Capitolo 50

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"Ci penso io a te..."

Quando lei gli aveva chiesto di portarla via lui subito seppe dove portarla. Salirono sulla sua moto, Rossella non fece domande si aggrappò a lui, poteva sentire il suo seno appoggiato alla sua schiena, e le sue mani stringersi sempre di più la sua vita. Stava correndo sulla tangenziale, prese quella strada per accorciare i tempi e per evitare il traffico pomeridiano di Napoli.
Erano le diciassette, le giornate si erano allungate e a quell'ora era ancora giorno.   
Prese lo svincolo per via Marina, si infilò in varco del porto e raggiunse subito l'ultimo pontile che apparteneva al Circolo nautico. Parcheggio la moto, Rossella lo guardò con aria affranta.
<<Non possiamo andare a prendere l'aperitivo al circolo nautico...ci vedrebbero tutti.>>
Quanto non sopportava quando lei lo trattava come uno stupido!.
<<Donna di poca fede! Chi ti ha detto che dobbiamo prendere l'aperitivo, non sono così stupido. Vieni e taci!>> Rossella lo seguì senza parlare, un po irritata dal suo modo di fare sempre brusco e inoltre era stanca di discutere. Si fermarono davanti a una barca a vela a motore, abbastanza grande. Damiano salì e una volta sopra aiutò Rossella a salire. Aprì la cabina dove si accedeva alla giuda e anche alla zona notte con un piccolo bagno e cucinino. <<Aspettami qui sotto torno subito!>>gli disse lui in modo rassicurante. Lei si accomodò su una poltroncina, guardandosi intorno era veramente un ambiente piccolo ma confortevole arredato con materiali di pelle e radica di noce. Chissà a chi apparteneva si chiese mentre aspettava che tornasse. Così diede un occhiata in giro. C'erano asciugamani e teli nel bagno, biancheria pulita per cambiare i letti, e in cucina le stoviglie con del cibo in scatola. Sentì un rumore, che annunciava il ritorno di Damiano. <<Dove sei stato?>> <<Nella rosticceria qui di fronte.>> rispose mostrandole i sacchetti che contenevano il cibo da strada che Rossella amava tanto con delle birre. Che profumo, che si sentiva di roba buona. Damiano sorrise soddisfatto, ormai la sua missione era vedere sempre Rossella contentata.
Si spostò nella cabina di guida, e mise in moto, tirò su l'ancora e gli ormeggi.   <<Scusa ma sai guidare questo coso?>> fece lei con tono sorpreso. <<Ovvio che si !>> esclamò soddisfatto, e iniziò a fare manovra per uscire dal porto.
Racconto che la barca era di suo nonno. Giorni indietro il vecchio Pedro aveva dato le chiavi al nipote, sapeva che andare in barca era la sua passione, oltre la pittura.
Così aveva mandato la loro donna di fiducia a pulire e sistemare. <<Sai passo anche intere settimane in mare durante il periodo estivo.>>
<<Cioè niente vacanze con amici o belle ragazze!>> Lui smentì con la testa come per negare. << Non ci credo!>> incalzò lei, <<Cioè tu mi stai dicendo che vai in vacanza da solo, e che non hai mai portato una donna con te nei tuoi viaggi? >> <<Esattamente, sei la prima donna che sale su una barca con me. >> e mentre lo disse avvertì le guance diventargli rosse. "idiota ma che arrossisci a fare!" lo ammonì il suo super io.
Rossella notò l'imbarazzo di Damiano ed era felicemente lusingata di essere la prima volta di una cosa così intima per lui. Vederlo arrossire gli procurava un certo piacere, aveva il potere di poterlo destabilizzare non solo quando erano a letto, ciò dimostrava che a piccoli passi stava mettendo a soqquadro anche il suo cuore. Non volle approfondire la cosa, la butto sul sarcastico.  <<Quindi l'inverno sei un orso solitario e l'estate un lupo di mare!>> << Che ridere...>>sul viso aveva un'espressione seria. <<Vedo che a qualcuno è tornato il buon umore....>> Avevano lasciato il porto e navigavano in mare aperto. Rossella uscì dalla cabina di guida, e si mise a sedere a poppa, di spalle a lui che guidava. Vedeva l'acqua infrangersi contro la barca e creare della schiuma spumeggiante. Il sole si calava sulla città, ma si poteva ancora avvertire il suo tepore, la città era sempre più lontana a piccola. "Magari si potessero rimpicciolire tutti i pensieri ..."

Fermò il motore, in mezzo al mare, in mezzo al nulla. C'erano solo loro due. Si mise a sedere vicino a Rossella, era così bella con i capelli al vento e umidi di salsedine.   <<Non mi sono mai piaciute le persone, non ho mai fatto niente per farmele piacere, né loro hanno mai fatto nulla per fare in modo che potessi cambiare idea. Adoro il mare sa darmi la calma, non è facile essere un solitario, devi fare sempre i conti con te stesso,e ti assicuro che non è una bella cosa. Sono un disastro nei rapporti in generale, ho ricevuto poco affetto dai miei genitori, le persone di cui mi fido si possono contare sulle dita di una mano sola. Hai ragione sono un solitario. Ma da quando ci sei tu è tutto diverso.>> Guardava avanti quel mare che sapeva d'infinito.
<< Anche per me è così, da quando ci sei tu mi sento come questa barca in balia delle onde!.>> Riprese fiato e raccontò tutto quello che gli era successo durante il giorno. Damiano ascoltò tutto con molta pazienza, sarebbe voluto tornare indietro per dare una lezione a Ludovico, il pensiero che lui avesse cercato di baciarla, non doveva neanche sfiorarla. Non voleva dare di matto, ma aveva la netta sensazione che in tutto l'impiccio della clinica ci fosse lo zampino di Ludovico. Per non parlare di Sofia, la mamma di Rossella, era degna amica di sua mamma Blanca visto che mettevano davanti alla felicità dei loro figli i propri interessi. <<Sai che facciamo, adesso raggiungiamo Capri, conosco una spiaggia appartata, vedrai ti piacerà!.>> Ritornarono nella cabina e accesero i motori. Non poteva vederla così affranta, e sopratutto non sopportava che lei avesse dei sensi di colpa. Cercò di infonderle un po di ottimismo, gli disse che tutto si sarebbe risolto, e che sua mamma prima o poi avrebbe accettato la sua scelta. Doveva essere fiera di se stessa, aveva scelto di salvare le persone, ed era una persona altruista e generosa. << Si ma chi salverà me!>> Esclamò ad alta volte, era più una considerazione che fece stava facendo con se stessa. Lui la guardò negli occhi :<< Non sono da prendere molto ad esempio, ma ti salverò io!.>>
Arrivarono nella piccola spiaggia, era piccolo angolo di paradiso in terra. Damiano ancorò la barca e si misero a cenare, sulla poppa e osservando il. paesaggio. <<Facciamo il bagno.>> le propose lui. <<Non abbiamo i costumi.>> La guardò in maniera maliziosa <<Dettagli...!>> iniziò a sbottonarsi la camicia e se la tolse, la stessa cosa fece con i pantaloni, restando solo in boxer. "Altro che panorama!" esclamarono gli ormoni di lei, già in scompenso. <<Tu sei pazzo!.>> riusci a dire con un filo di voce, e resto di senza parole quando lo vide lanciarsi in un tuffo degno di Massimiliano Rosolino. <<Dai vieni!>> la incitava lui, che si beava tra quell'acqua cristallina. Si spogliò anche lei restò in intimo e scese goffamente dalla scaletta. La sensazione di freschezza dell'acqua la invase subito.
Era accaldata per la visione di Damiano, anche se poteva tracciare a occhi chiusi il suo corpo non smetteva mai di essere sorpresa davanti alla sua perfezione. Lui la prese un po in giro per la sua goffaggine, era un maledetto narcisista, Rossella iniziò a schizzargli l'acqua. Ovviamente lui ebbe la meglio, iniziò ad alzare tanta acqua con quelle braccia grosse. Non erano molto lontani dalla riva, lei per scappare a quell'attacco si mise a correre verso la sabbia, incurante di Damiano che la chiamava. Anche lui iniziò a correre verso la riva, tentava di afferrarla, ma lei era in vantaggio.
Rossella arrivò riva ma inciampò voleva rialzarsi ma il corpo di Damiano già la stava sovrastando.
Era sotto di lui, distesa sul bagno asciuga. <<PRESA!>> gridò Damiano con il fiato mozzato dalla fatica. Anche Rossella affannava, Damiano premeva tutto il suo corpo su di lei. Delle piccole onde si alzavano e abbassavano ora rivelando ora nascondendo i loro corpi. Damiano si fermò su quel viso perfetto, bagnato dall'acqua di mare, si fiondo su quelle labbra, sapevano si sale e mare. Rossella rispose a quel bacio dal sapore di mare.
In un attimo presero fuoco, si denudarono dei pochi indumenti che portavano, potendo liberare le loro intimità. Le mani di Damiano sbarcarono sui seni di Rossella. Questa gli afferrò i capelli e inarcò la schiena, aveva bisogno di sentirlo dentro di lei, con quelle mani la stava torturando. Lui assecondò la sua richiesta,entrò dentro di lei.
Si muoveva come al ritmo del mare che si infrangeva sui loro fianchi. Rossella chiuse gli occhi perdendosi tra quelle onde, lo sentiva dentro. Sentiva ogni sua cellula ogni suo organo, ogni suo apparato completamente perso in quel lento movimento.
Solo il suo cuore navigava a mille insieme a quello di Damiano, che cominciò ad affondare dentro di lei più forte fino a portarla a raggiungere mari ancora non navigati.
Si persero affondando uno nelle viscere dell'altro. Si accascio su di lei, consapevole che non voleva più navigare alla deriva, aveva trovato il suo porto sicuro, Rossella aveva preso il suo e lo aveva ancorato dentro lei. Voleva dirle quanto fosse importante per lui, ma tutte le parole le rinchiuse in due semplici parole:<<Ti amo...>>

Buona sera ..... capitolo molto romantico. Aspetto i vostri commenti a presto !

Nelle mani di un pittore ( #Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora