Capitolo 11. Per Amare troppe parole non servono ...

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Lo guardo.
Ma lui niente.
Continua a parlare con i suoi....penso che siano i suoi amici.non sono molto sicura .
Da quel che ho notato lui è il tipico ragazzo stronzo ma bello ed io i belli e gli stronzi li odio. Come odio il mio tumore. Però molto spesso sono loro che portano la luce in quel buio pesto o forse no?

Il trolley si blocca.

Ecco !!!. stiamo proprio sotto quei corvi e quelle cornacchie delle sue amiche e amici.
Marta arrossisce. Un rosso pastello come quello che utilizzavo sempre per disegnare i contorni dei cuori alle elementari, però solo il contorno, il dentro doveva essere bianco, trasparente come lo è il mio. Vuoto di vita. Pieno di dolore.

C'è lui, Matteo. A lei piace, ma lui è uno .... a 360°. (....? Indovinate? )
Li conosco bene quelli come lui. Marta mi ha riempito la mente di parole per tutto il corridoi e mi ha detto che per un periodo si erano messi insieme, lei era felicissima e anche lui. Ma quando venne a sapere che lui la tradiva, la relazione su sgretoló Come è giusto che sia .

Forse non si è neanche accorto che io esisto. Non mi interessa più di tanto,non mi distrugge il cuore come fanno i miei polmoni.

《Che sfigate》 urla un cretino del suo gruppo.

Il silenzio avvolge la mia voce. Le cose rimangono invisibili senza le parole adatte.
Anche qui!
Debole.

Guarda Matteo... aggiunge una delle cornacchie .
Mi piace chiamare così le persone che parlano, parlano solo per dare fiato a quella bocca ma in realtà con le parole si può cambiare il mondo, la propria vita, si può dire "Ti amo". Non ci sono mai riuscita.

Imbarazzante.

Spero di dirlo prima che i miei polmoni decidono di abbandonarmi. Spero di sentirlo dirmelo dire, ma chi vuole un giocattolo rotto? Un lavoro incompleto? Una persona malata?
Nessuno. Nessuno vuole provare il dolore, non quello che viene e va e passa superficialmente ma quello che ti contrae tutti i muscoli fino a quando non riesci più a respirare come mi capita sempre. Ogni giorno.
Succederà, ma ho paura.
Continua...
Continuano a guardarci... sguardi scuri, pieni di qualcosa che li uccidono dentro.
Sono forti con le parole ma i loro occhi urlano. Voglio indossare un paio di occhiali per nascondermi da tutto questo. Ma non posso . È la realtà. Voglio nuove lenti per guardare il mondo con occhi diversi.
Cosa mi resta?
Immaginare! Immaginare che tutto vada bene, che il tumore è solo una forma di dolore che ti aiuta a crescere come i fidanzati, la famiglia o i voti a scuola.
L'unica cosa che posso fare è: Immaginare...
Ma questa è la realtà!

Ha la bombola questa qui!!, non riesce a respirare per la tua bellezza! !hahaha》
Tutti ridono ...
Lo guardo ma lui niente.
"Questa" pronome o aggettivo indefinito,come un pó sono io: In-de-fi-ni-ta.
Ho bisogno di qualcuno che mi aiuti a capire realmente cosa voglio ma ho il tempo contato.
-8
-7
-6
-5
-4
I secondi passano, le emozioni passano. No !in realtà loro dovrebbero rimanere. Ferme, perenni come dovrebbero essere gli amore più grandi, infiniti.

Non potrei mai supportare qualcosa che dura all'infinito! Forse vorrei vivere un po' di più ma l'infinito fa paura a noi adolescenti.

Dicono che non si comprende tanto durante questi anni, FALSO, penso che in questo periodo ho compreso più cose che in tutta la mia vita. Ma ho tante domande a cui dare una risosta. Ho paura.

Lui ride. Tutti ridono.
Lui è il tipico ragazzo sbagliato.

Sorride.
Marta si scioglie
Io? Ghiaccio.come sono i miei polmoni. Non sarà certo Un ragazzo a sciogliermi.
No. non può essere .
Forse.
Va be però....nooo .

Fortunatamente Marta mi aiuta a sbloccare la bombola e così mute come dei pesci andiamo via in silenzio.
Io odio il silenzio. Odio una vita in silenzio.
Ma alcune volte serve il silenzio per parlare. Per amare.troppe parole non servono.
Ora c'è silenzio, quello vero.
Mi volto.
Tutti ci guardano.
Forse siamo davvero delle sfigate?
Mi guardano. Ci guardano.
Li guardo.
Lo guardo.

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