Capitolo 31

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Era pomeriggio inoltrato e dopo la chiacchierata con Marta, Rossella si era trattenuta in clinica, Ludovico si era avviato a casa era stanco, si fece promettere da lei che avrebbero passato la serata insieme. Rossella accettò, del resto voleva parlare con lui e mettere in chiaro delle cose riguardo la sua futura vita con lui. Preferì trattenersi in clinica per elaborare con lucidità gli eventi delle ultime ore. La mente balzava dalla proposta di matrimonio al discorso sul suo ruolo di donna di casa, il tutto contornato dalle insinuazioni di Damiano su Ludovico. Che Damiano avesse delle avversità sul suo fidanzato questo era chiaro come il sole.
Ma fino a che punto erano avversità personali? Possibile che Ludovico non tenesse in considerazione cosa volesse lei? Ma lei aveva mai espresso chiaramente quali erano le sue intenzioni? Lei diceva a Marta di essere sincera con Pierre, ma lei era la prima a non esserlo. La sua mente era in questo stato di confusione totale, era distesa sul divano di pelle che aveva nel suo ufficio, quando qualcuno bussò alla porta ed entro. Era Elisabetta sua sorella. Portava in mano una busta di un negozio di alta moda.
<<Rossella un fattorino ha portato questa busta per te. Erano intorno alle 12 ma sai con il trambusto del lavoro alla reception me ne sono dimenticata!>> le disse porgendogli la busta.
Rossella l'afferro incuriosita, era di un negozio di scarpe, uno dei migliori di Via Roma.

Un negozio di alta classe, la apri e dentro c'era una scatola tolse il coperchio e vi trovo delle  scarpe.

Resto a bocca aperta, sua sorella Elisabetta era in piedi e si sporse di più per guardare cose ci fosse dentro la scatola, noto quelle scarpe molto belle di color rosa lucide con un tacco a spillo nero

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Resto a bocca aperta, sua sorella Elisabetta era in piedi e si sporse di più per guardare cose ci fosse dentro la scatola, noto quelle scarpe molto belle di color rosa lucide con un tacco a spillo nero.
Nella scatola c'era un biglietto, scritto con una calligrafia molto ordinata. Non riuscì a leggere cosa c'era scritto, vide solo una lettera alla fine del biglietto.
<<Sono molte belle!>> esclamò Elisabetta << chi te le manda?>> chiese a Rossella che leggeva attentamente il biglietto.
Non sapeva cosa rispondere, vedendo la D alla fine del biglietto pensò subito a Diana. Che fortuna che i due fratelli avessero le stesse iniziali.
<<Diana... >> rispose cercando di essere convincente, non era molto complice con sua sorella. Non poteva fargli capire niente di Damiano. In realtà non le confidava mai niente della sua vita. In passato lo aveva fatto l'errore di confidare a sua sorella un suo segreto, lei la tradi e da allora Rossella era diventata muta come un pesce.
<< Ah si , come mai? >> insistette sua sorella.
<< Eh...che gli avevo prestato delle scarpe che mi ha rotto e me le ha ricomprate.>> mentì  Rossella.
<<Capisco, va bene io vado il mio turno è finito a domani. >>
Si salutano, Elisabetta si chiuse la porta alle spalle, aveva intuito che la D non stava per Diana, ma per Damiano. Conosceva la commessa di quel negozio, aveva solo bisogno di una conferma. Questa piccola bugia di sua sorella gli sarebbe tornata utile per metterla in cattiva luce con Ludovico.

Rossella si provo le scarpe, gli stavano benissimo. Gli piacevano un sacco. Rilesse il biglietto....
'Una donna dovrebbe permettere solo ai tacchi a spillo di farla soffrire!
Adesso arriverà l'estate , la tua pelle abbronzata metterà ancora più in risalto il colore di queste scarpe, già ti vedo di sera andare in giro con le mie scarpe anche se non potrò vederti sarà come se io fossi lì in ogni tuo passo.
                                     D
P.S. Adoro la tua biancheria di pizzo semplice e le tue caviglie mi fanno impazzire!'

Nelle mani di un pittore ( #Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora