Capitolo 41

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Nick

È più di mezz'ora che cammino avanti e indietro per il marciapiede. Di tanto in tanto butto l'occhio alla vetrina. Lui è sempre lì. Non si è mosso. D'altronde non può farlo da solo, anche se lo vorrei tanto. Sono in preda al panico.

Avanti. Indietro. Stop. Vetrina. Guardare. Mirare. Puntare. Fuoco.
"Al diavolo!" Suono il campanello e poco dopo avverto lo scatto della serratura. Entro. Ormai è tardi per tirarmi indietro. Non che sia quello il mio intento, ma io e questo genere di cose non abbiamo un buon feeling.

"Buonasera. Come posso aiutarla?" La voce pacata della commessa mi mette subito a mio agio. Per fortuna.
"Vorrei vedere l'anello esposto in vetrina. Quello in platino, diamante a goccia centrale circondato da diamanti montati a griffe. Due o due carati e mezzo. È sul primo ripiano, tra il bracciale di brillanti e gli orecchini dal taglio smeraldo." Rispondo.

Resta a bocca aperta svariati secondi, poi inizia a fissarmi socchiudendo gli occhi. "Ah, è lei." Dice inaspettatamente. "Mi scusi sa, è che mi stavo domandando cosa stesse guardando da quasi quaranta minuti. Avrei scommesso per il bracciale. Comunque ottima scelta, lo prendo subito."

Mi sento leggermente in imbarazzo. Devo esserle sembrato proprio un pirla. Che figura di merda!!
"Ecco qui. È un pezzo unico, della nostra collezione. Vedrà, la sua fidanzata rimarrà senza parole."

È no! Senza parole un corno! Quando ho dato l'anello di fidanzamento ad Evelyn lei è rimasta muta per ben dieci minuti. Stava preparandosi mentalmente il suo bel discorsetto d'addio. Quando ha riaperto bocca sarei voluto scomparire dalla faccia della terra.

Cornuto, umiliato e liquidato nel giro di un quarto d'ora. Sky parlerà, oh se parlerà. Perché lo farà, non è vero? Dio, per fortuna ci sposa una volta sola. "È perfetto. Lo prendo."

Mentre sono in macchina e ascolto  With or without you, ripenso a tutto quello che è successo negli ultimi mesi.
Sky mi ha raccontato quello che è successo al Palace. Tutto. Il ricatto spregevole di Steve, che lui definiva 'un accordo', e quello che è accaduto dopo che ho lasciato la stanza di Dylan.

Sono state due batoste di proporzioni epiche. Sky era perennemente ossessionata da quello che sarebbe potuto accadere a suo padre se Steve fosse venuto a conoscenza della nostra riappacificazione. Le ho detto che lui non era più un problema. Che doveva fidarsi del sottoscritto e dimenticare ogni sua singola parola.

Steve ha imparato la lezione. Gli ho portato via tutto, l'ho ripagato della stessa moneta. Ora si gode gli ultimi soldi che gli rimangono nella nostra, anzi ex, casa di famiglia. Ho venduto gran parte delle azioni della Parker Industries a Mark, l'unico vero amico che io abbia mai avuto.

Lui dirige la sede centrale di Boston e io quella di Seattle, perché ora la mia vita è qui, con Sky. Abbiamo comprato casa ad un isolato da quella dei nostri genitori. Si avete capito bene, ho ritrovato a tutti gli effetti la mia vera famiglia, ed è una sensazione indescrivibile.

Non nego però che la mancanza di Lisa inizia a farsi sentire. Prima la vedevo quasi tutti i giorni, ora una volta o due al mese se mi va bene.
Ritornando a ciò che che mi ha detto Sky, non può mancare il mio acerrimo nemico: Dylan Jones.
È inevitabile, lui si è conquistato un pezzo del suo cuore, ma sapere che sono andati a letto insieme...questo è stato davvero insopportabile da affrontare.

Sky l'ha definito un momento di debolezza. Beh, debolezza un cazzo! Anch'io stavo per cedere, accecato dalla rabbia, però sono riuscito a fermarmi in tempo. Non avrei mai potuto tradire il mio cuore. Lei invece si, c'è riuscita, e alla grande. Mi ci sono voluti diversi giorni prima di incassare il colpo.

Non avevo nemmeno la forza o il coraggio di gurdarla negli occhi. In quei giorni parlai con Susan e venni a conoscenza di quello che le aveva fatto Matt. Ed ecco un'altra mazzata. Peggiore delle precedenti. Se Sky non mi avesse fermato in tempo sarei andato dritto da lui con solo intento di ucciderlo.

Fu proprio a causa di quell'incidente che venne a sapere di essere incinta. Se solo ripenso a quello che sarebbe potuto accadere realmente mi si ferma il cuore. Il nostro bambino o bambina. Entrambi non abbiamo voluto sapere il sesso, l'unica cosa che sappiamo con certezza sono i nomi. Su quelli non abbiamo alcun dubbio.

Parcheggio la macchina nel vialetto e spengo il motore. "Ci siamo." Cavolo, mi tremano persino le mani. "Ce la puoi fare Nick." Lo spero, se non svengo prima. Nessuno sospetta niente. Oggi è venerdì, il giorno della settimana in cui ceniamo tutti assieme a casa Carey, solo che questa sera ci saranno anche Sarah e David.

Prendo la scatolina blu, la inserisco dentro la tasca interna della giacca e conto fino a dieci, dopodiché raggiungo la mia famiglia.
"Ciao Nick. Stavamo aspettando tutti te." Susan mi accoglie con un caloroso abbraccio e un bacio sulla guancia.
"Buonasera. Scusate il ritardo." Dico rivolgendomi verso tutti, ospiti e non.

Ricevo un "Ciao" corale e una pacca sulla spalla da mio padre. "Ciao figliolo. Tutto bene?"
"Sì, come al solito." Bè, quasi. "Mamma? Dov'è?" Mamma. La parola più bella per un figlio. Quanto tempo ho aspettato per poter riavere di nuovo affianco la donna che mi ha messo al mondo?

"Parli del diavolo..." Mormora mio padre buttando l'occhio dietro le mie spalle. "Ciao tesoro." Mi volto e la vedo in tutto il suo splendore,  raggiante e serena. Dopo tanto il sole è risorto anche per lei. "Ciao mamma." Ogni volta che sente pronunciare quella parola i suoi occhi brillano. L'abbraccio, posando un bacio sulla sua fronte.

Entro in salotto, e lì, sul divano in stoffa rosso trovo lei, la mia dolce metà. Sta ridendo insieme a Sarah, l'argomento mi è sfuggito, ma non importa. Vederla e sentirla ridere mentre accarezza il pancione non a eguali. "Come stanno i miei amori?" Le rubo un bacio a stampo prima di mettermi a sedere al suo fianco.

"Molto bene, grazie. Qualcuno sta facendo le capriole qui dentro. Senti." Dice poco prima di prendere la mia mano per appoggiarla al suo ventre. "Secondo me è impaziente di uscire."  "Oh, non vedo l'ora. Per me anche adesso. Praticamente vado al bagno a fare pipì ogni quindici minuti. La mia vescica chiede pietà."

"A tavola!" Grida Susan dalla cucina. "Andiamo, muoio di fame!" Esclama. "Strano, mangi in continuazione Skyler." Commenta Sarah. "Grazie per avermelo ricordato Sarah. Mi sento una ciambella"
"Con o senza buco?" Contesta Sarah. Facciamo i seri qualche breve istante, poi scoppiamo a ridere fino alle lacrime.

La cena passa tranquillamente e troppo in fretta. Finito il dolce ci spostiamo nuovamente in salotto, noi uomini beviamo un whisky e le donne sorseggiano una tisana. Nell'ultimo mese Skyler ha riempito la credenza di qualsiasi tipo di tisana, tranne quella diuretica. A quello ci pensa già nostro figlio.

Direi che è arrivato il momento no, Nick? Butto giù il whisky d'un fiato per darmi un pò di carica, poso il bicchiere sopra il tavolino e tossisco, quasi a voler richiamare l'attenzione. "Dovrei dire una cosa." Ecco, così funziona meglio. Ho tutti i loro occhi puntati addosso e nessuno di loro fiata. Angosciante non rende l'idea.

Mi alzo in piedi e mi posiziono davanti a Skyler. Tutto si immagina fuorché quello che sto per fare. "Tutto bene, Nick?" Lo sussurra appena, forse per non farsi sentire. Annuisco.
Mando giu la saliva e con il cuore che inizia ad accelerare dico quello ho da dire.

"Sky, sei la ragione per cui batte il mio cuore, la donna che mi ha ridato la forza di lottare e di riscoprire quanto sia bella la vita, l'amore, la famiglia." Estraggo la scatolina dalla giacca e mi metto in ginocchio. Spalanca gli occhi e si porta una mano alla bocca. Ora ha capito.

Mia mamma si lascia sfuggire un: "Oh, mio Dio." e credo stia per mettersi a piangere.
"Sky, ti amo inestimabilmente. Vuoi farmi l'onore di diventare mia mog"
"SÌ!" Oh, beh, wow! E io che mi preoccupavo non rispondesse. "Scusa. Non ti ho lasciato finire." Dice con le lacrime agli occhi.

Le sorrido. "Figurati." Meglio così. Prendo l'anello e lo infilo al suo anulare. Calza a pennello. Si alza in piedi e mi bacia con passione, tra i fischi e gli applausi della nostra famiglia. "Ti amo."
"Vi amo." Confermo.

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