Capitolo 55

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<< È pazza!!! Completamente fuori di testa! Gli farò fare un trattamento sanitario obbligatorio.... non può sposare quel vile.
Non lo ama. Lui è un gran bastardo lo odio! Andava a letto con Elisabetta .
Ti rendi conto? Oh ma mi stai ascoltando???>>
Marta sbraitava a telefono con Pierre. Urlava e imprecava come uno scaricatore di porto da più di dieci muniti.

Al povero francese faceva male l orecchio, così mise il viva voce e lascio il telefono su un piano di lavoro.
Giusy passando di lì aveva sentito tutto. Guardò Pierre, che si scrollò nelle spalle.
<< Tesoro senti mi dispiace ne parliamo stasera. >>
E chiuse la telefonata.
<< Che testa di cazzo!>> esclamò Giusy.
<< Chi Rossella? Si!>>
<< No...Lei! Intendevo Damiano. È lui la testa di .....>> stava per ribadire il concetto con parolacce.
<< Si ho capito non c'è bisogno ...>> la interruppe.
<< Secondo me stanno facendo un casino enorme -tirò un calcio a una latta di colla vuota- ma dove diavolo si è cacciato quel debosciato?>>

Anche Giusy era scossa da quella notizia.
Detestava Ludovico, perché aveva preso il posto di suo fratello nella vita di Rossella. Lui non meritava una ragazza come lei.
Aveva preso a simpatia Damiano non solo perché le aveva offerto un lavoro e si era rivelato meno orso di quello che dava a intendere, ma anche perché era riuscito a far breccia nel cuore di Rossella.
Con lui la vedeva felice e serena, come quando stava con Ciro.
Ed era sicura che in qualunque posto suo fratello si trovasse  era sereno nel vederla di nuovo cosi gioiosa.
Adesso quella testa di c...o stava rovinando tutto.

Aveva passato una settimana navigando da un porto a un'altro della Sardegna

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Aveva passato una settimana navigando da un porto a un'altro della Sardegna.
Andare in barca lo rilassava gli dava pace, come dipingere o disegnare.
Peccato che la pace era lontana anni luce!.
Era abituato a vivere nel conflitto esistenziale.
Ma la cosa era diversa.
Si trattava di una vera e propria guerra che avevano messo in atto il cuore e il cervello.

La voleva, la desiderava.
Gli mancava il suo corpo, i suoi abbracci i suoi baci.
I loro capelli che si intrecciavano mentre 
facevano l'amore.
I loro battibecchi, la sua incontenibile voglia di mangiare cibo spazzatura.
Quanto lo faceva sentire vivo quella bella mbriana?
Gli mancava l'aria se pensava di non averla vicino, la cercava in ogni sguardo che incontrava senza trovarla.

Afferrava il suo blocco da disegno e la ritraeva per paura di dimenticare il suo viso prefetto, illudendosi di poter annullare la distanza mettendola su un pezzo di carta. 

Ma poi il cervello accendeva la sua parte razionale, rannicchiando il cuore in un angolo, mettendolo a tacere.
Ogni volta che vedeva ciò che aveva disegnato notava la somiglianza dei suoi tratti con quelli della madre.
Tutto il risentimento tornava a emergere.
Strappava la pagina dal blocco la accartocciava e con rabbia la lanciava in mare.
Era sfiancante questa lotta,
si stava marcendo dentro.

Quando cuore e cervello iniziano a litigare il povero fegato cerca di mettere la pace.
In questo momento il suo organo epatico chiedeva pietà!.
Dormiva meno del solito, mangiava poco, beveva tanto in compenso.
Non poteva andare avanti così. Decise di prendere la rotta del ritorno, si convinse che doveva tornare a lavorare per tenere la mente occupata.

Quando tornò a Napoli, fece una chiamata veloce a Pierre, gli disse che il giorno dopo sarebbe tornato a lavoro.
Il francese voleva comunicargli qualcosa ma lui taglio subito la comunicazione.
Era molto stanco, aveva il viso molto abbronzato, la barba lunga e i capelli arruffati dalla salsedine. Sembrava uno di quei marinai che non vedono terra da mesi.
Le gambe un po' gli tremavano per la troppa stabilità che procurava la terra ferma.
Si guardò intorno, doveva iniziare tutto da capo senza di lei. Forse l'unico punto fermo che aveva al momento era il voler vivere per sempre a Napoli e lasciare New York.
Non poteva fare a meno della città Partenopea, era casa sua.
I suoi usi e costumi gli erano diventati di nuovo familiari.

Amava camminare per i vicoli, dove c'erano stesi ad asciugare panni colorati che creavano un arcobaleno.
La musica che rimbombava dalle finestre aperte nei bassi, che accompagnava le donne nella pulizia quotidiana delle case.
L odore di pane sempre fresco. Era così appagante girare a Spacca Napoli, in mezzo a fiumi di turisti che restavano incantati a guardare le statue dei presepi.
Ad ogni angolo poteva trovare  una chiesa ricca di storia e di bellezza in cui rifugiarsi anche solo per ammirarne la bellezza respirando un misto di arte e sacro.

Arrivato a casa a Mare Chiaro, si concesse una lunga doccia.
Ormai era quasi sera, si sedette su una poltrona in salotto.
Qualcosa gli pizzico un fianco. Si alzò e guardava con aria circospetta la poltrona.
Trovò la causa del dolore, era una pinza in osso di tartaruga di quelle che si usano le donne per legarsi i capelli.
Era di Rossella, la prese e se la portò al naso. Aveva il vizio di torturarsi i capelli. Li legava poi li scioglieva senza tregua. Nella sua borsa aveva svariate pinze di ogni colore e misura.

È incredibile come un oggetto possa portare alla luce tanti ricordi e dettagli delle persone.
Improvvisamente quella stanza si riempì di ricordi.
Chiuse gli occhi, forse era meglio andarsene a dormire, in quel letto che sapeva ancora del loro odore.
Doveva superare un'altra notte piena di malinconia.
Desiderava avere un attimo di tregua, ma era una cosa impossibile.......

IMPOSSIBILE ASSOPIRE

Impossibile
assopire
in questa notte
di malinconia,
non c'è più il
tuo calore
tra le lenzuola
del mio letto.

Impensabile
dormire
sotto un cielo
senza stelle,
non c'è più
il tuo profumo
a blandire la
mia pelle.

Improbabile
pisolare
in una camera
colma di ricordi,
non c'è più il tuo respiro
ad orientare i miei sogni.

•~•~•~•~•~•~•~•~•~•
Buona sera !!! Nuovo capitolo. Ho inserito la poesia di @CarmineMonteforte89 mi ha ispirato per descrivere lo stato d'animo di Damiano.
Vi consiglio di leggere le sue poesie che trovate nella raccolta che si intitola Anima e Cuore.
Sono molto belle.

Nelle mani di un pittore ( #Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora