Capitolo 12. Quella panchina e quell'albero...

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Finalmente abbiamo oltrepassato quella tempesta di imbarazzo,dubbi,sorrisi,risate,lacrime. Troppe emozioni,oltrepasssato l'inferno si passa al purgatorio.

il peggio è passato.

《tutto ok marta?》

《si,Lola tutto ok?》

Quando si passa al purgatorio tutti sanno che bisogna esercitarsi per arrivare al paridiso. ma come?

beh la scuola sarà la mia palestra di vita.

entriamo nel cortile.

Valanghe di ragazzi e ragazze che vagano in senso orario.Passo dopo passo,bacio dopo bacio,ripasso dopo ripasso.Questa è l'Adolescenza

tutti mi guardano,ora so che sono diversa ma questo strazio finira prima o poi per me e per loro.Lo spero.

Il trolley non si camuffa affatto soprattutto per il suo leggero rumore che provoca ogni volta che vaga sulle superfici non definite,come me.

In-de-fi-ni-ta
Come una mina vagante.
Due volte indefinita, forse per il resto della vita.

《lola ci sediamo?》

《non vedo nessuna panchina ?》

《si quella lì,dietro l'albero》

《ah si,. ok andiamo.》

Una panchina abbandonata.Tutta sola , con solo la presenza di un albero che la guarda dall'alto.

È come se lei vive per l'albero e l'albero continua a cescere per lei.

Inseparabili.

L'albero verde,di un verde potente.Vivo.

La panchina di legno,scaglita è vissuta da milioni di persone.

Marta si dirige piano piano perché sà che il mio fiato è più debole. Ma io mi volto. Voglio godermi tutto quel verde.

Tutto quell'ossigeno.Tutta quell'adolescenza,l'odere sublime delle margerite, i cui petali sfolazzavano di qua e di la, lodore delle pagine dei libri aperti dal vento.

Un vento vero,quello che ti prende e ti porta via .Via dalla tua vita.Via dal tuo mondo.Via.  Ti porta dove vuoi andare, in un'altra dimensione, in un'altra vita.

Mi volto di nuovo ,impugno il manico del trolley che precedentemente avevo abbandonato,il vento mi accarezza,sorrido.

Come per dire grazie.
"GRAZIE"

Marta è già arrivata alla panchina.Mi sorride. è felice,sono felice.

Tutto è perfetto, per una volta tutto è come nei flm.

Siamo noi,la panchina e l'albero che ci protegge dai raggi ,splendidi,forti del sole anche se non sono luminosi come nella mia vecchia città.
Ci sino sagome non persone. Ci sono prati secchi non vivi.
Ci sono sorrisi ma spenti
C'è la mattia ma non la speranza .
C'è tutto questo nella mia vecchia città.
Ma ora sono qui, lontana da tutto quello.

Marta tira fuori un panino dallo zaino e questo mi fa ricordare che anch'io ho una merendina al cioccolato all'interno del trolley,si! oltre alla bombola c'è una tasca. Bisogna pur far delle cose negative un beneficio,ecco il mio è nasconderci di tutto e di più al suo interno.

Il sole splende come i nostri sorrisi ma in aguato c'è sempre quellla nuvola ,pronta ad attaccare il sole.

Chiacchieriamo.
《 Il tempo sta passando. La campanella dura più di quanto previsto.》ride.

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