Capitolo 44

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Ludovico la domenica andò a pranzo a casa di suo zio Edoardo. Mentre era lì appese che Damiano e Pierre erano a Roma per lavoro. Era una coincidenza molto strana.
Le supposizioni di Elisabetta su Damiano e Rossella, si insinuavano come un serpente sotto la sua pelle alla luce di questo nuovo elemento appreso.

Dopo il litigio, aveva provato invano a chiamarla.
Aveva pianificato di raggiungerla a Roma, per farle una sorpresa. All' ultimo momento in urgenza a lavoro aveva mandato all'aria il suo piano.
Tale intoppo si sarebbe potuto evitare, invece doveva rimediare al solito problema: rioperare una paziente per il cattivo acquisto di materiali.

Questa volta però Arturo, il papà di Rossella era in sala operatoria con lui. Da uomo e  chirurgo esperto, aveva intuito che qualcosa non andava. Neanche un novellino alle prime armi avrebbe potuto fare un'errore così grossolano. Iniziò a fare domande, era un chirurgo esperto, ma prima di tutto era un uomo sempre alla ricerca della verità.
Voleva capire il perché di quel doppio intervento su una banale ernia ombelicale.
Volle prendere il registro operatorio e fare delle verifiche.
Fu anche questo a trattenere Ludovico oltre l'orario di lavoro. Stava cercando di sviare Arturo.
Non poteva venire a sapere la verità.

Quando si sedettero a tavola era di pessimo umore.
La settimana era stata impegnativa, aveva anche discusso con Elisabetta. Secondo lui poteva anche evitare di fare la vittima e di farsi trovare un quello stato dalla sorella.
"Quella è proprio una cretina! Mi farà passare un guaio!"
A tavolo erano seduti i genitori di Damiano, e lui con sua mamma. Poco dopo arrivò la nonna Rosarjo accompagnata dal marito, con loro c'era una donna nuova, mai vista.
Questa parlava italiano ma con uno spiccato accento americano. Osservandola bene era la tipica Made in USA.
Bionda, occhi azzurri, pelle chiara, alta e slanciata, un fisico curato e una quinta abbondante di seno.
Molto appariscente e curata nel look.
Aveva molta confidenza con la nonna, sembrava che si conoscessero da sempre. Vennero fatte le presentazioni, e Ludovico apprese che lei era un'amica di Damiano.
Era venuta in Italia per lavoro, e aveva pensato di venire a trovare Damiano.
Si chiamava Susan.
La scontrosità di Ludovico si dileguò quando penso che Susan poteva essere la possibilità per poter mettere in cattiva luce Damiano agli occhi di Rossella.
Non sapeva cosa legasse Susan a Damiano.
Lei era un bel pezzo di manzo, non era umanamente possibile che un uomo fosse solo amico di quella barbie! E poi perché scomodarsi a raggiungerlo se non mossa da un sentimento o un interesse?
Quella bomba sexy avrebbe stroncato sul nascere qualsiasi cosa tra Damiano e Rossella.

Avevano chiacchierato tanto i due nuovi conoscenti. Ed ora era alla stazione centrale di Napoli.
Susan era emozionata, Damiano aveva detto che sarebbe stato via solo pochi giorni e invece era più di dieci giorni che non aveva sue notizie. Era ignara dei loschi progetti di Ludovico.
Lei era sinceramente affezionata al pittore.
Mai si sarebbe immaginata di poter creare problemi al suo amico.
Era al oscuro della situazione sentimentale di Damiano.
Lo conosceva da tanto, spesso lo aveva accompagnato anche in Spagna dai suoi nonni, che l'avevano accolta come una di famiglia. Nelle fredde serate a New York si facevano compagnia davanti a una cioccolata calda parlando di tutti i loro problemi.
Era distratta dalla gente che invadeva la stazione.

Ludovico vide la comitiva avvicinarsi nella loro direzione. Rossella lo aveva visto, gli occhi a momenti gli uscivano dalle orbite per la sorpresa. Vide il disgusto sul viso della sua donna, ma non si mosse voleva godersi la scena.
Presto quel viso avrebbe cambiato espressione e lui da lì poteva studiare meglio il teatrino che si sarebbe inscenato.
Richiamò l'attenzione della bionda.
<< Eccoli!!>> indicandoli. Susan riconobbe subito la stazza del suo amico; gli corse incontro<< Dada!!! >> gli urlò gettandogli le braccia al collo.
<< Susan!!!>> rispose lui in maniera confusa per poi ricambiare l'abbraccio, era la sua amica ed era bello avere lì un viso familiare.
<< Avevi detto che stavi via pochi giorni! Poi ho chiamato Nonna e lei mi ha detto tutto ed ora eccomi qui!! Quanto mi dispiace Dada!!>> prendendo le mani di Damiano nelle sue.

Nelle mani di un pittore ( #Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora