Capitolo 13. La felicità in un secondo...

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Mi sveglio come sempre .
La solita routine...
Sole.
Mamma.
Urla.
Io e il mio sonno.
Mamma.
Io e la mia speranza.
Mamma.
Io e il miei vestiti.
Mamma e la colazione.
Io e il mio tumore.sempre.
Sì esce...
Ogni giorno.Ogni vita. Ogni minuto,secondo,ora, così.
Ora sono così.

L'autobus mi aspetta e come sempre c'è quel gentile e simpatico autista.
In realtà ho scoperto il suo nome si chiama Oscar. Nome particolare come è lui. Capelli brizzolati, occhi marroni e profondi. Bocca sottile e un naso che è lungo ma tanto lungo. Ogni volta che lo guardo mi viene da ridere . È buffo. È lui. Oscar.

《Buon giorno signorina》
《Giorno 》
《Dormito bene?》
《No.ma tanto sono abituata a questo schifo.》
Una notte piena di sogni e di desideri.
《Non ti preoccupare. Un sorriso fallo però?. 》
Passo la Tessera. sorrido. il sorriso? Come sempre . Pieno di parole emozioni che tacciono.
Mi siedo .Oramai ho compreso che questo sarà il sedile che mi ospiterà ogni volta, quando avrò voglia di andar via, quando avrò voglio piangere,ascoltare la musica. sarà qui .prima di scuola .prima di tutto.

Scuola
8:10

entro,come sempre c'è Marta che mi aspetta,si volta e sorrido.lei sorride.

《Buon giorno,pronta per affrontare questa merda ? come stai?》

《em.. bene . come sempre》

《dai forza andiamo.》

non riescie a finire la frase che quacuno mi chiama.

《Lola! Vieni.Muoviti. non sei morta, hai ancora due gambe per camminare!》

mi volto

è lui.
Matteo.
non posso crederci. che stronzo che è però?

lo guardo cerco i suoi occhi verdi nascosti da quel ciuffo castano che svolazzava sempre di qua e di la quando c'è vento.non sono mai fissi.un pó come me. Dentro lo stomaco ho un mare,non riesco più a trovare la rotta. La vela è gonfia piena di vento che muove i suoi capelli ma non è stabile. Mi è simpatico ma al tempo stesso lo odio.

ci penso

va bene basta Lola.

《Lola... è LUI!!!》

esclama Marta,un po' gelosa.mi guarda

io non rispondo a Matteo ma mi giro e lo guardo.

lei mi guarda come se le avessi strappato un cuore,ma in fondo non è successo nulla, mi ha solo chiamato.

lui mi guarda, sorride.

io lo guardo,sorrido.

Marta mi guarda.
Rabbia.dolore.dentro di lei.

le stesse emozioni che ho provato quando mi hanno detto che ero,sono,sarò malata.una merda insomma.

《Marta !non è nulla.forse mi vuole solo prendere in giro?》

Forse è davvero interessato a me. Lo spero ma lo odio.

《sicuro,stronzo come è!》

《si,si 》

《Lola,però io non capisco....》

si avvicina

faccio finta di non vederlo

Marta lo guarda come si guardano gli attori delle serie TV, (quelli fighi, gnocchi, beh ci siamo capiti...) quando si tolono la maglietta .tu sei lì.

Ora lei è li.

mi guarda io sorrido,un mezzo sorriso,fino a quando...

《Lola,andiamo.》

mi prende la mano ,la unisce assieme alla sua.non posso crederci

la stringe

la stringo

mi sorride.

guardo Marta.

《ora vado che è tardi.ci vediamo a ricreazione》

non mi guarda,non mi risponde gli si gonfiano le guance, è arrabbiata, sicuro. Ma cosa posso fare, non è colpa mia?.

caldo è.

fredda sono.

tutti i pensieri desideri più assurdi mi passano nella mente,è come un treno che ti schiaccia,troppa felicità,troppo amore,troppo di tutto e poi non capisci più niente.

però il troppo è bello.

come due calamite che non vogliono staccarsi.

mi guarda

sorride.

per un momento il dolore è scomparso. O meglio ho la mia nuova vita in una mano e il mio tumore nell'altra.

Afferro il trolley.

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