che mi ha distrutto in tanti piccoli pezzi.

"Sei innamorata di lui Skyler. Perché ti stai facendo questo?"
Non cedere al suo tranello. La verità ti costerebbe troppo cara.
Non posso dirtelo Dylan. Non posso. Mi guarda con infinita dolcezza e per una volta vorrei tanto poterlo fare anch'io.

"L'amore passa, Dylan. Passerà vedrai. Era l'unico modo che avevo per farlo uscire dalla mia vita. Con lui non riuscirei ad essere felice." Cerco di essere convincente, ma Dylan è troppo astuto.
Fa qualcosa Skyler, o capirà che stai mentendo. Veneralo.
Appoggio la mia mano sul suo petto. È caldo.
"Cosa fai Skyler?" Il suo lieve sussurro è musica per le mie orecchie.

"Stai bruciando."
Continua. Lasciati andare Skyler. Abbandonati a te stessa. Vivi. Adesso.
"Skyler. Non sai quello che fai. Ti pr"
Lo zittisco mettendo un dito sulle sue labbra. "Sss! Siamo io e te Dylan." Biascico appena. Perché il mio cuore batte così forte?

Fallo Skyler. Fa quello che devi. Lui riuscirà a farti dimenticare.
Mi alzo in punta di piedi e lentamente avvicino il mio viso al suo.
"Non farlo Skyler o sarebbe la fine."
Le nostre labbra stanno per sfiorarsi.
"Fammi tua." Non è servito aggiungere altro. La sua bocca accarezza la mia, piano, quasi temesse di farmi male. Non mi basta e glielo faccio capire.

Sfilo la sua camicia e con le mani lo spingo verso il letto. Ora è seduto, e senza emettere un suono mi guarda mentre mi spoglio. Non saprei descrivere la sua espressione. Eccitazione mista ad un senso di colpa forse. Mi siedo sopra di lui avvolgendo le mie gambe al suo busto e mi rimpossesso delle sue labbra.

Sgancio il reggiseno e lo lascio cadere a terra. Sta andando tutto troppo velocemente. Fregatene. Assapora il piacere Skyler.
"Non riesco più a fermarmi Skyler." Sentirlo gemere è una sensazione nuova, bella e struggente allo stesso tempo. "Non ho intenzione di fermarti."

Sei proprio un'ingenua Skyler. Ti ho fregato. Il tuo avversario ti ha stesa al tappeto e a te non rimane altro che affondare.

*****

"Skyler, amore, va tutto bene?" Continuo a mischiare le carote e il pollo al curry con la forchetta da un tempo indefinito. "Skyler?" Alzo gli occhi dal piatto e guardo mio padre seduto a copotavola che sta per iniziare il bis di, praticamente tutto. Avessi un quarto della sua voglia di mangiare a quest'ora sarei cento chili.

"Va tutto bene papà." Rinuncio una volta e per tutte e poso la forchetta sul piatto. "Non hai toccato cibo. Il pollo è uno dei tuoi piatti preferiti, forse tua madre ha esagerato col curry, di la verità? Io non mi offendo." Mi scappa un sorriso. "Chi è che ha esagerato col curry? Sbaglio o sei alla seconda porzione Carl? Abbondante." Sottolinea mia mamma mentre prende posto difronte a me.

"Skyler, se qualcosa non va puoi dircelo amore. Problemi al lavoro?" Mi chiede mentre addenta un pezzo di cioccolata. Credo sia peggio di una droga per lei. A fine pasto se non mangia un po di cioccolata da in escandescenza.
"Nessun problema mamma. Ho solo un po di influenza, tutto qui."

Evito di dirle che la mia vita è una merda. Che non riesco più a bere nemmeno un bicchiere d'acqua. Che vorrei rimpilzarmi di patatine, ma correre in bagno a vomitare. Che i miei incubi sono tornati, e più inquietanti dei precedenti. Che a lavoro mi reggo a stento in piedi e che vorrei solo sprofondare in un sonno profondo.

"Non ci hai più detto com'è andata a Boston. Ti sei divertita?" Oh, papà. Non potevi scegliere domanda peggiore. Prendo il bicchiere ricolmo di vino e mentre lo accosto alle labbra il suo aroma risale per le mie narici procurandomi il voltastomaco. Lo rimetto al suo posto facendo finta di niente e rispondo a mio padre.

"È stato un viaggio molto bello." Il peggiore della mia vita. "Mi sono divertita." Ho passato tre giorni d'inferno. "Peccato solo essere rimasta così poco." Non vedevo l'ora di tornare.
"Il Dottor Jones è proprio una brava persona, non trovi Susan?" Mia mamma annuisce e conclude per entrambi.

"Hai proprio ragione Carl. Skyler è stata davvero fortunata: ha trovato un persona speciale che è stata in grado di prendersi cura di lei per tutto questo tempo e ora, anche se lei non va più in terapia, continua a starle accanto con affetto. Lo apprezzo tantissimo."

*****


"Non dovevi andare nella sala conferenze?" Appoggio la schiena al suo petto e lui mi avvolge con un braccio intrecciando la sua mano alla mia. "Sto bene qui. Aspetteranno." Risponde. Sposta i miei capelli dal collo dove lascia una piccola scia di baci.

Guardo le nostre mani legate assieme e non posso fare a meno di notare che indossa ancora...la fede d'oro.
"Perché porti una fede al dito Dylan?" Ritrae subito la mano lasciandomi spiazzata. "Fa parte del mio passato. Non ne voglio parlare Skyler." La sua risposta è fredda e piatta.
"Se la indossi vuol dire che non fa parte del tuo passato come dici."

Il calore del suo corpo a contatto con il mio scompare. Mi volto e lo vedo in piedi a bordo del letto in procinto di rivestirsi. "Cosa fai?"
"Non fare la dottoressa Skyler. Non è questo il momento." Mi metto a sedere e mi copro con il lenzuolo fin sotto il collo. Che gli prende?

"Non sto facendo la dottoressa Dylan. Volevo solo capire perché indossi una fede se non sei sposato."
"Non serve che tu capisca." Ribatte seccato. "Ci sono cose del mio passato che devono rimanere tali. Chiudiamo qui il discorso." Abbottona la camicia e indossa la giacca. Perché hanno tutti qualcosa da nascondere? Perché mai nessuno mi dice le cose come stanno?

"Tu sai ogni mio scheletro nell'armadio Dylan. Perché io non posso saperne nemmeno uno?"
"Cazzo! Smettila! Non sei nessuno per  pretendere di conoscere i puzzle del mio passato."

*****

"Sì...è davvero speciale mamma." Peccato che io per lui sia una fra tante, anzi, NESSUNO.

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