Capitolo 52

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La pioggia fine e sottile iniziò a cadere dal celo bagnando anche Damiano; ma questo sembrava non accorgersene. I suoi occhi fissavano quei maledetti orecchini. Tutta la passione che lo aveva divorato  per tutta la serata era svanita alla sola vista di quei dannati cimeli. Non poteva essere così beffardo il destino! Senza ombra di dubbio quelli erano gli orecchini dell'amante di suo padre. Erano passati tanti anni, ma la sua mente abituata a mantenere viva anche i più piccoli dettagli, non gli aveva mai fatto dimenticare le piccole pietre verde smeraldo che luccicavano risaltando subito agli occhi anche dove c'era poca luce. Avrebbe fatto a pezzi tutto quello che aveva sotto le mani, più tentava di dimenticare quella storia più risaliva a galla come una marea, questa volta la tempesta li avrebbe trascinati tutti alla deriva, adesso la verità sarebbe emersa.

Cosa sarebbe successo dopo? Come avrebbero reagito nell'apprendere una cosa così importante? Si era appena tolto il coperchio dal vaso di Pandora. Aveva troppe domande nella sua testa, e davanti a lui Rossella che lo guardava con aria interrogativa, era così bella ancora mezza svestita i capelli disordinati le labbra rosse e gonfie dei suoi baci. Il trucco si stava sbavando a causa della pioggia.
Si rivestì non avrebbero mai più potuto riprendere da dove avevano lasciato. Strinse le mani in pugni.
Stava combattendo una guerra interna.
<< Chi ti ha dato quegli orecchini? >> La sua voce era tremante.

Finalmente si era deciso a parlare pensò Rossella. <<Ma sei scemo? Tu ....>> La sua voce era pungente e sarcastica. Stava continuando a replicare ma le parole le morirono in gola quando vide che Damiano si stava avvicinando con passo minaccioso. Il cuore le iniziò a martellare nel petto. Le puntò un dito: << Cazzo Rossella che ti costa rispondere una volta sola, senza farmi imbestialire .... credimi ho già nervi a fior di pelle.>>   " Che novità!" Avrebbe voluto controbattere lei, di tutte le stranezze di Damiano questa le batteva tutte. "Chissà dove vuole arrivare ! Forse vuole vendicarsi per prima, no insomma eravamo sul punto di fare una cosa pazzesca.... " Suo malgrado si ritrovò a rispondere che gli orecchini erano i suoi gioielli di famiglia, quelli di cui gli aveva parlato e che gli aveva dato sua madre. Damiano si passò una mano sul viso, inizio e camminare su è giù. Sentiva il sangue pulsargli nel cervello. "Sono di mia madre..." Sofia era l'amante di suo padre.

Rossella non capiva l'avvilimento di lui.
Il suo viso era pallido.
Probabilmente lui stava travisando le sue intenzioni, forse pensava che lei avesse indossato gli orecchini per far capire ai suoi che avrebbe sposato Ludovico. Se fosse stato così doveva subito rassicurarlo. Si avvicino, lo fermo per un braccio e lo abbraccio dolcemente. <<Scusami forse non avrei dovuto indossarli, starai pensando che ti ho preso in giro, che sposerò Ludovico. Ma ho già detto a mio padre che glieli restituirò... sono stata una stupida mi sono lasciata sedurre dalla loro bellezza....>> gli parlava con delicatezza e con fare rassicurante, ma lui sembrava su un altro pianeta.
Cercò di dargli un bacio, ma lui si scansò.
<< Rossella quelli sono gli orecchini che indossava l'amante di mio padre.>>
Lo aveva detto, la bomba era stata sganciata.
Rossella da prima non capì subito cosa Damiano stesse dicendo. Gli tornò in mente il discorso della sera a casa di sua nonna. Si ricordò del particolare degli orecchini.
Si ma chiunque poteva averne una coppia uguale, secondo lei si stava sbagliando, poi erano passati tanti anni.
Fece un piccolo sorriso soddisfatta delle sue deduzioni.
<<Ti stai sbagliando, sai quanti ne saranno in giro! Sono passati troppi anni potresti ricordarti male!.>>
<<Non trattarmi da stupido, li ricordo perfettamente, TUA MADRE E' STATA L'AMANTE DI MIO PADRE!.>>
La sua voce era alta, stava urlando.
A quelle parole, lei abbassò gli occhi, <<Non può essere...>> sussurrò. Si avvicinò a lui, delle piccole lacrime gli rigavano il viso, lo abbracciò.
Si sentiva sgretolare dentro, aveva bisogno del suo calore, ma lui rimase lì inerme, non la strinse a sé, il suo corpo era come marmo, una statua al confronto era meno fredda. Perché lui si stava comportando così? Perché le stava negando un minimo di conforto? Le lacrime iniziarono a scendere incessanti come la pioggia intorno a loro. <<PERCHE' MI STAI FACENDO QUESTO?.>> Urlò lei iniziando a battere dei pugni sull'ampio torace di Damiano voleva scuoterlo, una qualunque reazione sarebbe stata meglio di quell'indifferenza.

Era  in preda a una rabbia incontrollata, non poteva accettare una cosa del genere, di sua mamma si poteva dire tutto ma non che fosse un adultera. Il pensiero che suo padre, il suo buon padre, fosse stato tradito da sua moglie e dal suo migliore amico, era qualcosa che la piegava in due dal dolore.
<< NON E' COSI...>> disse tra i singhiozzi e pugni.

<<E' così!>> Disse qualcuno fuori dal loro scenario. I due si voltarono, in direzione della voce.
Dal buoi usci la figura di Blanca, avanzava con passo deciso, aveva sentito una buona parte della conversazione, adesso stava intervenendo perché la situazione stava degenerando. Stava assistendo a una vera tragedia Rossella era disperata e fuori controllo.
Gli occhi di suo figlio erano privi di ogni emozione, non voleva che ricadesse di nuovo in quello stato di anaffettiva che lo aveva spinto a stare via per tutti quegli anni.
Finalmente era tornato a essere il suo bambino sorridente, non voleva perderlo di nuovo. Subiva i colpi di Rossella senza opporre resistenza, stava fermo e non era capace di confortarla.
Stavano soffrendo in egual misura, erano solo due vittime innocenti.

<<E' Così...Rossella.>> si avvicinò a quella ragazza che per lei era come una figlia, la prese per mano e la portò sotto un pergolato, era bagnata fino alle ossa.
Damiano le seguì mettendosi anche lui a riparo dalla pioggia.
<<Dimmi la verità? >> disse Rossella con voce strozzata. <<Hai sempre saputo che Sofia era l'amante di papà? >> le chiese Damiano con disprezzo. Blanca guardò suo figlio dritto negli occhi. <<Si.>> affermò con tono forte. Non si sarebbe fatta mettere di nuovo sotto accusa da suo figlio.
<< Ma come hai potuto vivere in tutti questi anni così? Facendo finta che non sia successo niente.... a essere ancora sua amica, a giocare alle famiglie perfette. Ma che fate scambi di coppia? Mi fate venire il volta stomaco.>> sputò cattivo. <<BASTA !>> tuonò Blanca, forse era la prima volta che Damiano sentiva sua madre urlare. <<Pensi di sapere sempre tutto? Ci sono cose che non si possono spiegare, ma posso dirti che con un po' di buona volontà si riesce a perdonare, non perché si è buoni ma perché il perdona ti dà la pace.>> Si rivolse a Rossella, le fece una carezza.
<<Mi dispiace Rossella, devi parlare con i tuoi genitori è giusto che siano loro a parlarti di questa storia.>>
Lei annui, si asciugò le lacrime e si mise di fronte a Damiano. <<Vai..>> le disse lui, senza guardarla.
<<Perché mi stai trattando così?>> gli prese il volto tra le mani e lo obbligo a guardarla negli occhi : << Io ti amo, e anche tu mi ami.... noi possiamo sistemare le cose..>> la sua voce era carica di speranza.
Damiano sussultò, "Io ti amo...." quella frase gli rimbombò nel cuore, avrebbe dato tutto pur di sentirselo dire, ma adesso era l'ultima cosa che avrebbe voluto che Rossella dicesse. "Noi" ma quale "Noi" disse la sua parte razionale. <<Non ci può essere nessun noi.>> disse frettolosamente spostando le sue mani dal suo volto. La neve si sentì nel cuore. Il viso di Rossella era intriso di dolore, non voleva aggiungerne altro, si stava odiando per questo.
Però non poteva avere nessun rapporto con chi anni addietro aveva rovinato indirettamente la sua vita. Rossella non né era la causa diretta, ma vederla gli avrebbe ricordato sempre la stessa cosa.
Si mise la maschera da cinico.
<< Dai su! Non avrai mica creduto alla storia del ti amo! E' stato un momento di enfasi. Abbiamo giocato, c'è la siamo spassata. Dai Rosse!.>>
Gli diede un pizzicotto sulla guancia.
<<Smettila ! Non è così!>> Non credeva a una sola parola di quello che stava dicendo, o forse non voleva credere che anche lui la stesse prendendo in giro, la sua vita si stava rivelando una farsa, credeva in lui.
<< Pensi che potrei stare con una come te? Una che lascia il fidanzato per il primo che capita....una che è proprio come la madre!.>>
Rossella ricacciò indietro le lacrime, "la dignità non si perde per nessuno!."

Pioveva a dirotto ormai, Rossella non riusciva a vedere bene la strada a causa delle lacrime che gli offuscavano la vista. La pioggia torrenziale stava inondando le strade.
Così come lacrime invadevano il suo cuore per l'ennesima volta.

<<Perché la stai lasciando andare?>> le disse sua madre. Appena Rossella si era infilata in macchina andandosene senza voltarsi più indietro, Damiano prese a pugni un muro. Le nocchie gli stavano sanguinando e dei pezzi di calcinacci caddero sul pavimento. Kavin riuscì a fermarlo, fisicamente. <<Damiano smettila......non potrai più lavorare così!>> << Che succede qui?>> chiese Diana. Entrarono in casa. C'erano i suoi nonni e suo padre che parlavano della serata. Si girarono i loro occhi si spostavano da Blanca a Damiano con aria di preoccupazione.
<< Allora ? Adesso potete raccontarmi tutto?>> chiese Damiano.
Suo padre guardò sua moglie aveva già capito cosa voleva sapere il figlio.
<< Siediti.>> ordinò Edoardo. Verso dei bicchieri di brandy. Iniziò a parlare.

Nelle mani di un pittore ( #Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora