<<Solo tu puoi pensare di andartene in giro alle quatttro di pomeriggio, a meno di ventiquattrore prima del matrimonio della nostra amica, nonchè cugina del tuo futuro marito! Dovresti essere già qui con me dalla parrucchiera, ricordi che avevamo un appuntamento?>>
Rossella era al telefono con Marta che urlava e imprecava contro di lei e dalla sua voce era molto arrabiata.
<<Mio Dio!! Marta rilassati.... non ci stiamo sposando noi. Domani mattina alle sette sarò da Lucia, mi farà lei i capelli. Tranquilla mi dispiace averti dato buca, ma con questo bel pomeriggio non volevo stare rinchiusa dalla parrucchiera.>>
<<La fai sempre cosi semplice tu? Ok .... fà come vuoi, devo andare tocca a me>> Marta riattacco senza neanche salutare.
"Non mi parlerà domani già lo so!" Pensò Rossella, mettendosi il telefono in tasca. Aveva passato tutta la mattina con Ludovico, avevano pianificato il suo abbigliamento dalle scarpe alla cravatta calzini ecc. Nel preparare il tutto per il matrimonio di sua cugina, si erano ritrovati a parlare del loro matrimonio, degli invitati, in quale chiesa quale ristorante il fotografo. Era la prima volta che stavano avendo una conversazione cosi seria sul loro matrimonio, si sarebbero sposati tra sei mesi circa, agli inizi di ottobre.
In realtà erano ancora in alto mare. Aspettavano il Matrimonio di sua cugina così per farsi un idea su cosa voler fare e non.
Rossella si ritrovo immersa in questa discussione, ad un certo punto si era materializzata al di fuori di quella scena, come una spettatrice, Ludovico era seduto sul divano di casa sua, non vivevano ancora insieme, anche se praticamente stavano sempre a casa di lui, e parlava di fiori, di bomboniere e aveva negli occhi un leggero luccichio.
Si era trasformato in un wedding planer, confessò che prima di chiedere la sua mano, si era molto acculturato sulla cosa, e voleva che tutto fosse perfetto per lei, che fosse il loro giorno più bello.
Rossella si girò e si guardo allo specchio, non voleva incrociare gli occhi di Ludovico, e quello che vide riflessi erano i suoi occhi ancora più marroni del solito, senza nessuna emozione. Aveva bisogno di uscire da quella trappola di parole e di emozioni che lui stava tessendo intorno a lei. Dopo pranzo approfittando che lui si era appisolato, prese il suo lettore mp3 indosso il suo completo da corsa e se ne usci. Voleva confondersi con la gente con i rumori della città pur di non pensare al fatto che non riusciva a provare una minima emozione. Davanti a suoi occhi si ripetevano solo le scene di ricordi passati, che non sarebbero più tornati. Non voleva deludere Ludovico, lo amava, e neanche la sua famiglia. Sapeva bene che sposarlo era la cosa giusta da fare. Lui ci sarebbe stato sempre per lei, aveva fatto tutto per lei, senza che lei glielo chiedesse, si era immischiato anche in cose che non lo riguardavano e che avrebbero potuto comprometterlo, tutto solo per lei. Rossella sapeva che lei gli doveva almeno questo, la promessa di amarlo e prendersi cura di lui per sempre. Ci stava provando lei, si stava impegnando con tutte le sue forze. Ricaccio indietro le lacrime, si rese conto di trovarsi alla spiaggia di MareChiaro, il suo posto del cuore. Lì i ricordi venivano tutti galla, era come se il mare con le sue onde li portava a riva, e lei poteva piangere in pace tutte le lacrime che aveva per il suo unico amore e riversale nel mare, alimentandolo a tirar fuori ancora e ancora.Il mare è pieno di lacrime di amori infranti alla fine dell'estate, o di amori infiniti che non riseci a dimenticare. Chi è nato sul mare sa che il mare guarisce e sana tutte le ferite.
Si mise seduta sulla spiaggia, la musica nelle orecchie chiuse gli occhi. Sentiva l'odore del mare, il sole sulla pelle, una leggera brezza che scompigliava i suoi capelli, ed eccolo qui il primo meraviglioso ricordo il sapore di un bacio che sa di mare, due mani intrecciate, un tatuaggio su un braccio, degli occhi verdi come il mare più profondo, una testa rasata, una bocca perfetta un naso al in su, il sorriso più bello del mondo. Mani grezze ma capaci di accarezzare il suo corpo con dolcezza, sentiva il suo tocco come un pianista sfiora in maniera delicata i tasti di un piano. Erano come due note musicali, senza una non si poteva suonare l'altra.
~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~<<Perché non hai ancora accettato il lavoro con Pierre?>> Gli chiese Kevin. Il pranzo era finito e Damiano e Kevin se ne stavano seduti sulle poltrone di vimini sulla terrazza di sua nonna, cercando di digerire il pranzo fumando e bevendo caffè.
<<Non lo so ! >> sbuffò Damiano, << se questo lavoro me lo avessero proposto a New York o a Madrid avrei già accettato, perché il progetto mi piace, io e Pierre abbiamo carta bianca, piena autonomia di spendere e realizzare a nostro gusto. Però dovrei restare a Napoli, e questo mi scoccia.>>
<<Potresti venire a vivere con me e Diana! Sarà come se nulla fosse, a noi farebbe piacere, forse dovresti darti una possibilità, forse tutti dovreste darvi una possibilità....>> le ultime parole furono quasi un sussurro .
<<Ti prego...! non cominciare pure tu mo!>> impreco Damiano con accento napoletano e occhi al celo.
<< Voglio solo dirti che l'altra sera sono venuto con tuo padre e Diana alla tua mostra. Eri già andato via, tua padre alla vista dei tuoi quadri era letteralmente commosso. Specialmente alla vista di un certo quadro, e tu sai a cosa mi riferisco. Chi ti conosce sa chi è quel soggetto, se hai dedicato tempo a quel dipinto qualcosa vorrà pur dire?. Forse sei pronto a buttarti tutto alle spalle e non lo sai ancora? Se restassi potresti scoprirlo e potresti andare avanti?....Comunque con chi sei andato via vecchio marpione?>> Cambiò subito tono Kevin, era così lui non ti faceva la morale, ti poneva delle domande non gli interessavano mai le risposte, gli piaceva creare degli interrogativi nelle persone, e se ne stava lì e aspettava sapendo che le riposte sarebbero arrivate, i comportamenti delle persone erano le risposte alle sue domande.
<< Niente di importante....una tipa abbiamo preso un paio di drink è finita a dormire da me ubriaca, non ho fatto niente ho tenuto le mani apposto. Il giorno dopo si è volatilizzata senza neanche salutare.>>
Aveva minimizzato tutto, in realtà le mani le avrebbe volute allungare, e non era una tipa qualsiasi....e la mattina si era arrabbiato non trovandola nella sua stanza.....e il giorno dopo era stato ancora peggio. Forse dovrei cercarla, chiedergli scusa potrei dire a Pierre di estorcere il numero da Marta....
<<Pierre ci ha detto dei giornalisti ficcanaso e che sei andato via per questo. Pierre non ha voluto dire con chi eri, a questo punto visto che dopo siamo arrivati noi, è stato meglio così qualcuno avrebbe fatto due più due....allora come è la tipa.>>
<<Infatti un colpo di fortuna, era già abbastanza teso .....la tipa niente di chè neanche me la ricordo!>>
"Bugiardo" gli fece eco la sua coscienza, "In effetti non faccio altro che pensare a quella .......bocca!"
<< Ti ci vorrebbe un buon motivo è chi meglio di una tipa?>>
<< Non credo proprio!>>
<<Che sonno!!!!. Organizzare un matrimonio è così faticoso, tua sorella e tua mamma sembrano inesauribili. >> disse Kevin mentre sbadigliava.
<<Sono due perfezioniste, considera che è l'unico matrimonio della famiglia che sarà celebrato.>>
<<Certo dato che tu non ti sposerai mai!>>
<< Già..."solo il vero amore potrà condurmi al matrimonio ragion per cui morirò zitello!>> rispose Damiano ridendo.
Kevin avrebbe voluto replicare ma sentiva gli occhi pesanti e il tempo di contare da uno a cinque, cadde nelle braccia di Morfeo.
Damiano si giro e vide Kevin che dormiva, per un attimo si immagino se stesso vestito da sposo davanti a un altare, fu pervaso sa una sensazione di prurito, tipico sintomo che gli veniva quando si sentiva oppresso. Cominciò a grattarsi dietro la nuca, quel immagine lo faceva rabbrividire, era sicuro che non si sarebbe mai innamorato e di conseguenza mai sposato. Non è che non credeva nel matrimonio, cioè se due persone si amavano era giusto che si sposassero. Quello a cui non credeva era nella durata dell'amore, secondo lui non era un sentimento eterno, era destinato a finire o a essere messo in discussione davanti ad altre difficoltà che la vita ti metteva davanti. Certo c'erano delle coppie che lui invidiava, come i suoi nonni, che ancora camminavano mano nella mano, Diana e Kevin erano il ritratto della felicità.
Ma erano una goccia in mezzo all'oceano delle coppie che fingevano di amarsi.
Qualcosa sulla spiaggia attirò la sua attenzione, facendolo emergere dai suoi pensieri. Si sporse sulla ringhiera per vedere meglio la figura che era seduta sulla spiaggia. Era una donna, poteva vedere il suo profilo, e i suoi capelli neri che si muovevano sotto l'effetto della leggera brezza del mare, era assolta nei suoi pensieri e portava delle cuffie nelle orecchie, si giro proprio nella direzione di Damiano, e lui poté riconoscere Rossella. <<E' lei !!>> disse ad alta voce, il cuore gli rimbalzò in petto, dovette prendere un forte respiro, chiuse gli occhi e poi li riapri di scatto, la figura era ancora davanti a lui, non se la stava immaginando.
Senza pensare se era una cosa sensata raggiungerla o no, era già dietro di lei, e gli posò una mano sulla spalla.
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Nelle mani di un pittore ( #Wattys2017)
RomanceRossella una ragazza che deve sgomitare nel mondo della chirurgia per essere apprezzata e per dimostrare chi è al di là del suo importante cognome. Il suo primo amore finisce in tragedia.... Tutta la sua vita cambia, le ripercussioni di quella trag...