Giorno 41; mercoledì, 11 giugno, 2014.
Harry sta scrivendo a Niall quando qualcuno si siede di fianco a lui- oh beh, estendendo tutto il corpo sulla parte restante del divano.
Non ha bisogno di alzare lo sguardo per sapere che si tratti di Louis. invece, solleva le braccia così che possa appoggiare le gambe sul grembo di Harry, prima di riabbassarle di nuovo, appoggiandole delicatamente sugli stinchi di Louis.
"Cosa stai facendo?" Domanda mentre fa zapping alla televisione e poi muove scherzosamente le dita contro l'interno della coscia di Harry.
Harry che non intende lasciar andare una risatina, ma lo fa, totalmente non intenzionale.
Louis si tira immediatamente su e Harry rimpiange il giorno in cui ha messo piede a Palazzo. "Sei- Harold, soffri il solletico?"
"No," mente impetuosamente e trasalisce a quanto anormalmente alta risulti la sua voce.
"Invece si!" Lo accusa Louis, sedendosi correttamente e tirando via le gambe dal grembo di Harry. "C'è stata quella volta quando ti ho fatto il solletico nella limo e- aspetta un attimo, ti ha per caso eccitato?"
Harry non dice nulla, troppo mortificato per persino pensare coerentemente e il malizioso luccichio negli occhi di Louis non aiuta per niente. Piuttosto, decide di fissare fermamente il cellulare.
Potrebbe sembrare non si tratti del corretto svolgimento dei fatti perché Louis afferra il telefono dalle sue mani e se lo nasconde dietro la schiena.
"Rispondimi," ordina Louis, sorridendo dispettosamente e Harry odia trovarlo tenero.
S'imbroncia e gli porge una mano. "Louis," piagnucola piano e Louis scuote la testa, facendo schioccare la lingua con finta delusione.
"Dimmelo o prenditelo da solo," lo sfida e fa un sorrisetto nella sua direzione che fa desiderare a Harry sia di baciarlo che di dargli un pugno allo stesso tempo.
Magari potrebbe dargli un pugno in bocca. Con la sua bocca. Dolcemente.
Il broncio di Harry aumenta d'intensità prima che grugnisca, "Bene," e poi balzi dall'altro lato del divano, tentando di prendere il telefono da dietro la sua schiena, solo per far iniziare a ridere Louis.
Quando Louis si butta giù dal divano e poi salta in piedi, stringendo trionfante il telefono sopra la sua testa, richiede tutta la forza di volontà di Harry per non placcarlo.
Poi si alza anche lui, incapace di trattenere il sorriso sul suo viso una volta che Louis si ricorda della loro differenza d'altezza e i suoi occhi si spalancano per la sorpresa. "No!" Urla drammaticamente prima di procedere facendo scivolare il telefono nella tasca dei suoi pantaloni di tuta e iniziare a correre. Dopo un momento di dibattito interno sul se voglia davvero inseguire il Principe del Galles in pigiama, decide che non si abbasserà a tanto.
Dura in tutto due secondi prima che corra anche lui fuori dalla stanza, lanciandosi delle occhiate intorno per vedere se riesce a individuare il più grande. Quando non vede nessuno, si acciglia e inizia a girare per il corridoio, controllando delle stanze a caso per qualche indizio di Louis.
Si sarebbe con ogni probabilità dovuto controllare le spalle perché, quando si trova nel salotto, qualcuno lo placca da dietro e lui cade a terra. Il suo viso è schiacciato contro la moquette e per un secondo, non riesce a respirare ma poi Louis rotola giù da lui.
"Che cosa c'è di sbagliato in te-" inizia a protestare quando si gira sulla schiena ma viene interrotto dalla bocca di Louis contro la sua e quello di fatto mette fine a ogni obiezione che Harry poteva dover fare.
STAI LEGGENDO
Feel The Chemicals Burn In My Bloodstream - Italian Translation
Fanfiction"Va bene, va bene. Non c'è bisogno di mordere," dice Harry, sollevando le mani sopra la testa in un comune gesto di resa. Louis inarca un sopracciglio e il suo piede colpisce quello di Harry mentre si muove per sedersi dritto. "Se pensi che quello f...