Day 7

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Giorno 7; giovedì, 8 maggio, 2014.

Quando Harry incontra lo sguardo di Louis a colazione, sente un'irrazionale scarica di panico nel petto. Ha paura che forse Louis sappia esattamente chi fosse fuori dalla sua porta la sera precedente e che in qualsiasi momento, le guardie possano arrivare per arrestarlo e finirà in prigione, bloccato a mangiare cibo da carcere per il resto della sua vita.

Non va così. Invece, Louis gli sorride luminoso prima di dire, "Mi piace il tuo foulard," e Harry non riesce a non sorridergli in risposta, anche mentre sente il sangue sfrecciare al suo viso.

"Anche a me piace la tua," è ciò che esce dalla sua bocca però e poi quasi lascia cadere la testa nel piatto pieno di uova dalla vergogna. Louis indossa una camicia e dei jeans scuri. Decisamente non una sciarpa.

Louis ride però, delle rughette si formano agli angoli degli occhi. "Ti ringrazio," lo prende in giro prima che il suo sguardo torni sul foulard di Harry. "Quante pensi di averne?"

Le ragazze sono tutte nei loro piccoli mondi, noncuranti della conversazione che Harry e Louis stanno portando avanti sulle loro teste. Daisy e Phoebe stanno colorando il disegno di una fata, bisticciando di tanto in tanto. Felicite è piegata sul telefono, un pezzo di toast ancora da mangiare tra le dita. Lottie è silenziosa, gioca con il cibo nel piatto ma ha sorriso a Harry prima, quindi gli piace pensare che tutti i Tomlinson si siano affezionati a lui.

In particolare dal modo in cui le loro buone maniere sono quasi del tutto volate fuori dalla finestra, ovvio da come Daisy faccia cadere accidentalmente un pezzo di bacon su di lui e poi non si preoccupi di fare nulla tranne che lanciargli uno sguardo di scuse e tornare alla sua conversazione.

Si sente quasi come parte della Famiglia Reale adesso, vedendo la mattina Cher offrirgli una banana extra e Lux agganciarsi alla sua gamba.

È una bella sensazione per esser trascorsa solo una settimana.

"Sciarpe?" domanda a Louis che annuisce, la testa inclinata con curiosità. "Forse dieci. Mai abbastanza," scherza a cuor leggero e Lottie ridacchia sottovoce ma non dice nulla quando Harry le lancia uno sguardo inquisitore.

"Dieci?" Ripete Louis, le sopracciglia inarcate.

"Dieci," conferma Harry, sollevando una spalla prima di prendere con la forchetta un pezzo di bacon dal piatto e morderlo. Ha una sensazione all'altezza dello stomaco- una sensazione che se facesse una mossa sbagliata Louis comprenderebbe con certezza che lui si trovava fuori dalla sua porta la sera precedente, se già non è a conoscenza.

È irrazionale ma Louis non sta dicendo nulla ora, guarda Harry con occhi curiosi e c'è un sorrisetto che gli tira le labbra. Uno sguardo che Harry sa lo perseguiterà per giorni- se non settimane dopo questo.

"Incontriamoci nell'ingresso principale tra dieci minuti, va bene?" Domanda semplicemente Louis mentre beve un sorso d'acqua.

Harry è vicino al strozzarsi col cibo che ha in bocca, ma in qualche modo riesce a deglutirlo senza rendersi completamente ridicolo per la seconda volta quel giorno. "Io?"

Louis gli lancia uno sguardo confuso. "Vedi qualcun altro qui?"

Questo è quando Harry nota che le ragazze sono in qualche modo scomparse sotto il suo naso. Le uniche persone nella stanza sono Harry e Louis, fatta eccezione per le guardie appostate alla porta. "Oh. Io- okay." Arrossisce e le labbra di Louis hanno un fremito. "Posso farlo."

"Vediamo." Lo istruisce Louis, alzandosi e offrendo a Harry un sorriso vero questa volta e non soltanto un accenno di esso prima di lasciare la stanza.

Feel The Chemicals Burn In My Bloodstream - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora