Capitolo 25. Consolare

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Eccolo davanti a me, davanti a noi.
Il mistero, la paura, la felicità del mare.
Cosa nasconde esso di così importante?
Tutti sappiamo che dietro ad un mistero c'è la vera bellezza, noi preferiamo spesso la superficie e non la profondità.
Esce dalla macchina, si dirige verso la mia parte, mi apre lo sportello e mi invita a seguirlo.
Mi fido ora, perché ritirarsi?
Gli Sorrido.
Mi afferra la mano, calda e forse anche un pó umida. In fondo anche i ragazzi "Forti" celano delle debolezze, la loro è solo un'armatura che deve essere trafitta e abbattuta da una cosa sola calda e piena di emozioni: l'amore, infiniti aggettivi per descriverlo e milioni gesti per viverlo,dimostrarlo.
Mi porta lì.
Il posto misterioso.
Dove c'è la sabbia che si cosparge su i miei piedi, i nostri piedi. Una sabbia leggera per essi ma pesante per le ruote del trolley.
Mi affido a lui, viaggio con una sola meta: vivere.
Ci fermiamo sulla riva, confine tra sabbia e mare, tra solido e liquido, tra realtà e sogni, tra vivere e morire.
Ci guardiamo.
Dove sono finite le parole?
Non parlo, è un momento troppo bello per parlare ma lui non perde tempo.

《Ora ci sono io, non aver paura》
Basta una frase per comprendere chi hai di fronte. Una frase è un gesto per amare.
Basta un attimo che ti regali la gioia di vivere.

Consolare!
Ecco la parola giusta.
Lui mi consola.
Sembra strano ma è così, mi consola quando le lacrime rubano il posto ai sorrisi, quando la morte tenta la mia vita, quando ero in quel letto e
stavo per abbandonare tutto ciò che mi appartiene e lui era lì, a consolarmi.
Dobbiamo essere noi la consolazione, per vivere nell'amore e con l'amore.
Una persona può consolarti, il tuo Dio può consolarti, un'amica può consolarti.
Tu puoi consolare.
Questo a cosa serve?
Semplice! Quando mi sembrava che tutto stava per terminare e stavo per entrare nel buoi senza più vedere la luce ho avuto la forza di andare avanti.
Quando scopri che la vita non è sempre sole ma è anche tempesta,
Ti ripari
Aspetti
Rifletti
E reagisci.
Tutto grazie alla consolazione.
Non riusciamo a sopravvivere da soli figuriamoci a vivere.
È necessario sempre l'altro per andare avanti. Sempre.
Ora mi sento consolata e anche considerata.
Esisto al mondo milioni di combinazioni con le parole,basta cambiare una vocale e il gioco è fatta.
Consolare
Considerare
Condividere
Cooperare
Tutto insieme a qualcuno, qualcuno a cui vuoi bene o semplicemente a qualcuno che ami.

Mi risveglio da questo sogno solo quando la schiuma delle onde arriva fino ai nostri piedi e lì bagna.
Lui guarda il mare come se cercasse risposte a questa vita.
Io guardo lui come se fosse lui la mia risposta, la mia certezza.
Gli occhi si cercano anche se alcune volte fanno finta di non vedersi, guardano il mare,il cielo, la sabbia ma si ricongiungono ogni volta. Ogni volta.

《Grazie per tutto questo》 gli dico fissandolo.

Lui sorride, mi guarda, mi afferra entrambe le mani ed una di esse afferra anche il trolley.
Sussurrando mi dice:

《Mi piace come sei》

《Così come?》Non riesco a capire cosa vuole dire, bah alcune volte i ragazzi non li capisco proprio.

《Come sei tu》afferma come un tono stabile, senza incertezze come se è così e basta.

Lo stringo forte a me.
Ho bisogno di lui, ho bisogno di consolazione, ho bisogno di condividere la mia vita con qualcuno di importante.
Ho bisogno di questo.

Ma proprio in quel momento non riusco più a respirare, non perché l'amore mi ha sopraffatto ma perché il tumore mi tira verso di lui, dal paradiso passi in un secondo all'inferno.
Perché?
Perché questo?
Non più un'abbraccio di vita ma un'abbraccio buio.
Il mare continua insistente il suo mistero senza aiutarmi, senza darmi un àncora per rimanere stabile al porto.
In questi momenti abbiamo bisogno di consolazione ma forse alcune volte diventa troppo tardi.

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