Capitolo 21

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Skyler

"Skyler? Oh, amore mio. Carl?! Carl! Si è svegliata."
Sento la porta aprirsi e i passi frettolosi di mio padre. "Skyler. Bambina mia." Sta piangendo. Mio papà non piange mai. Apro gli occhi. A fatica. Le luci si proiettano nelle mie pupille offuscandomi la vista. -Non ce la faccio.- "Un pò alla volta Skyler. Piano tesoro. Il dottore sta arrivando." Dice. La porta si apre di nuovo e si richiude poco dopo. "Ciao Skyler. Io sono Dottor Morris. Come ti senti?" Chiede. Ha una voce buffa. Assomiglia a quella di paperino. Mi lascio sfuggire un sorriso sforzato. La mia bocca è secca. "Ho. Ho sete." Biascico. "Per ora non puoi bere Skyler. Devi pazientare ancora un po, ma se vuoi tua mamma può bagnarti le labbra con una garza imbevuta d'acqua."
"Oh. Lo faccio subito." Risponde. Provo a riaprire gli occhi. Ce l'ho fatta. -Sono tornata.- "Come ti senti Skyler?" Guardo il dottore in piedi vicino a mio padre. È un omino tarchiato, con un bizzarro pizzetto biondo e una cravatta color senape che fuoriesce dal camice. "Sono stata meglio." Mormoro. Mia mamma si precipita al mio fianco e tampona le mie labbra con mano tremante. "Okay mamma. Può bastare. Grazie." Ha gli occhi gonfi, cerchiati di rosso. Succede solo se piange per più di due ore consecutive, ma questa volta ho la sensazione che abbia pianto molto, molto di più. "La flebo ti sta aiutando a rimetterti in forze. Hai perso molto sangue Skyler. Sei stata fortunata" Sentenzia il Dottor Morris. "Fortunata." Sogghigno. "Davvero? Lei crede?"
"Skyler!" Mi ammonisce mio padre. "Non dirlo nemmeno per scherzo." Conclude.
"Tra poco passerà l'infermiera per il cambio flebo. Io ripasso tra un'oretta. Se hai bisogno non esitare a farmi chiamare Skyler." Dice affabile e io annuisco semplicemente. "Dottore esco con lei, devo chiederle una cosa." Mio padre vorrà sicuramente fargli il terzo grado. -Mio Dio.- Non appena escono mia madre scoppia in un pianto isterico. "Mamma. Ti prego. Non piangere." La supplico. "Oh, Skyler. Saresti dovuta venire da me, invece di compiere questo...questo"
"Lascia stare. Ho capito."
"Mi hanno raccontato tutto Skyler." Dice. "Lui è qui fuori. Ci sono anche Ester e Thomas. Sono sempre stati qui." Il mio cuore smette di battere. "Lui...lui è qui?" Mi manca l'aria.
"Vuole vederti Skyler. Lo so che pensi abbia" "Mandalo via. Mandali via." Impreco. "Mah, Skyler. "
"Ti prego mamma." La guardo e sento una lacrima scivolare, ma non scorre sul mio viso, solca sul mio cuore. Annuisce, questa volta senza obbietare. Restata sola cerco di non pensare a nulla. Il mio sguardo scivola sul mio polso. Le bende sono sporche di sangue. Sono così debole. Sento lo scatto della serratura e la porta aprirsi appena. Poi quella voce. "Skyler?" Trattengo il fiato e chiudo gli occhi. -Perché mamma? Perché?- La porta si chiude e sento le suole delle scarpe fischiare sul pavimento.
"Skyler. So che sei sveglia." È qui. Al mio fianco. Lo sento. -Maledizione.-      Una dopo l'altra le lacrime si fanno strada sul mio viso. Il mio cuore è ancora troppo debole e la mia gola non ne vuole più sapere di urlare. Sono spacciata. "Vattene." Mormoro. "Sky. Ti scongiuro. Io"
"Non sono Sky. Il mio nome é Skyler." Strizzo gli occhi. "Sono solo...Skyler." Bruciano. Non resisto più. Li apro e lui è qui. Difronte a me. Evito il contatto col suo viso e mi ritrovo a guardare le sue mani. Le stesse mani che accarezzavano il mio corpo ogni notte. "Guardami. So che hai paura, ma sono sempre io. Guardami Sky." Le sua voce è così abbattuta. "Ti ho detto di non chiamarmi in quel modo." Punto i miei occhi nei suoi. -Resisti ti prego. "Io per te non sono nessuno. Non voglio parlare, ne sentire la tua voce, ne tanto meno guardarti. Voglio solo restare da sola." Perché dev'essere così immensamente bello? Dio! Ho sognato questo memento dalla prima volta che l'ho visto. Ora invece desidererei non averlo mai incontrato. "Quindi vuoi che me ne vada?" -No.- "Si." Rispondo.
"Davvero vuoi questo?" Chiede.  -No.-
Ma io annuisco.  "Voglio solo un'altra possibilità. Devi sapere come stanno.  le cose. Sto male anch'io Sk...Cristo non ci riesco. Sky sono qui. Sono Nick. Ti amo. Ci amiamo. Non possiamo far finta che non sia così."
"Io vedo solo un uomo che ha ingannato la donna che dice di amare. Vedo un uomo che assomiglia al mio migliore amico che è morto per colpa mia. Vedo un uomo che vorrei non fosse mai entrato nella mia vita." Sto tremando. Deve andarsene. "Non lo pensi davvero. Guardami negli occhi e dimmi che devo sparire per sempre Sky. Se hai il coraggio...fallo." -È la fine di tutto.- Guardo dentro i suoi occhi. Brillano. Stanno piangendo. -Ti amo così tanto, ma non posso.- "Voglio che tu te ne vada Nick. Avevi ragione. Io non riuscirò mai a guardarti...con gli occhi dell'amore."

Nick

Prendo la valigia e chiudo la porta a chiave. Ho raccimolato un po di cose. Lo stretto necessario. Manderò qualcuno a prendere il restante la settimana prossima. Poso uno sguardo al suo appartamento. So che è lì dentro. Ho sentito la sua voce questa mattina nel pianerottolo insieme a quella di Sarah e di un uomo. Oggi usciva dall'ospedale. Oggi io ritorno a Boston. Le ho scritto una lettera che lascerò in custodia alla signora Garzia. Deciderà lei quando dargliela. Vorrei sfondare quella porta e correre da lei, ma non servirebbe ugualmente a niente. È stata chiara. Fin troppo. Le sue parole mi hanno ucciso. Letteralmente. Non riuscirò mai a guardarti con gli occhi dell'amore.
"Mi dispiace Sky." Raccolgo la valigia e vado via. Questa volta per sempre.

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