Capitolo 5

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"Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli dei mesi. Se l'attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita la mia e la tua proseguiranno insieme, getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l'eternità.

Emily Dickinson

Skyler

La porta di casa si apre alle mie spalle.
"È una settimana che andate avanti. La state ricostruendo dalle fondamenta?" È la voce di Sarah.

"Le chiedo scusa signora. Noi eseguiamo solo gli ordini."
"Tanto avete sempre ragione voi." Fine della conversazione. Sbatte la porta e va verso la cucina.

Non si accorge che sono seduta sul divano e che ho assistito al suo teatrino. Non che me ne importi qualcosa, ormai sono abituata a tutto con lei.

La voce di mia madre e del Dottor Johns risuonano dentro la mia testa: "Provaci. Instaura un rapporto. Parlate. Chiarite." Scuoto il capo e mi faccio coraggio.

"Ciao." Mormoro. La vedo affacciarsi sulla porta e guardarsi intorno fino a che mi vede. Non che fossi poi così difficile da scovare.
"Ciao." risponde.
Dio mio, un miracolo! Colgo la palla al balzo. "Con chi ce l'avevi?"

Sento la porta del frigo aprirsi e richiudersi poco dopo. So per certo che ha preso il cartone del succo e uno yogurt.
"Con gli operai qui difronte. Possibile che debbano trapanare a qualsiasi ora del giorno? È inconcepibile."

In effetti non ha tutti i torti. La signora Garzia del piano di sotto giusto la settimana scorsa mi aveva accennato che a breve si sarebbe trasferito qualcuno.
"Prima o poi la smetteranno." rispondo poco convinta.

Esce dalla cucina mangiando uno yogurt e con il cartone del succo sotto il braccio. Uno a zero per Skyler.
Sì siede al mio fianco e accende la televisione.

"Questa mattina mi ha chiamato tua mamma." Confessa.
E io che credevo che i miracoli esistessero davvero. Ecco svelato l'argano.

"Ha detto che dobbiamo trovare un punto d'incontro. Che dobbiamo chiarire il nostro rapporto di odio-amore'." Le scappa una risata.
"Lo ha chiamato proprio così. Senti Skyler."

Posa lo yogurt sul tavolino e mi guarda negli occhi. "È inutile che ci giriamo tanto intorno. Lo sai benissimo perché siamo arrivate a questo punto." È proprio qui che ti sbagli cugina.

"Veramente Sarah io non so proprio un bel niente. Di punto in bianco cinque anni fa hai deciso di chiudere i rapporti con me. Beh, dopo cinque anni mi sto ancora domandando il perché." Mi guarda come se fossi pazza.

"Stai scherzando non è vero?" domanda alzando il tono di voce. Gli occhi fuori dalle orbite.
E poi la psicopatica sarei io? Faccio cenno di no con la testa.

Lei d'improvviso scatta in piedi e inizia a girovagare per la stanza.
"David Evans." pronuncia. "Chi?" chiedo. Sì ferma e mi punta il dito indice contro.

"Tu. Tu sei andata a letto con il mio ex ragazzo, Skyler." sentenzia. Resto seria per qualche secondo poi non resisto più e scoppio in una risata colossale.

"Hai anche il coraggio di ridere adesso? Sei proprio meschina." afferma. "Sarah, io non sono andata a letto con questo David Evins."
"Evans." mi corregge. "Sì beh è uguale. Non so nemmeno chi sia. Chi ti ha detto una cosa del genere?"

"Mia Rodriguez." Rabbrividisco non appena sento pronunciare quel nome. "Stai parlando della stessa Mia Rodriguez che si è fatta quasi tutti i ragazzi del liceo, Sarah? Quella che aveva una cotta per Brian e non ha fatto altro che insultarmi giorno dopo giorno perché non sopportava di vedermi insieme a lui?" Alzo le mani al cielo.

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