Capitolo 46. Macerie

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Non è semplice soffrire, figuriamoci morire.
Gli angeli sono venuti a prenderci e la musica mi salverà ne sono sicura.
Non siamo stati mai abituati e non lo saremo mai, non saremo mai pronti a soffrire perché è così.
Non si può essere pronti a  tutto, siamo essere umani.
Dobbiamo soffrire
Vivere
Morire
E poi...?
Poi c'è il paradiso!
Ma prima che si entri in esso c'è della strada da fare.
Non ho mai pensato che se facevo la  "brava", qui, in questa vita poi lì sarai stata ripagata!  Così sarebbe solo per mettermi bene la coscienza, no! 
Si aiutano le persone perché hanno bisogno di noi,
perché non esisto io senza te,
perché non c'è vita senza comunità,
perché gli altri ti possono aiutare a crescere e a comprendere nozioni,  valori che molto spesso sono oscurati da un velo chiamato ego.
Riuscirò ad arrivare al paradiso?
Ho lottato molto e sto lottando ora.

La coscienza si ripaga non con aver fatto del bene ad una persona e si è apposto, no!  La coscienza la si ripaga giorno per giorno, mattino per mattino,  sera per sera.
Solamente così!

Lanciano una scaletta,  sarà questo la via di fuga, sarà questa la salvezza!? Sarà Matteo...

Matteo mi salverà perché mi ama e non per appagare la sua anima,  certo può dare sollievo questo ma non sarà mai così bello come amare fino allo sfinimento,  fino  a quando non riesci più, anche se troverai sempre le forze.
Perché è questo che ti condurrà al paradiso.

Dai Lola, forza! 》

《Matteo!》

È qui per me, è lui.
Il mio angelo che mi salverà.
Tornare nonostante tutto. Tornare per chi si ama
Per chi si vuole accanto
Per chi si vive ogni giorno
Rimanere per stare
Stare per vivere.
Lui è Matteo!
Uno stronzo che poi mi ha amato, acettato nonostante tutto, nonostante i miei difetti, nonostante la mia malattia, nonostante me.

《Non ti lascio qui, te lo scordi 》

Sorrido
Ma ho con me Lele, lui deve vivere,  lui deve e può.

A metà della scaletta scende Matteo,  gli porgo questo fagotto con la mascherina.
Un fagotto fragile.
Lo afferra, la sua mano sfiora la mia.
È bastato così poco,
È bastato un contatto che ha risvegliato tutto.
Quella voglia di vivere.
Perché siamo essere umani e abbiamo la necessità di amare noi e gli altri.
Un contatto che si è addentrato nel corpo, nel sangue.
Il cuore pompa più sangue e si diventa rossi quando si...
quando si è innamorati!
Già sono innamorata di Matteo e spero che lui mi ama ma sento che è così.

La scaletta si allontana.
Lele è in salvo.
La sua vita è salva.
Ora può amare e vivere anche se con se porterà una mascherina.

Adesso è il mio turno.
Matteo risende e si dirige a metà scaletta, l'altra metà tocca a me farla. Perché è così nell'amore due tasselli che hanno bisogno l'uno dell'altro per vivere,
per amare.

Salgo sulla scaletta.
Lo sguardo mi ricade su tutte quelle macerie.
Sono riuscita a salvare Lele, ma anche me stessa.
Basta guardarsi indietro. Basta!
In una mano la maschera e nell'altra la scaletta.
Mi arrampico per afferrare ogni singolo tassello della scala,
mi arrampico come ho sempre fatto per vivere e per vincere.
Arrivo a metà.
Ultimo tassello.
Non riesco a porgere la mano che ecco quella di Matteo mi afferra forte.
Porto il mio corpo accostato al suo.
Due respiri
Due anime
Una vita
Un amore

Le mie labbra assaporano le sue.
Ora non ho paura!

Sussurrando:

《Grazie》

Sorride.

《Grazie di esistere》

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