Capitolo 26

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<<Elisabetta questa è l'ultima volta che io e te ci troviamo da soli,non deve più succedere! Hai capito?>>
<<Sembra una minaccia! >> sbuffo Elisabetta molto sarcastica.
<<Mettila come vuoi!>> si scrollò lui nelle spalle ampie.
<<Hai paura di non resistermi? Eppure fino a ieri pomeriggio non la pensavi così. Eri teso come una corda per via del lavoro-gli sussurrò avvicinandosi al  collo- ci è voluto un solo secondo per farti allentare lo stress. In un attimo eri dentro le mie mutande, pensi davvero che lei possa darti quello che ti darei io? Non avresti neanche bisogno di chiedermelo, sarei sempre pronta ad aspettarti. Ci basterebbe uno sguardo abbiamo una forte intesa noi!>>
<<Smettila! >> la scanso lui in modo brusco<< sei solo una cagna in calore, ho visto come al tavolo ti strusciavi Damiano. Porrebbe essere una buona alternativa per te. In fin dei conti siete solo due perdenti.>>
Elisabetta senti un groppo alla gola, ma deglutì, non avrebbe pianto <<Ti stai legando a una persona che non vuole neanche un figlio da te, che non ti ama, ti è solo riconoscente per ciò che hai fatto. Parli proprio tu? Che sei dove sei solo perché mio padre è stato messo in un angolo. Sei un arrampicatore sociale. >> ci mise molta cattiveria, era una donna ferita e si sentiva usata.
<<Pensala come vuoi. Ci siamo divertiti adesso è finita. Lo sai non ti ho mai promesso niente. Rossella è stata sempre la mia priorità e tu lo hai sempre saputo. Non ho mai perso la speranza di averla per me, ora è così, è solo questione di tempo e si piegherà a ogni mio desiderio. La sua riconoscenza verso di me la rende molto fragile, alla fine fa sempre quello che dico io!>> e così dicendo Ludovico lascio il bagno dove si era appartato con Elisabetta.

<<Marta ti prego fammi tornare a casa con te! Possiamo parlare? >> supplicava Pierre a una Marta molto alticcia.
<<Nooooo! Nooo! >> ripeteva Marta.
<<Senti Pierre facciamo così-intervenne Rossella-porto io a casa Marta, anzi verrà a dormire da me. >>
<< E io?>> chiese Ludovico.
<<Te ne vai a casa tua!>> rispose Rossella.<< Ci vediamo domani a lavoro.>>

''Merda! !! ''Imprecava nella sua testa Ludovico, ''sta sera era la serata giusta per fare l'amore con lei e provare a metterla incinta. Invece dorme con l'amica, quella Marta appena ci sposiamo deve smetterla di frequentare Rossella. Speriamo che Elisabetta ha capito che tra noi è finita. Damiano e lei sono le seconde scelte della società, la loro fortuna essere nati in famiglie facoltose, senza meritarselo. Io sarei dovuto essere l'erede unico della mia famiglia, e Rossella l'unica erede della sua famiglia. Devo ammettere che sarà difficile rinunciare alle scappatelle con Elisabetta, ci sà fare a letto, da questo punto di vista vince lei. Chissà... Forse ogni tanto!'' Con questi loschi pensieri si ritirò a casa propria.

<<Pierre allora sei rimasto solo?>>chiese Damiano, erano all'uscita del hotel, ognuno stava tornando a casa

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<<Pierre allora sei rimasto solo?>>chiese Damiano, erano all'uscita del hotel, ognuno stava tornando a casa.
<<Ovvio!!Marta ha la testa dura. >> ripose Pierre molto arrabbiato come un bambino a cui hanno negato un giocattolo a cui tiene tanto.
Damiano e Pierre si scambiarono uno sguardo e scoppiarono a ridere, e insieme dissero <<Andiamo ad alzare il gomito!>> e si avviarono al bar del circolo nautico.

Nelle mani di un pittore ( #Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora