Capitolo 36

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Rossella era arrivata fuori casa di Damiano, il cielo era sempre più nero e si rispecchiava in un mare agitato che s'infrangeva sugli scogli. Pensò che doveva prendere l'anello e tonarsene subito a casa oppure si sarebbe trovata nel bel mezzo di un temporale. Era l'inizio di giugno e si stava preparando il tipico temporale che si presenta a inizio e fine estate, quelli che Rossella ama tanto. Si avvicino decisa al campanello, non ebbe modo di bussare perché la porta fu aperta da una ragazza alta bionda e magra. La ragazza sorrideva, per un attimo Rossella pensò di aver sbagliato casa, poi disse <<C'è Damiano?>> . L'altra rispose <<Si è dentro, Arrivederci!>> e se ne andò con aria sognante. "Ma pensa questo! Non perde mai tempo!E' proprio nu farinella" sbuffò irritata. Entrò e chiamo Diamiano, più che chiamarlo urlava il suo nome, questo si avvicinò all'ingresso <<Vedo che siamo nervosette.... come sempre!>> esclamò, indossava solo i jeans; il petto nudo e aveva in mano un libro.

Lei non lo degno di uno sguardo, anche se con la coda dell'occhio non gli era sfuggita la mise di lui

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Lei non lo degno di uno sguardo, anche se con la coda dell'occhio non gli era sfuggita la mise di lui. Andò spedita nella camera dove aveva lasciato l'anello. Sul comodino non c'era, <<Dov è?>> cominciò a chiedere, <<Ma si può sapere che hai ?>> chiese lui avvicinandosi a lei, <<Niente, non farmi perdere tempo dimmi dove l'hai messo.>> Lui la osservò, era contrariata per qualcosa lo percepiva dell'espressione del suo viso .<<Se non mi dici perché sei arrabbiata non ti dico dove l'ho messo.>> Rossella si era infastidita vedendo quella bionda, ma la cosa che più la infastidiva era se stessa, che si irritava al pensiero che una donna poteva essere stata con lui! La situazione gli stava sfuggendo di mano, e non sapeva cosa dire, invece Damiano aveva capito che Rossella era entrata in casa perché Susy gli aveva aperto la porta mentre  usciva.   << Sei gelosa!>> sentenziò . << Di chi? .. Tu sei pazzo.>> affermò lei.    <<Quella che è uscita è Susy la nipote della custode della casa di nonna. Sapendo che nonna è in ospedale ha mandato la nipote a portarmi la cena.>> disse lui giustificandosi. Rossella riprese a respirare, <<Non avrai mica pensato che...>> lei lo interruppe << Io non penso niente sei libero di fare quello che vuoi, solo che è una ragazzina.>> Lui sorrise, era ancora mezzo nudo, e si avvicino pericolosamente a lei .<<Si lo so! E' carina e promette bene la ragazza. Anche se a me piacciono le donne sui ventinove anni ....più mature ma sopratutto more!.>>                <<Ho capito i tuoi gusti vedrò cosa posso fare...ora l'anello!>> mettendo la mano a mo di coppa. Lui apri il cassetto del comodino e glielo diede, senza guardarla. Prese l'anello lo saluto e si avvio all'uscita, quando apri la porta pioveva forte, Damiano si era infilato una maglia ed era alle sue spalle, ringrazio la pioggia, le chiese di restare con quella pioggia non poteva andare via, la cena era già pronta ed era abbastanza per tutti e due. Così lei accetto il menu era invitante pasta al forno e parmigiana. Lui preparo la tavola e mise a riscaldare le pietanze, lei si aggirava nel soggiorno, allestito da lui tipo studio, si mise a guardare le sue cose di lavoro, erano: campionature di colori di tempere, vari pennelli, cataloghi e appunti sparsi qua e là. Poteva vedere qualcosa di intimo che lo riguardava. Lui la osservava aggirarsi tra le sue cose, e non ne era infastidito anzi la curiosità che leggeva nei suoi occhi lo invogliava a volersi mettere a nudo davanti a lei. Si avvicinò e iniziò a parlargli del lavoro, della villa, del restauro degli affreschi, dei progetti che avevano lui e Pierre. Lei lo ascoltava ammaliata, lo vedeva quello scintillio nei suoi occhi tipico di chi ama il suo lavoro, come la loro prima sera al bar ricordò Rossella. Sorseggio un po di vino che lui gli aveva dato, si senti più suo agio. Si misero a tavola e iniziarono a cenare, in silenzio. Damiano ruppe il silenzio esordendo <<Secondo te mia nonna ne uscirà da questa malattia?>> si poteva leggere la sua preoccupazione nell'inclinazione della voce. << Certo -rispose con tono dolce, -e prendendogli la mano- ne sono sicura, ci vorrà un po di tempo e pazienza. >> e vedendo che lui non alzava gli occhi verso di lei, continuo <<é molto importante per te tua nonna, lo so ma devi credermi c'è la farà.>> e strinse più forte la mano di lui. << E' l unico mio punto fermo Rossella, non sono pronto a perderla.>>                   Damiano mando giù un bel sorso di vino, e cominciò a raccontare a Rossella perché si era allontanato da casa , il continuo conflitto con suo padre che non accettava la sua inclinazione all'arte, dei continui litigi tra sua madre e suo padre. Si apri completamente senza tralasciare la scoperta del tradimento di suo padre e il pestaggio che lui gli fece in seguito. Si sentiva più leggero mentre parlava, disse a Rossella che non sapeva chi era la donna che era con suo padre, ma che questa aveva lasciato un orecchino che lui ricordava perfettamente e che oggi avrebbe saputo riconoscere, data l'importanza di quell'oggetto secondo lui apparteneva a qualcuno che come loro aveva una condizione agiata, come se fosse un oggetto antico di famiglia. I suoi nonni, Diana e i pochi veri amici che aveva trovato avevano riempito il vuoto che aveva dentro. Per questo non credeva nell'amore e non si fidava delle persone concluse. Rossella aveva ascoltato tutto con molta attenzione, in silenzio era un'ottima ascoltatrice. Adesso capiva quel ragazzone schivo, un omone fuori ma un bambino dentro. Sapeva molto bene cosa vuol dire avere una passione e non essere appoggiati, sua mamma non aveva mai condiviso la sua scelta di diventare chirurgo, c'è l' aveva a morte col marito che invece aveva sempre incoraggiato la figlia  fin da piccola. Raccontò  queste cose a Damiano, dalla cucina passarono al soggiorno erano seduti sul divano. Erano a loro agio, erano  molto vicini e mangiavano il gelato, Rossella lo aveva preso al cioccolato, lui all'amarena. Rossella parlava della sua infanzia e la sua passione per la medicina, raccontando aneddoti divertenti, mangiando di buon gusto il suo gelato. Lui l'ascoltava molto divertito, quella ragazza era uno spasso, era come una bambina felice davanti una coppa enorme di gelato. Era seducente come metteva in bocca quel cucchiaino colmo di gelato, lui avrebbe voluto essere il gelato che lei stava gustando, voleva essere il suo peccato di gola. Rossella mangiava e parlava senza nessun freno, non si rese conto del pasticcio che si stava combinando da sola, il gelato gli colava da un lato della bocca, la cosa fece ridere Damiano che la trovava buffa.                     <<Perché ridi ?>> chiese lei.  <<Dovresti vederti sei tutta sporca di cioccolato!>>       << Dove?>> afferro un fazzoletto e inizio a pulirsi alla cieca. <<Aspetta ...>> la fermò lui, e con il fazzoletto inizio a pulirgli l'angolo della bocca, era vicinissimo a quella bocca.                               <<Sei adorabile..>> gli sussurrò con fiato corto, e toccandogli con il pollice il labbro inferiore. Rossella chiuse gli occhi e apri di più la bocca, quel tocco era così delicato. Poi percepì che non era piu un polpastrello che accarezzava la sua bocca, ma qualcosa di morbide e pungente allo stesso tempo. Era la bocca di Damiano che si era poggiata sulla sua. Lui aveva cominciato a baciarla lentamente, le aveva preso il viso fra le mani, glielo stava accarezzando. Lei gli mise le sue mani nei capelli, sotto le sue dite quei capelli mossi e setosi. Si stavano baciando lentamente, ma più lento era il bacio più i loro cuori battevano. Le fantasie di Damiano, di poco prima, stavano diventando realtà la sua lingua finalmente poteva assaggiare quella bocca nell'intimo nel profondo. Spinse la sua lingua più a fondo, il bacio stava diventando più intenso e la mani di Damiano lasciarono il suo viso per scendere ad accarezzarle il collo. Lei era in balia del suo cuore che batteva a un  ritmo incessante, come la pioggia che ancora batteva sui vetri, non riusciva a ritrovare un ritmo regolare, la tempesta era fuori e dentro quella stanza. Rossella presa da un fuoco che gli avvampo dallo stomaco sali a cavalcioni su Damiano, lui resto sorpreso di questa sua iniziativa, per un 'attimo i loro occhi si incrociarono. Le loro fronti si toccarono, lui gli sciolse i capelli e li allargo passando delicatamente le dita dento, senza perdere mai il contatto  da quegli occhi color nocciola, noto che  le guance di lei erano rosse come le labbra che apparivano gonfie e umide a casa dei suoi baci. Era la cosa più bella che avesse visto, voleva imprimere nella sua mente ogni particolare, per poter poi un  giorno ricrearla su una tela, ma la sua bravura non avrebbe mai reso giustizia alla sua bellezza. Si sentiva osservata, la dottoressa, si sentiva ammirata, nessuno l'aveva mai guardata così, si senti la cosa più bella del mondo.  Prese lei l'iniziativa e lo bacio, il pittore ricambiò il bacio in modo più avido, le mani iniziarono a farsi largo sotto la sua camicia andando a sfiorare i fianchi prosperosi, scendendo sul suo sedere la attrasse più a se, mettendo a contatto le loro parti intime. Rossella sussulto, avverti bene la reazione che stava suscitando in quell'uomo, così bello e virile. Gli tolse la maglia, gli accarezzo le spalle, inizio a lasciargli una lunga scia di baci partendo da sotto l'orecchio, la sua barba gli pizzicava il viso, era piacevole. Il torace di lui, cominciò ad alzarsi ed abbassarsi in maniera irregolare, i polmoni pieni di aria, pronti a dar voce a versi e gemiti, quella donna lo stava facendo impazzire. Non era un tipo abituato ad essere dominato a letto, e lei si stava muovendo in maniera dolce e seducente allo stesso modo. Forse era per questo che lei lo stava disarmando. Gli sfilo la camicia, rivelando ai suoi occhi dei seni pieni ingabbiati in un reggiseno di pizzo nero. La strinse nel suo petto, cingendola con quelle braccia forte, la loro pelle bruciante di amore si sovrappose, i loro corpi erano incastrati alla perfezione, lui inalò il profumo della sua pelle. La voleva più di ogni altra cosa al mondo, non gli sarebbe bastata solo una notte.                     "Neanche una vita intera mi basterebbe con lei!"ammise a se stesso. Non sapeva cosa fosse l'amore, non aveva mai amato nessuno, al momento era ancora ignaro dei suoi sentimenti. L'aria nella stanza era carica dei loro respiri e dei loro gemiti. Qual cosa ruppe quell'atmosfera, un cellullare che squillava insistentemente. Si staccarono l'uno dall'altro, e quando lei prese coscienza che era mezza nuda su di lei, provo una forte vergogna. Riconobbe il suono del suo cellulare, era sera tardi qualcuno la cercava con urgenza. Si alzo di scatto, mentre raggiungeva il suo smartphone si infilò la camicia, e cerco di ritrovare un po' di senno. Le gambe non la reggevano stabilmente un po' per la posizione in cui era stata un po' per le intense sensazioni che provava. Quando quell'incantesimo creato tra di loro si ruppe e lei si alzo dalle sue gambe lui si senti come privato dell'aria che respirava, già gli mancava quel profumo. Impreco alzandosi dal divano avrebbe strozzato volentieri il soggetto che stava telefonando Rossella spezzando la loro intimità. "Sara Ludovico? " penso... si mise la maglia e raggiunse Rossella in cucina; era al telefono, sembrava preoccupata, la senti dire che avrebbero dovuta chiamarla subito e che avrebbe raggiunto la persona con cui era a telefono. Si affretto a prendere le sue cose. Come al suo solito si stava dileguando lasciando Damiano con l'amaro in bocca. Era molto imbarazzata e desiderava prendere le distanze da lui quella telefonata per lei era stata come un segno del celo.  "E se non fosse arrivata dove saremmo andati a finire? Cuore di Gesù sto impazzendo questo è un diavolo tentatore!"  anche se ammise a se stessa che era una tentazione difficile da resistere. Lui ruppe bruscamente i suoi pensieri gli si piantò davanti : << Chi era e dove vai?>> chiese. << Devo andare a Rione Sanità...>> Ripose spicciativa avviandosi alla porta, ed usci. Lui la segui all'esterno << Non penso sia una buona idea a quest'ora è troppo tardi!>> affermo lui. La signorina tentava di accendere la sua vespa, ma forse per la troppa acqua questa non partiva. <<Tranquillo... se questo coso partisse!>> rispose infastidita. <<Ti accompagno io.>> tuono lui. <<Non cè ne bisogno.>> insistette lei. <<Perché sei cosi testarda, non ti parte forse l'acqua a danneggiato qualcosa!>> <<Perché vuoi sempre darmi ordini?>>  <<Stiamo litigando di nuovo?>> chiese lui, <<Si ... la tregua sembra finita. >> ringhiò lei. Allora lui si avvicinò pericolosamente a lei, la prese per i fianchi e l'attiro a se <<Vogliamo fare la pace ...come prima..>> e gli lascio un bacio sulla guancia. Rossella sospirò e disse <<Prendi qualunque mezzo vuoi ... muoviti portami a Rione Sanità!>> ordinò.   Lui si allontano, un sorriso stampato sul volto, aveva vinto di nuovo lui. Prese le chiavi un giubbino di pelle, tiro fuori la moto dal garage e fece ciò che lei gli ordinò. Felice sfrecciarono per la città nel buio della notte,  la strada bagnata dalla pioggia. Damiano si sentiva leggero, e il dolore sofferto in passato gli sembrava lontano. Pensò che la vita non era quella, si erano aperti lei sapeva tutto di lui e anche lui era convinto di sapere tutto il suo passato. Erano due fragili metà, una nuova verità gli si prospettò; la vita andava vissuta in due, e lui voleva cominciare una nuova vita con lei.  

Buon pomeriggio...... Scusate la lunga assenza ma ho avuto un po' da fare!!! Eccolo il nuovo capitolo tanto atteso da voi .... tanto penato per me !!!! Spero vi piaccia. Chi avrà rotto la magia tra Rossella e Damiano? Cosa andranno a fare a Rione Sanità ? Vedremo🙄🤔.
Aspetto commenti.
Vi lascio con un augurio di Buon Natale e felice anno nuovo... di cuore ❤️. 💋💋💋💋💋

Nelle mani di un pittore ( #Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora