Capitolo 25

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Nick

Mai rinunciare ai propri sogni. Credo che questo sarà il titolo del mio nuovo libro, semmai avrò il tempo di scriverlo. Mio padre mi ha sommerso di lavoro da qui ai prossimi sei mesi. Incredibile, nonostante io sia l'unico in grado di tenergli testa, finisco sempre per assecondare ogni sua decisione.
Sento l'avviso di una e-mail in entrata sul computer.
Da: Steve Parker
Oggetto: Urgenza

Vieni nel mio ufficio.

Non si spreca nemmeno più a chiamarmi. Mi dirigo dal capo ed entro nel suo ufficio senza nemmeno bussare. È al telefono, tanto per cambiare. "Ti richiamo io Mark. Nick. Non si usa più bussare?"
"L'oggetto della mail diceva: Urgenza.
Non so, magari stavi per avere un infarto, ma noto che sei più sveglio e in forma di me." Lo provoco. Lui sgrana gli occhi e mi guarda con aria, definirei dire, schifata. "Non sei divertente, Nick. Affatto. Posso sapere da dove nasce tutto questo astio nei miei confronti? Sono pur sempre tuo padre, Cristo."
"Vuoi davvero che parli...papà? Non credo che ti piacerebbe sapere quello che realmente penso di te, ma una cosa voglio dirtela però: ho rinunciato a tutto nella mia vita pur di farti felice, ma non rinuncerò mai a lei. Non mi interessa quanto tempo passerà prima che mi perdoni, semmai lo farà, ma sono pronto a tutto pur di riaverla. Prima o poi tornerò da lei e non mi importa se dovrò farlo strisciando a terra come un verme, perché farò anche quello se sarà necessario, ma io rivoglio la mia donna." Aspetto che sbatta un pugno sopra la scrivania o che si metta ad urlare dicendomi che sono solo un povero idiota, e invece scoppia in una squallida risata. "Sei proprio sicuro che sia ancora la tua donna Nick?" Lo guardo attonito. "Cosa vuoi dire?" Non so perché, ma ho paura di sapere la risposta. "Non posso permettere che una ragazzina di vent'anni butti all'aria la nostra vita Nick e per questo motivo la sto ancora tenendo sott'occhio." Sono sconcertato. "Oh, é inutile che fai quella faccia. In tre mesi non sono diventato uno stinco di santo lo sai bene. Li, difronte a te, in quella cartella c'è la verità. Aprila." Non me lo faccio ripetete due volte. Prendo in mano la cartellina blu e la apro, ignaro delle conseguenze che ne verranno.

Skyler

"Skyler?" Sarah bussa alla porta della mia camera ed entra un istante dopo.
"Mi spieghi perché ti ostini a bussare alla porta se tanto non aspetti nemmeno che dica avanti?" Chiedo.
"Oh, non fare tanto la difficile. Volevo solo dirti che è arrivato il dottorino..." Dice maliziosamente. "Ha un nome Sarah, si chiama Dylan. E Smettila di fare la stupida."
"Come siamo sulla difensiva cara cugina. Ammettilo, ti piace!" Dice.
"Cosa? No, cioè si, ma non in quel senso Sarah." Rispondo. "Ah, ma davvero? Allora dimmi perché te ne vai tre giorni via da sola con lui?"
"Ti ho già detto che non siamo da soli e poi lo sai bene perché ho deciso di accettare."
"E tu per cercare di non pensare te ne vai proprio nella stessa città dove abita il tuo ex ragazzo Skyler?" Sbuffo. "Boston fotunatamente è grande Sarah e poi non ho scelto io di andare li. L'amico di Dylan insieme alla moglie deve prendere parte ad un sorta di evento e io vado...beh, ci vado per far compagnia a Dylan." Alza un sopracciglio. "Sì, certo. E io domani parto per Londra, sai com'è, la regina Elisabetta mi ha chiesto di andare a fare shopping con lei. Muoviti, ti sta aspettando." Dice uscendo. -Che scema.- Chiudo il trolley e cerco di scacciare il ricordo di quel maledetto giorno. Non credevo che preparare una valigia fosse cosi di cattivo auspicio. Spero che questa volta ne valga la pena. Mentre esco dalla camera sento una strana sensazione. La mia testa inizia a girare, sempre di più, sempre più velocemente. Guardo a terra e trovo due Bri, mi sforzo di mettere a fuoco, ma è del tutto inutile: vedo bianco, poi nero.
"Skyler mi senti? Skyler?"
"Sei si o no un dottore? Fa qualcosa allora. Skyler?" Sarah non si smentisce mai. Nello stesso momento in cui apro gli occhi vedo Dylan seduto al mio fianco. "Cos'è successo?" Chiedo. "Dio mio Skyler. Prima o poi mi farai venire un infarto." Mormora Sarah. "Non ricordi nulla? Sei svenuta. Sopra il tuo trolley fortunatamente. " Aggiunge infine. Guardo Dylan in cerca di un'ulteriore conferma e lo vedo annuire. "Come stai Skyler?" Mi domanda. "Bene. Grazie. Sarà stato un calo di zuccheri." Rispondo. "Eh ti credo. Finché continui a non mangiare Skyler. Stai diventando trasparente." Sbraita Sarah continuando a camminare avanti e indietro per il salotto. Di solito lo fa quand'è agitata, il che accade spesso ultimamente. "Non esagerare Sarah. Sto bene e non sono affatto trasparente." Sussurro. Le mie parole fanno sì che lei mi guardi con una nota di rammarico. "No. Tu non stai bene. Per niente. Peserai si e no quarantacinque chili." Cerca supporto guardando Dylan, che forse per educazione non entra nel merito del discorso. "Buon Dio. Le vuoi dire qualcosa anche tu? O facciamo tutti finta di niente?" Lo incita. Nel frattempo io cerco di alzarmi e mi metto a sedere appoggiando la testa sullo schienale. Si, ora va decisamente meglio. "Skyler, credo che tua cugina abbia ragione" Mormora Dylan.
"Era ora!" Lo interrompe Sarah. "Stavo dicendo" continua "che hai bisogno di rimetterti un po in forze Skyler. Lo so che in questo periodo tutto ti sembra più difficile, ma devi reagire. La fuori c'è un mondo che ti aspetta e credimi è meglio di come te lo immagini." Il suo volto dapprima teso e preoccupato ora è rilassato e dolce. "Sono qui per aiutarti, ma non posso fare tutto da solo. Devi collaborare. Te la senti ancora di partire? Altrimenti io"
"No. Voglio venire. Sto bene." Rispondo senza dargli il tempo di concludere. "Tu sei pazza. E se ti succede qualcosa?" Domanda Sarah intromettendosi. Guardo prima lei e poi Dylan, e mentre gli sorrido rispondo: "Chiederò aiuto al mio supereroe."

Evelyn

"È tutto come da programma?"
"Certo. Ho fatto in modo che credesse alla mia versione. Non temere, andrà tutto come prestabilito."
"Non so, lo vedo troppo preso questa volta. Ho paura che non sarà affatto facile tenerlo al guinzaglio."
"Sei o no la madre di sua figlia? Domani sera si pentirà di aver perso tempo appresso a quella mocciosa. Di me ti puoi fidare Evelyn. Tu, Nick e Lisa sarete presto una vera famiglia." "Si, hai ragione. Metterò al tappeto quella ragazzina da quattro soldi e mi riprenderò ciò che mi appartiene."

E questa volta per sempre. Non vedo l'ora di fare la tua conoscenza cara Sky.

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