Capitolo 41

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Rossella era costernata, basita, frastornata, sconcertata e chi più ne ha più ne metta! Il racconto di Marta era surreale. Che Damiano non perdesse tempo e si buttasse subito nelle braccia di Carmen era un fatto risaputo, ma che combinasse anche un appuntamento per Pierre era il tipico metodo dei maschi: chiodo schiaccia chiodo!.
Una vale l'altra basta che respirano! Lo considerava un superficiale, non era questo il modo di aiutare un amico. Secondo lei Pierre era pazzo di Marta. Ora stando al racconto della sua amica ne aveva la conferma. Aveva fatto a pugni per lei, era geloso e protettivo nei suoi riguardi. La sua amica era molto lusingata dal comportamento di lui, ma delusa dal fatto che lui pensasse sempre male di lei. Le due amiche erano sedute nei loro posti nel treno che le avrebbe condotte a Roma. Rimasero in silenzio nell'attesa che il treno partisse.

Damiano e Pierre erano in ritardo e rischiavano di perdere il treno. Entrambi non avevano chiuso occhio. Pierre dopo aver appreso che Simone era il cugino di Marta era diventato ancora più intrattabile. Ancora una volta era caduto in errore, aveva giudicato senza sapere. Marta aveva tutto il diritto di essere arrabbiata con lui. Aveva provato a chiamarla, ovviamente lei non solo non gli rispose, ma lo blocco. Damiano non volendo lasciarlo solo lo portò a casa di sua nonna, non prima di essersi presi una ramanzina da Carmen e Miriam. Erano andati a dormire tardi, e si erano svegliati tardissimo. Tra il correre a prendere le cose di Pierre e preparare la valigia di Damiano raggiunsero il loro treno correndo. Con il fiato corto, cercavano i loro posti a sedere.

Rossella aveva preso il libro dalla borsa, iniziò a leggerlo, Marta si era messa le cuffie e fece partire il suo mp3, chiuse gli occhi, il viaggio sarebbe durato poche ore e volevano entrambe approfittarne per riposare. Neanche Rossella aveva dormito più di tanto, aveva dovuto spegnere il cellulare perché Ludovico la stava tampinando di telefonate e messaggi. Non voleva vederlo al momento. Gli mandò un messaggio chiedendogli di lasciarla in pace, voleva stare da sola. La mattina anche il padre e la madre gli avevano telefonato, ma lei aveva rifiutato le chiamate. Il treno aveva iniziato a muoversi lentamente. "Finalmente!" disse ad alta voce. Pochi minuti e udì delle voci, <<Qui!!! I nostri posti sono questi..>>diceva un accento che sembrava familiare, e poi un'altra <<Ah si qui .... !!>> Balzò in piedi quando vide Damiano e Pierre occupare le poltrone di fronte lei e Marta. "Perché Gesù non mi dai pace! Che ti ho fatto?"chiese Rossella dentro di se con aria da martire. Damiano sfoggio il suo sorrisetto furbo, quando vide Rossella seduta nello suo stesso vagone. "Qualcuno lassù mi ama!" ringrazio il suo angelo custode. Aveva pensato a lei tutta la notte, si era illuso di poter scacciare dalla sua mente quella donna, non sarebbe mai andato a letto con Carmen, pochi minuti gli erano bastati per capire che nessuna donna avrebbe avuto più il suo interesse. Doveva arrendersi all' idea che era come un naufrago alla deriva su una piccola zattera in un mare in tempesta.
Anche Marta scattó dalla poltrona. Voleva scendere dal treno. <<Calmati !>> le disse Rossella. Pierre era dietro Damiano, aveva uno zigomo gonfio. Marta quando vide quel segno si intenerì. <<Possiamo stare tutti qui civilmente!>> fece Rossella all'amica. <<Certo- si intromise Damiano-Noi scendiamo a Roma.>> <<Anche noi !>> risposero stizzite e in coro le ragazze. <<Bene!>>sbuffò Pierre <<Mettetevi comode, non vi daremo fastidio!>>. Tutti si sedettero.
Ogni tanto lo sguardo di Rossella si indirizzava verso Damiano.

Lui se ne stava per conto suo con in mano una cartellina aperta

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Lui se ne stava per conto suo con in mano una cartellina aperta. Aveva i capelli raccolti in mezzo alla testa, la barba molto lunga e folta. Il tutto gli conferiva un'aria molto misteriosa, e Rossella si sentiva sempre più attratta da lui. Pierre si era appisolato e Marta lo fissava in cagnesco avrebbe voluto sbranarlo! Dopo quello che aveva combinato aveva anche il coraggio di dormire!

Arrivarono a Roma, alla stazione si divisero. Rossella dalle poche battute che si era scambiata con Damiano scoprì il motivo del loro viaggio. Lei disse che andavano a un congresso. Arrivate all'albergo le ragazze presero possesso della loro camera una doppia. Cenarono in camera e decisero di scendere nella SPA. Indossarono i loro costumi. Si buttarono nella piscina, era calda e accogliente, non molto grande ma comunque confortevole e rilassante.     Ma più cercavano la pace più non la trovavano. Due uomini varcarono la piscina. Ovviamente Pierre e Damiano; alloggiavano lì!. Rossella era folgorata dalla visione di Damiano in costume. Si rese conto che lo stava guardando come una stupida. I due si immersero nella piscina e si misero in disparte, parlavano tranquillamente. Marta era furiosa, alla fine decise di andarsene. Si alzò di scatto prese il suo asciugamano e andò verso l'ascensore. Passo avanti a Pierre, che non appena la vide fuggire via, si alzo e la segui. Si sentiva come Ulisse al richiamo delle Sirene. Rossella voleva raggiungere Marta, ma Damiano gli si parò davanti <<Lasciali parlare.. Hanno bisogno di chiarirsi! >> <<Ma .. >> stava per dire lei, mettendosi in piedi avanti a lui. Damiano vide tutte le sue curve armoniose, i seni abbondanti che a stento stavano in quel piccolo reggiseno, i fianchi voluttuosi. La sua carnagione scura bagnata da goccioline d'acqua. Senti il basso ventre muoversi, sperò che lei non uscisse dall'acqua perché lui non avrebbe potuto raggiungerla, non era in condizioni di farlo. Rossella vide lui come la stava scrutando. Il desiderio che lesse nei suoi occhi la fece avvampare....nessuno l'aveva mai guardata così! Poi ci ripensò, davanti a lei c'era Damiano quello che non perdeva mai tempo, quello abituato ad avere tutte le donne ai suoi piedi. Voleva che Marta e Pierre si chiarissero, quindi non fece storie e restò lì.

Le porte dell'ascensore si aprirono, e Marta si infilò dentro. Dietro di lei anche Pierre. Appena parti, Pierre la blocco. Marta soffriva di claustrofobia, << Sei pazzo ... ! Fai ripartire questa cosa!>>Pierre si mise avanti la pulsantiera. << Non succederà niente... ho solo bisogno che mi ascolti due minuti.>> Lei non rispose incrocio la braccia al petto. Era difficile trovare le parole giuste, avendo davanti a se la sua amata mezza nuda. Ma si fece forza <<Sono vittima di una serie di equivoci. >> disse a voce alta. <<Non è cosi! Tu non ti fidi di me, non mi hai mai dato il beneficio del dubbio.!>>       <<E tu non hai mai fatto niente per farmi capire il contrario!>> sbottò Pierre. <<Penso che può bastare così!>>.      <<Insomma non ti chiedi perché ho reagito così? Mi sono comportato come un pazzo, neanche a sedici anni ho mai fatto a botte per una ragazza!>> lei non replicò. Ammise con se stessa che questa nuova versione di Pierre gli piaceva, e non poco! Lui che fa a botte per lei, la tenacia che sta mostrando nel voler parlargli. <<Non c'è la faccio più ad andare avanti così, voglio dirti quello che provo. E' inutile lottare contro i miei sentimenti. Sono completamente stregato da te...- si avvicinò a lei e la spinse con le spalle la parete- Mi manchi, mi manca tutto di noi..... Ti Amo...>> disse con voce roca. Lei non parlava stordita da quella confessione. <<Se non provi più nulla per me, quando queste porte si apriranno scomparirò e non ti darò più fastidio.>> Si allontanò da lei e sblocco l'ascensore. Nel momento in cui si allontanò, lei fu percossa da un brivido di freddo. Pierre l'amava, ora ne era certa. Voleva solo abbandonarsi in quelle braccia forti. Lo raggiunse, lo prese per mano, e quando l'ascensore li fermò al loro piano lo trascinò nella sua stanza. <<Anche io Ti Amo Pierre.>> gli confessò la bionda. Si fiondò sulle labbra di lui, iniziò a baciarlo ad assaggiare di nuovo quella bocca. Gli era mancato così tanto. Lui la strinse a sé, la liberò dal telo che indossava come copri costume, guardò centimetro per centimetro di quel corpo che ormai lo torturava ogni notte nelle poche ore di sonno che riusciva a concedersi. La stese sul letto. Iniziarono a fare l'amore e a rinascere dal loro amore.

Nelle mani di un pittore ( #Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora