Capitolo 48

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<<Sono stata benissimo amore!! Ma non vedevo l'ora di tornare a casa e vedere come sta la nonna.>>

Presero le loro grandi valigie e andarono verso l'uscita. Era stato un viaggio di nozze magnifico. I due erano sempre più innamorati. Nonostante fosse partita con l'amaro in bocca per le condizioni di salute di sua nonna, suo marito con le sue premure, era riuscito ad infonderle una buona dose di ottimismo. I primi giorni era stata molto in ansia, più volte si era pentita di essere partita. Poi aveva ricevuto notizie confortanti da suo fratello, quindi si era un po rilassata e aveva cercato di godersi la luna di miele in Australia.

Davanti a lui una folla di persone di ogni età e razza scorreva come un fiume in piena.
Era all'aeroporto aveva accompagnato Susan, che doveva prendere un volo di rientro per New York, e ora aspettava sua sorella e suo cognato. Susan aveva avuto modo di conoscere Rossella, anche lei era rimasta colpita dalla bellezza e dai modo di fare della napoletana. Era rimasta ammaliata dalla città di Napoli. La ragazza mentre aspettava il suo aereo, ebbe modo di parlare con Damiano. Il suo amico, era cotto di quella ragazza, come dargli torto pensava Susan che avrebbe volentieri corteggiato una ragazza così. Ma questo pensiero se lo tenne per sè! Parlando aveva capito tutta la situazione familiare di Rossella ed era venuta a conoscenza del suo passato. Secondo lei, però Damiano doveva ancora arrendersi all'idea di essersi innamorato. Lei che conosceva la sua naturale avversione contro l'amore, ammise che lui già si era esposto tanto; però forse doveva dare più certezze a una donna che sta mandando a monte un matrimonio per te e che sta per mettersi contro la sua famiglia. Espresse queste cose a Damiano, lui non rispose, si salutarono con la promessa che sarebbero rivisti presto. Mentre se ne stava fermo a guardare la porta da dove sarebbe uscita sua sorella e Kevin, ebbe modo di riflettere sulle parole di Susan. Forse la sua amica aveva ragione, doveva dare più certezze a Rossella. Ovvio era che non le avrebbe mai detto parole sdolcinate o il solito ti amo, anche perché si ostinava a pensare di non essere innamorato. Decise che appena lei sarebbe stata libera dalla sua famiglia e da altre questioni spinose, le avrebbe dato dimostrazione di tenere molto a lei e di dargli le certezze che meritava. Lei gli aveva detto che oggi avrebbe parlato con i suoi genitori. Il giorno seguente c'era la festa che la nonna voleva assolutamente fare, prima di iniziare la chemio e per festeggiare alla sua salute.

<<Damianoooooo! >> si sentì chiamare forte, avrebbe riconosciuto quella voce anche in quella confusione. << Diana!!>> le corse incontro lui. Si abbracciarono, fino a togliersi il fiato. <<Fatti vedere... >> fece lui staccandosi dall'abbraccio, sua sorella era molto abbronzata e in forma smagliante, forse con qualche in chilo in più, ma sempre bellissima. << It's OK!!>> disse una voce alle sue spalle. <<Kevin!>> esclamò Damiano, anche lui aveva un aspetto formidabile.
<<Allora dovete raccontarmi tutto!>> e prese la valigia di sua sorella dirigendosi verso l'uscita.
Diana era meravigliata, suo fratello non aveva più sulla faccia quel solito cipiglio da bisbetico. <<Aspetta un momento... sei tu che devi raccontarmi chi è l'artefice di questo miracolo? Cioè tu che hai il sorriso stampato sulla faccia.... voglio sapere chi è, perché gli vado a fare un monumento d'oro!>> Il suo tono non era per niente ironico, era ferma con le mani sui fianchi e lo guardava con aria minacciosa.       Damiano provò ad evitare di dare una risposta, ma alla fine sconfitto disse quasi in sussurro impercettibile          <<Rossella....>>. << QUELLA ROSSELLA?>> chiese urlando. <<Amore- intervenne Kevin- penso proprio sia quella !>> Diana, alzò le mani in cielo e guardò in alto : << Oh San Gennaro... mi hai fatto la grazia! E ti ringrazio....>> poi guardò suo fratello, era veramente felice per lui, ma aveva paura secondo lei quei due erano troppi diversi, e troppo malinconici. I suoi timori era anche la famiglia di Rossella, forse non avrebbero visto di buon occhio questa unione. Aveva paura che potessero soffrire, e loro due avevano già sofferto abbastanza. Non voleva perdere ne l'uno ne l'altro se le cose non avrebbero funzionato tra loro. Ma da ottimista quale era pensò che se le cose tra loro fossero andate bene, non avrebbe perso nessuno dei due, anzi Rossella sarebbe diventata sua cognata, e la sorella proprio come aveva sempre desiderato.    
Quindi disse: << Penso che sarà un gran bordello fratello! Ma io sarò con te!>> << Io lo avevo già capito dal matrimonio che c'era qualcosa tra di voi!>> fece Kevin soddisfatto come chi fa una scoperta utile all'umanità.



<< Veramente pensi di potermi scaricare così? come si fa con una cosa vecchia?. >> Da più di dieci minuti Ludovico inveiva contro Rossella. <<Dopo tutto quello che ho fatto per te...per voi>> Il suo tono era pieno di ira, gli occhi rossi e il viso chiuso in un espressione di durezza. Era un pò impaurita dalla sua reazione, sapeva che il confronto ci sarebbe stato ma non era previsto per quella mattina. Invece si trovò senza volere davanti a quel faccia a faccia. Era troppo arrabbiato per poter venire a sapere di lei e Damiano, così stava cercando di fargli capire che non lo aveva mai amato. Però non voleva neanche sentirsi più in dovere verso di lui. <<Ti rigrazio per quello che hai fatto per noi... però se lo hai fatto per amor mio, se fosse vero che mi ami, non dovresti stare sempre a sottolinearlo. Lo hai fatto anche per te stesso!. >> Pronunciò quelle parole con fare duro, dentro si sentì finalmente libera di ogni peso. << Ma cosa stai dicendo?>> chiese lui con finto rammarico, si stava mostrando troppo arrabbiato e questa non era la strategia adatta. <<Se fosse vero che ti amo?... io sono pazzo di te!>> Si avvicinò, la abbraccio con forza, perché lei tentava di respingerlo. <<Lasciami...>>gli intimò Rossella. Stava per baciarla, questo quando noto sul collo di Rossella dei segni inequivocabili, quelli che si lasciano quando si succhi la pelle sul collo. Si sentì investito da un moto di ira, Rossella andava letto con qualcuno, lui non aveva mai fatto cose del genere e il loro ultimo rapporto risaliva a circe tre settimane prima. << CON CHI CAZZO SCOPI ?? Stronza...>> gli urlò in faccia. Rossella vide il suo viso diventare rosso di rabbia, non lo aveva mai visto così arrabbiato. Cerco di nascondere la paura raccolse un po' di coraggio << Non stiamo più insieme... non sono cose che ti riguardano. >>
Lui si sedette dietro la sua scrivania, tamburellava con le dita sulla scrivania, stava contando mentalmente per cercare di calmarsi. Sapeva che l'avrebbe spuntata lui, anche se stava sottovalutando Rossella. Non era così santerella come voleva farsi credere.
<< Divertiti pure..... del resto è un vizio delle donne della tua famiglia la disinvoltura con cui scopate a destra e a manca!! Vi fingete donne per bene, siete solo delle puttane di alto rango. >> Il suo tono era piatto senza nessuna emozione. Rossella si sentì affondare mille lame nel corpo. << Allora perché scomodarsi a  sposare una come me? Perché non te ne vai con quella stronza che ti riempie di telefonate.? E poi cosa c'entra la mia famiglia?>> Non poteva permettergli di offenderle così. Lui sfodero un sorriso malefico, << Sai cara Rossella, tu mi sposerai perché non avrei altra scelta.... e per quanto riguarda tua mamma è tua sorella farai delle scoperte molto interessanti...!>>
<< Io non mi sposerei con te neanche se fossi l'ultimo uomo sulla faccia della terra. Avrei voluto mantenere un rapporto civile ma vedo che non è possibile. >>
<< Vedremo chi avrà ragione.>> detta l'ultima parola Ludovico si alzò e uscì dalla stanza.
Rossella rimase impietrita dai modi di fare di Ludovico. Era la prima volta che usava un linguaggio così scurrile, soprattutto era la prima volta che lo vedeva così pieno di risentimento e con un tono così duro. Capiva che lui non accettava l'idea di perderla, però trovava la sua reazione un po' eccessiva. Lei era sempre più certa che lui la tradisse. Non potevano lavorare con questo clima di tensione, doveva mettere in chiaro le cose con tutti. Andò a cercare suo padre, voleva chiedergli se nel pomeriggio poteva passare a casa per parlare con lui e sua mamma.
Suo padre era nel suo ufficio, avanti a sé aveva i fascicoli con i rendiconti delle spese. Rossella lo vide molto concentrato in quello stava facendo, non si accorse neanche che la foglia era entrata. Lo vedeva appuntare cifre e altre cose.
<< Papà..>>
<< Si ... >> rispose il padre senza alzare la la testa dai fogli. Doveva essere una cosa seria quella che stava facendo, dato che non la degnava di uno sguardo. A Rossella però venne il dubbio che il padre potesse aver già saputo di lei e Ludovico. << Ma insomma perché non mi degni della tua attenzione?.>> fece lei un po' impaurita.
Il padre allora alzò la faccia e la guardò. Non sapeva ancora se esporre a sua figlia i suoi timori. Stava cercando di  venire a capo di una situazione spinosa. I conti non andavano bene. Le sue indagini avevano portato alla luce che in ogni mese almeno tre pazienti venivano sotto posti due volte a intervento chirurgico perché il primo andava male. Anche le patologie più semplici, come una banale ernia, venivano rioperate perché si infettavano i materiali interni. Questo faceva lievitare i costi. Anche la situazione negli ambulatori dedicati  alle medicazioni post operatorie le cose non andavano bene. Il materiale ordinato era il doppiaggio del solito, perché spesso le ferite erano infette. Non capiva come poteva succedere tutto ciò. Rossella guardava il viso di suo padre sempre più preoccupato, il suo mutismo la stava angosciando.

Nelle mani di un pittore ( #Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora