Day 39

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Giorno 39; lunedì, 9 giugno, 2014.

Harry si sveglia sentendosi come se stesse andando a fuoco.

All'istante, scaglia via le coperte e afferra una candela, accendendo una piccola fiamma. È buio- il sole non è ancora sorto e Harry non sa se possa tornare a dormire.

Si tira a sedere, appoggiando la schiena contro la testiera del letto e si concentra sul respirare regolarmente. Non è sicuro di cosa trattasse il sogno o perché lo abbia svegliato così improvvisamente ma ricorda una voce- una voce di un uomo.

Sta sbiadendo rapidamente, scivolando via da lui proprio come un sogno ma una cosa rimane impressa. Le ultime parole che ha sentito pronunciare dall'uomo prima di svegliarsi- "Uccidetelo. Dategli fuoco."

Harry rabbrividisce sorpreso e può vedere la pelle d'oca ricoprirgli le braccia. Le sente entrambe troppo calde e troppo fredde allo stesso tempo e non gli piace neanche un po'.

Resta seduto per molto tempo, fissando con sguardo assente un punto sul muro di fronte a lui finché il sole non sorge e gli uccellini iniziano a cantare.

È solo quando Liam bussa alla sua porta, urlando, "Giù dal letto, Harry!" prima di spostarsi verso la stanza di Louis dall'altro lato del corridoio, che Harry capisce di non poter semplicemente restare seduto a letto per tutto il giorno.

Rotola fuori dal letto con un patetico tonfo e raggiunge il capo vestiario più vicino, che capita essere un foulard che gli ha comprato Louis.

Si blocca a metà strada però e si guarda il braccio con orrore. C'è un'ampia bruciatura sul suo avambraccio e quando la sfiora con le dita, fa così male che sibila per il dolore.

Non dovrebbe essere lì- sa per certo che non c'era la notte prima ma ora si trova lì e Harry sa che ha qualcosa a che fare con il suo sogno.

Inspira profondamente e sussurra un incantesimo di guarigione. Aspetta che la bruciatura se ne vada ma, quando non succede nulla, si preoccupa ancora di più.

Caccia indietro la sua preoccupazione e invece afferra una camicia a maniche lunghe e la infila, prima di slacciare i bottoni sui gomiti così che le maniche raggiungano i polsi. Non può impedirsi di sussultare quando il tessuto sfrega contro la bruciatura nel modo sbagliato e decide di telefonare a Paul più tardi.

Nel frattempo, indossa un paio di jeans scuri con i buchi sulle ginocchia e un'allegra sciarpa rossa che si abbina alla camicia. Una volta che si ritiene presentabile, si dirige al piano inferiore e tutti tranne Louis sono già lì a mangiare pancake.

"Buongiorno ragazze," le saluta Harry prima di sedersi di fianco a Phoebe che gli passa il vassoio dei pancake. Sul suo altro lato c'è un posto vuoto che Harry sa essere riservato a Louis.

" 'Giorno, Harry," mormorano tutte all'unisono e Felicite gli rivolge un piccolo sorriso mentre fa scivolare lo sciroppo sul tavolo, permettendogli un accesso più semplice ad esso.

"Avete dormito bene?" domanda distrattamente mentre raggiunge la ciotola della frutta e vede con la coda dell'occhio Lottie mordersi il labbro e scuotere la testa.

"Ho fatto un sogno," lo informa lei quando si gira per guardarla e la forchetta di Harry si ferma a mezz'aria. La guarda preoccupato perché sembra spaventata- gli ricorda se stesso, nemmeno cinque anni fa. Odia l'espressione sul suo volto, tanto quanto ha odiato quella sul proprio.

"Un sogno?" Ripete lentamente. "Nel senso di un sogno?"

Lottie annuisce, apparendo molto più seria adesso e di fianco a lei, Felicite le stringe la mano in modo rassicurante. "Era- c'eri tu. E Louis. Tu- i tuoi occhi diventavano dorati e lui... lui ti ha detto di andartene."

Feel The Chemicals Burn In My Bloodstream - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora