Capitolo 9

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<<Buon giornoooo! >> disse Marta a Rossella quando la vide arrivare a lavoro. Erano passati due giorni dalla mostra e non si erano  né sentite ne viste.
Rossella aveva evitato le chiamate di Marta, sapeva bene che lei gli avrebbe fatto delle domande e non aveva ancora in mente cosa dire. Non voleva essere fraintesa, aveva commesso una leggerezza e non poteva negare di essere stata bene, di essersi sentita a suo agio. Ma questo era difficile da ammettere a se stessa. Lei era troppo ingenua e in un attimo Marta lo avrebbe capito, lei non poteva esporsi alle congetture sentimentali dell'amica. Ora erano lì una davanti all'altra così Rossella prese coraggio <<Ciao Marta buongiorno anche a te! Come va?>> Butto lì
<< Io sto bene, ieri non sei venuta a lavoro, e non hai risposto alle mie chiamate. Non sei stata bene?>>
Chiese Marta.
<<No stavo bene, ho solo deciso di prendere un giorno.....>> si ricordò di Ludovico, ecco questa era la sua ancora di salvezza <<Ludovico tornerà giovedì o venerdì ha prolungato il viaggio.>>
<<Bene, così avrai tempo per accompagnarmi, non ho ancora un vestito per sabato e potremo andare in un centro estetico a rilassarci un po'.>> Fece Marta tutta contenta
<<Rilassarci??? Mica ci sposiamo noi! È comunque va bene a pensarci bene anche io vorrei vedere un vestito nuovo. >>
Rispose Rossella, almeno al momento non era sotto interrogatorio.
<<Ora vado ho una seduta ci vediamo dopo.>>
Rossella andò nella sua stanza si tolse la giacca e si infilò il camice e iniziò il suo giro di visita del reparto. Non c'era niente di particolare, siccome Ludovico era fuori, in reparto avevano svolto piccoli Interventi di chirurgia, cose semplici che eseguivano i chirurghi aiuto. Il giro fu molto rapido. Alle 16 aveva finto il suo turno e uscì con Marta. Quando entrano nella macchina di Rossella, Marta calpesto qualcosa con in piedi si abbassò sotto il sediolino e trovo una piccola agenda di pelle nera.
<<Ma è tua?>> disse Marta. E la porse a Rossella.
<<No è la prima volta che la vedo.>>Incomincio a sfogliarla  e c'erano numeri e nomi , appuntamenti, indirizzi e qualche disegno qua è là.
Nel frattempo squillò il telefono di Marta. Era Pierre.
Quando Marta riattacco disse<<L'agenda è di Damiano gli è caduta,l'altra sera. Pierre dice se puoi riportagliela, oppure se può dare il tuo numero a Damiano.>>
Rossella si irrigidì a sentire quel nome. Per tutto il giorno aveva cercato di evitare l'argomento è invece ora veniva fuori.
<<Va bene dopo passerò a portagliela!>> disse scocciata.
<<Rossella che cosa hai? È successo qualcosa l'altra sera?
Ti ha trattato male? Non mi è piaciuto il suo comportamento.>> chiese a raffica Marta.
<<No! Niente non è successo niente.>>Rispose Rossella mentre guidava. Erano dirette al solito negozio dove andavano a comprarsi i vestiti da anni. "Forse dovrei dirlo!" Era combattuta Rossella, " no è meglio di no! E' una cosa senza importanza''
Così arrivarono al negozio, per tutto il tempo parlarono del più e del meno, poi iniziarono a provarsi i vestiti, Marta opto per un abito lungo verde molto scollato senza maniche, Rossella non sapeva che colore prendere pensava alle parole di lui rosso come la passione o nera come la notte. La passione che aveva provato aveva causato la morte. Non ci aveva mai pensato, Damiano quella sera aveva in qualche modo colto nel segno, il rosso dell'amore della passione del sangue, il nero come la morte come le tenebre .
Quella sera addosso aveva la sua vita e lei non ci aveva pensato. Allora penso che avrebbe potuto mettersi   qualunque cosa tanto lui non sarebbe stato  lì a vederla, ed optò per un abito corto  color rosa cipria semplice ma elegante e allo stesso tempo sobrio.

Nelle mani di un pittore ( #Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora