Capitolo 68. Ho imparato a cadere per rialzarmi più forte

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Quanto cambia il mondo intorno a me, quanto cambio io intorno al mio mondo.Non vorrei mai sprecare quei pochi secondi che mi possono far vivere ancora, anche senza lei.
Sono pronto, mia madre mia ha mandato una mole di messaggi pari alla quantità di persone nel mondo.
Ora cosa vorrà?
Non desidero sentirla, no! Non c'è mai stata e ora viene a chiamarmi? Riallacciare i legami familiare o anche di amicizia solamente per interesse, questo si che mi fa infuriare. Non si può parlare, chiamare, condividere dei momenti solamente alcune volte.
Le persone vanno cercate.
Le persone vanno amate.
Le persone vanno vissute.
Non viviamo per vivachiare, non vivo per questo, vivo perché è la scelta più bella che ho, che mi è stata data ed io... io non alcuna intenzione di abbandonarla ma è difficile, difficile vivere senza una mamma che ti aiuti quando la persona più importante della tua vita se ne va via come sabbia fra le dita... quando le lacrime mi hanno rigato il viso e quando la mia bocca tendeva a formare una pieghetta chiamato sorriso.

Alcune volte ho solamente paura di perdere tutto, di non essere mai abbastanza per chi sono realmente, quante volte sono caduto, quante volte le mie ginocchia sono crollate, ma mi ripetevo andrà tutto bene , tu andrai bene, non importa! Forza, alzati e cammina, corri e vinci.

E' difficile lo so, perché ti chiedi come mai tutto questo sta succedendo proprio a te, ma non ci sono parole o scuse forse la su c'è qualcuno che ha un disegno per te. Quante volte non ho raggiunto i miei obbiettivi, i canoni di questa società...che facevo? Semplice! Sorridevo e andavo avanti... è arrivato il momento di ricominciare, di essere un nuovo me, basta lottare per nulla, incominciamo da dove ci siamo persi e ripariamo,

sarà difficile.

Intanto ci sono creaturine che attendono un futuro, che non sanno ancora di quante esperienze è ricca la vita, non sanno realmente cosa sono le lacrime, lo fanno per liberare i polmoni, per respirare un po' di più, (ciò lo faccio anche io quando sono stanco... piango...piango...per mettermi a nudo, tu per tu). Loro non sanno cosa siano quei sorrisi che ti fanno girare la testa, come quello d Lola, ogni volta rido, mi si illumina l'anima, perché io ho ancora bisogna di lei, sempre.

Forse la parola mamma e papà non l'hanno mai sentita, perché loro non hanno una mamma o un padre adesso.. loro sono figli, figli di qualcuno che ha deciso che forse sarebbe andata meglio così. Mi avvicino a quel letto , lo vedo già da lontano che ha un aspetto diverso, familiare, in quel lettuccio c'è la mia anima di allora, lui è stato il mio fagottino, colui che ha combattuto e stretto la sua vita tra i denti con la mia Lola, colui che ha vinto contro le fiamme e anche contro la vita!

Forse sarà lui la mia ragione di vita... strano a dirlo, ma non si vive per un proprio conto, certo le soddisfazioni personali sono importanti ma cosa c'è di più bello nel vivere per gli altri, apri il tuo cuore e lo metti a disposizione, troppe volte siamo individualisti. Il mondo mi spaventa e mi fa schifo quando vedo le persone con un sorriso falso, finto, non siamo spurie, siamo essere viventi, fatti della stessa carne ed ossa, perché dovremmo odiarci, perché?

E' il momento di vincere

di rincontrarci,

è il momento di vivere insieme.

Lo guardo, stendo le mie mani per abbracciarlo e tenerlo stretto a me, nessuno gli potrà più lacerare quel cuore, ora ci sono io.

Bentornato Lele!

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