Capitolo 22

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Le cose andavano di male in peggio. Tutti gli invitati si stavano accomodando ai loro posti, che erano segnati sul tabellone all ingresso della sala. La sala era molto elegante e terribilmente romantica. Gli addobbi erano di color bianco e rosa pallido sui tavoli c'erano Peonie di tutte le tonalità possibili. Rossella non poteva credere ai suoi occhi , era seduta allo stesso tavolo di Damiano. Come farò ? Si chiedeva .... Speriamo si sia dato una calmata! .
Diana aveva messo allo stesso tavolo i suoi nonni materni perché sapeva che la loro presenza avrebbe rassicurato Damiano, e loro ne erano ben felici, non si sopportavano molto con i genitori di Edoardo Carafa. Poi c'erano Marta e Pierre che ora erano in rottura, Ludovico e Rossella, infine Elisabetta la sorella di Rossella. In pratica erano 4 coppie. A Rossella quello sembrava il tavolo di un girone di Dante, sicuramente l'inferno. Non solo doveva subire la presenza di Damiano ma anche quella di sua sorella che subito si accaparrò il posto libero alla destra di Damiano. Mentre alla sua sinistra c'era la nonna seguita dal nonno. Marta si mise vicino al nonno e obbligo Rossella a mettersi vicino a lei, non tollerava la presenza di Pierre. Vicino a Rossella si mise Ludovico e a chiudere il cerchio c'era Pierre. Rossella e Damiano erano di fronte, e lei cercava con tutte le sue forze di apparire normale. Damiano invece aveva un'aria distesa si era accorto che Elisabetta e gli prestava molta attenzione, e decise di dargli corda, giusto così per perdere tempo e per cercare di rendere un po' gradevole quella giornata. Dopo le prime portate e i primi bicchieri di vino si sentivano tutti più leggeri. Rossella non poteva fare a meno di invidiare Elisabetta per la sua disinvoltura e sicurezza, rideva ad ogni battuta di lui, ammiccava, si prendeva un boccolo tra le dita e lo avvolgeva facendo gli occhi languidi. Certo era bella Elisabetta, nessuno poteva resistergli. Damiano sembrava compiaciuto dal suo modo di fare e anche lui rideva e ogni tanto le versava da bere, le parlava avvicinandosi molto al suo orecchio, Rossella poteva sentire ancora il suo fiato sul collo. Ogni tanto lei cercava di mantenere un minimo di conversazione con Ludovico che stranamente sembrava agitato. Marta invece era molto sulle sue, il suo bicchiere era spesso pieno, ed evitava di guardare Pierre, il quale se ne stava come un cane bastonato non riuscendo proprio a capire l'atteggiamento di Marta. La loro relazione gli piaceva perché era leggera e senza pretese....cosa è cambiato per lei? Perché vuole complicare tutto? Si chiedeva Pierre senza staccare un attimo gli occhi dal de colte di Marta, non poteva sopportare questa lontananza, stava impazzendo all idea di perdere l'intesa sessuale che aveva con lei.
Ludovico non riusciva a capire come sua cognata Elisabetta si fosse fiondata su Damiano, e in oltre doveva trovare il momento opportuno per dare l'anello a Rossella e stupire tutti.
Damiano non degnava neanche di uno sguardo Rossella, lo faceva apposta sperava di suscitare una reazione in lei, anche se non ci sperava del tutto ...Perché dovrebbe ingelosirsi di me? Non le interesso anzi mi disprezza.... Di sicuro non mi considererebbe neanche se fosse libera è troppo snob...e mentre pensava a ciò rincalzava il vino nel bicchiere..ma poi che se ne frega... Tra due giorni me ne vado ! I suoi pensieri furono interrotti da sua nonna che gli chiese rivolgendosi a lui e Pierre:
<< Allora Damiano hai accettato il lavoro con Pierre?.>>
<< No... >> rispose secco Pierre.
<<No ..>> confermo Damiano. Un po' era ancora arrabbiato con Pierre lo vedeva come un burattinaio, e i burattini erano stati loro : Marta, Rossella e lui.
<<Come mai tesoro ....Mi sembravi entusiasto.>> disse la nonna.
<<Credimi è meglio se tolgo il disturbo>> disse Damiano fissando Rossella, che a quelle parole abbassò lo sguardo.
<< Che sciocchezza.... >> si intromise suo nonno.
<<Oh!!! Si nonno è così. Qualcuno poco fa mi ha detto che è stato un bene che me ne sia andato e che faccio meglio a tornare da dove sono venuto. E su questa ultima parte sono d'accordo. >> disse Damiano alzando in alto il calice in segno di brindisi verso Rossella e mando giù il vino in un solo fiato.
<< Bhe !!! Chi ti ha detto questo forse non sa cosa ti è costato questo esilio, forse non lo pensa davvero. Sono sicura che se questa persona ti conoscesse meglio blinderebbe tutti gli aeroporti o altri mezzi di trasporto per non farti andare via!>> ribatte sua nonna in modo conciso, questa volta anche il suo sguardo si fermò su Rossella. Per fortuna cominciò a suonare la musica e gli sposi si lasciarono andare ad un meraviglioso ballo.

Così la discussione cadde, e Rossella come gli altri si misero a guardare la coppia che trasudavano amore da tutti i pori. Damiano per tutto il tempo della canzone tenne gli occhi fissi su Rossella le parole della canzone erano bellissime e se lei fosse stata sua l' avrebbe tenuta stretta a se durante tutta la canzone, come a fargli capire che ogni parola era per lei. Invece lei era seduta vicino a Ludovico e fu lei a prendere la mano di lui come a cercare un minimo di contatto in un momento romantico. Come si può accontentare di quel tipo .... ! Che coglione che è ...ma lei se lo merita! .
Pensò Damiano. Seguirono altre canzoni e la nonna chiese a Damiano di farla ballare e lui accettò subito, e anche Ludovico e Rossella ballavano. In verità Ludovico si teneva molto distante da Rossella. Damiano raggiunse la pista con la nonna e si misero a ballare, cingeva la nonna in quelle sue braccia forte, le mani piccole e rugose della nonna erano avvolte in quelle grandi e lisce di Damiano, e lui aveva un portamento fiero e maestoso, qualche ciocca di capelli gli si era sciolta dal codino e gli ricadevano sul viso. Guardava sua nonna come si guarda qualcosa di prezioso e la conduceva nel ballo come se portasse qualcosa di fragile che si può rompere da un momento all'altro. Rossella osservò tutto questo;e per un' attimo vide il vero volto di Damiano, calata giù la maschera di finta sicurezza di spavalderia e menefreghismo, si rese conto che era una persona capace di prendersi cura degli altri, che quando amava qualcuno lo faceva in modo incondizionato, senza riserve, e per un attimo si pentì di quello che aveva detto. Questa volta i loro sguardi si incrociarono e lei non abbassò lo sguardo, e neanche lui che desiderava con tutte le sue forze poterla tenere ancora un'attimo fra le sue braccia. 
Sua nonna lesse le intenzioni di entrambi aveva già percepito l'elettricità che c'era tra quei due, sapeva che suo nipote si sarebbe messo di nuovo contro la sua famiglia ma lei era fermamente convinta che al cuore non si comanda.

Nelle mani di un pittore ( #Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora