Capitolo 65

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Rossella si rannicchio in un angolo del divano, il silenzio di Damiano la stava uccidendo. Non sapeva cosa aspettarsi.

Lui la guardava, non sapendo da dove cominciare.
Aveva paura di rovinare tutto, era arrabbiato perché lei gli aveva tenuto nascosta questa cosa per mesi.
Aveva il diritto ad essere informato subito.
La guardava con lo sguardo duro, ma  quando abbasso gli occhi sul suo ventre, qualcosa dentro di lui si sciolse.
"Ecco perché è così bella... perché aspetta mio figlio.."

Si avvicinò a lei, si inginocchiò su stesso << Perché non sei corse subito da me?>> chiese con dolcezza.

Lei lo guardò negli occhi e rispose: << Avevo paura che tu non volessi questo bambino. Era da così poco che stavamo insieme, se quello che c'è stato tra di noi si può definire una specie di relazione.>> ammise Rosella liberandosi da un peso.
Lui rimase colpito da quelle parole, << Pensi che vi avrei abbandonati?>> chiese cercando di capire perché lei non aveva fiducia di lui.
<< No! Però no volevo ti sentissi obbligato. Ti ricordi l'ultima volta che ci siamo visti... Avevi detto che mai e poi mai mi avresti chiesto in sposa. >>
Lui si passo una mano nei capelli, lei aveva ragione. Quanto si era pentito di quelle parole! Ed era molto seccato perché doveva ammetterlo.
<< Lo so cosa dissi allora, e ne pento amaramente.>>
Era inutile tentare di spiegare a parole quello che provava per lei, quello che in questi mesi aveva costruito per se stesso nella speranza di poterlo condividere con lei.
<< Vieni con me!.>>
Si alzò su stesso, uscirono da quella stanza sotto lo sguardo indagatore dei genitori di Rossella e dei suoi.
Ma lui senza dare spiegazioni a nessuno prese Rossella e la porto via.

Durante il tragitto lui tenne gli occhi sulla strada.
Rossella non gli chiese niente, era stanca, non aveva aveva idea di dove la stesse portando,  chiuse gli occhi cadendo in sonno leggero.
Damiano guidava con più attenzione del solito, si sentiva già protettivo verso la vita di suo figli e della sua donna.
Quando arrivò alla metà, la sveglio facendogli una leggere carezza sul viso.
Rossella si lascio accarezzare come un gattino desideroso di coccole. Apri gli occhi e si rese conto che erano a Napoli, sul lungo mare, davanti al più bel palazzo storico.

Scesero dalla macchina, lui apri il palazzo e presero l'ascensore per raggiungere l ultimo piano.
<< Questa è la casa che ho preso per me ... e per te.>> disse Damiano mentre apriva la porta.
Agli occhi di Rossella si presentò un salone enorme con grandi vetrate al cui esterno c'era un grosso terrazzo con una vista mozzafiato sul lungo mare.
L'arredamento era un misto di classico e barocco.
<< È bellissima!>> esclamò portandosi le mani alla bocca per lo stupore, mosse qualche passo per esplorare il resto della casa.
<< Lo fatta pensando a noi.>> indicando delle foto che li ritraevano insieme, poi continuò:
<<Però c'è una cosa che devi vedere subito.>>
Oltrepassarono il grande salone e finirono in un corridoio c'erano altre stanze almeno cinque secondo i calcoli di Rossella.
Damiano si fermò alla fine del corridoio, << Questa stanza era stata adibita a studio dai vecchi proprietari. Sai erano due persone che si amavano molto, ma non avevano figli.>> apri la porta, e Rossella poté vedere che aveva trasformato quello studio in una meravigliosa camera per bambini. Le pareti colorate in maniera alternata di azzurro e rosa e sul soffitto vi erano attaccate tutte stelle fluorescenti e pianeti che si illuminavano al buio.
C'era anche una culla di vimini di quelle antiche. Una sedia a dondolo con un armadio e una panca di legno piena di giochi.

Lacrime di gioia inumidirono i suoi occhioni marroni.
Damiano che era alle sue spalle la strinse a se.
<< Nel nostro ultimo incontro ti ho amato con tutto me stesso.
Desideravo graffiare la tua anima, scalfirmi nel tuo corpo. Lasciare qualcosa di me dentro di te. Credo di esserci riuscito.
Rossella non si scappa più!.    Io ti amo... e tu mi ami, stai aspettando nostro figlio. Questa è la vostra casa, è proprio tu una volta mi hai detto che a casa si ritorna sempre!. Ti prego resta con me e facciamo di queste quattro mura la nostra casa.>>

Lei si girò per ricambiare il suo abbraccio. Non c'era nessun altro posto in cui desiderava essere. Le braccia di Damiano erano la sua casa.
<< Sei tu la mia casa!>> gli disse lei tra singhiozzi di felicità. Quell'uomo così rude e poco avvezzo alle buone maniere aveva finalmente mostrato quanto grosso potesse essere il suo cuore.
Lo sapeva che lui aveva un cuore grande, ed ora era tutto per lei. Ma il miracolo più grande lo aveva fatto facendola sentire di nuovo amata e desiderata. Facendola sentire una donna e non una persona insicura e fragile.
Lui l'aveva spinta a mettersi in discussione e scavalcare i suoi limiti.
Erano non più due metà che fanno un intero, erano due interi che fanno il numero perfetto ovvero tre. Avevano imparato a camminare da soli ed ora erano pronti a camminare insieme su un unico binario diretti verso la felicità.

Damiano asciugò le sue lacrime con i baci, inizio dagli occhi per passare alle guance e poi fermare le sue labbra sulle sue.
Non chiedevano altro quelle bocche se non trovarsi una dentro l'altra!
Dopo tanti mesi lontani, il desiderio che non si era mai spento, una brace che apparentemente può sembrare spenta subito divenne un fuoco ardente.
I loro corpi si incendiarono di passione e desiderio.
Fecero per la prima volta l'amore nel loro nido.
Damiano perlustro con occhi nuovi quel corpo di donna gravida. I suoi seni erano più generosi e il suo ventre rotondo.
La sua pelle sapeva di profumi afrodisiaci dell'India.
Era completo e appagato.
Rossella si lascio invadere dalla sua passione, troppe notti aveva desiderato quelle braccia, troppo notte aveva sentito il bisogno di avvinghiarsi al suo corpo virile e marmoreo.

<< Ti amo!>> le disse alla fine lei, per poi continuare
<< Però devi portarmi al matrimonio faremo in tempo per la torta ho voglia di dolce!>>
<< Certo che si! Ogni tuo desiderio è un ordine!>> esclamò lui con tono da militare.
Si rivestirono alla meglio maniera e tornarono al matrimonio.

Buona sera !!! Allora ci siamo quasi. Spero che il capitolo sia di vostro gradimento! Aspetto i commenti grazie come sempre.

Nelle mani di un pittore ( #Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora