Settimana Sei
Giorno 31; domenica, 1 giugno, 2014.
"Mi piaci."
Harry si blocca, la testa scatta verso l'alto per la sorpresa. È il primo giorno di giugno e Harry sente finalmente di avere il controllo di se stesso. Si sente bene ed è passato diverso tempo da quando si è sentito così l'ultima volta.
È con Louis, sono seduti sul tetto ancora una volta mentre Louis legge e firma dei documenti e Harry inizia ad aggiungere i tocchi finali all'articolo così da poter avere la bozza completa.
In ogni caso, una volta che quelle parole sono uscite dalla bocca di Louis, le dita di Harry si arrestano sulla tastiera e non sa nemmeno cosa stesse facendo prima.
"Cosa?" dice Harry, gli occhi spalancati. Louis sta ancora guardando i documenti tra le sue mani quindi è possibile che Harry se lo sia soltanto immaginato, la quale sembra l'opzione più plausibile.
Louis alza lo sguardo poi, incontrando i suoi occhi e fa un sorriso luminoso che Harry ricambia senza pensarci due volte. "Mi piaci, Harry."
Harry sgrana gli occhi, incerto su cosa rispondere. "Ti piaccio?" è ciò che riesce a dire.
Sembra andare bene però perché Louis ridacchia e annuisce, le rughette vanno a formarsi agli angoli dei suoi occhi. "Sì, mi piaci."
Questa volta la bocca di Harry si spalanca per l'incredulità. "Nel senso... ti piaccio piaccio?"
Louis sbuffa una risata, mettendo giù i fogli tra le sue mani così da potersi girare completamente verso Harry. "Siamo tornati alle elementari? Sì, mi piaci piaci, Harry."
Harry si sente come un pesce fuor d'acqua ed è sorpreso di non star letteralmente rantolando per respirare. Non sa nemmeno cosa stia succedendo e perché il suo sangue stia bruciando in questo modo fin troppo piacevole.
"Perché?" Domanda perché è un idiota e Louis gli sta sorridendo come se la sua reazione fosse adorabile o qualcosa di stupido come quello.
"Cosa intendi, perché? Non essere stupido. Ti sei mai incontrato? Harry, sei così- sei davvero fottutamente meraviglioso, sai? Sembri provenire da un altro mondo o una cosa del genere. Brilli e risplendi e luccichi e tutte le altre stronzate da principessa Disney. Le mie sorelle ti vogliono bene. Ti adorano, persino. Non le ho mai viste affezionarsi a qualcuno velocemente come con te. Diavolo, sei riuscito a far smettere a Lottie di aggirarsi come se qualcuno le avesse ucciso il gatto. È stata- è stata dura da quando la mamma è morta e non penso nessuno di noi sia davvero stato bene. In realtà, non so se staremo mai bene. Ma tu lo rendi migliore e non so come o perché ma ci riesci. Ci rendi felici- mi rendi felice. C'è qualcosa in te, Harry ed io vorrei sapere cosa sia ma non posso. Tutto ciò che so è che quando sono vicino a te, mi sento più leggero ed è come se potessi volare. Mi fai sentire così. Questo è perché mi piaci, Harry Styles. Ci sono un milione di ragioni in più, in realtà, ma non voglio spaventarti troppo presto."
Harry non si è mai sentito così spaesato in tutta la sua vita come mentre fissa il sincero volto di Louis Tomlinson.
"Io..." balbetta Harry, in mancanza di parole da dire. Gli piace Louis. Sa che Louis gli piace. Sa che è molto più di 'piacere' a questo punto ma ripensa a ciò che sua madre gli ha detto- di come non possa stare con Louis a dispetto di quanto lo voglia. Non se vuole che Louis sia re.
Louis lo salva dal parlare però, dicendo, "Non devi rispondermi nulla, so che è passato solo un mese e te ne andrai tra un altro quindi davvero non mi aspetto nulla da te. Ho soltanto immaginato che sarebbe stato meglio dirtelo ora che rimpiangerlo dopo. Non- tu mi piaci davvero, Harry e meriti di saperlo. Mi dispiace se ti ho fatto sentire a disagio però, perché non era mia intenzione-"
Harry lo interrompe, scuotendo la testa. Sta ancora cercando di metabolizzare quel che sta succedendo ma l'ultima cosa che vuole è che Louis si senta in colpa per aver ammesso la verità sui suoi sentimenti. "Non è- va bene. Non sono a disagio o altro. È solo che non so davvero cosa risponderti? Mi dispiace."
Abbassa lo sguardo poi, incapace di incontrare lo sguardo di Louis. Non sa come qualcuno come Louis- qualcuno che è così coraggioso e impavido- possa provare interesse per qualcuno che è così codardo come lui. Non si merita affetto da qualcuno come Louis, ancora meno di chiunque altro, persino.
"Hey, smettila," gli ordina Louis e Harry alza lo sguardo d'istinto, con gli occhi spalancati. Ha paura di aver detto tutto questo ad alta voce per qualche secondo, prima che Louis continui, "Non accigliarti. Sei più bello quando sorridi. E non dispiacerti per non sapere cosa dire- va bene. Non mi aspetto che tu mi dica che ti piaccio anch'io. Non devi dire assolutamente nulla."
Il cipiglio di Harry cresce a quello e Louis gli fa il broncio prima di alzare le mani per raggiungere le guance di Harry, esattamente dove dovrebbero trovarsi le fossette. È leggermente incapace di non sorridere a quello.
"Vedi, ecco qui. Questo è l'Harry Styles che tutti conoscono," lo prende in giro Louis, prima di spingere leggermente in una delle sue fossette. "Devo chiederti una cosa, però. Voglio dire, ovviamente puoi sempre dire di no ma voglio comunque chiedere, se va bene?"
Harry deve bloccarsi un attimo per pensare a cosa Louis possa dovergli chiedere prima di comprendere di non averne assolutamente idea e annuire. Louis sorride però, quindi non potrà essere così terribile.
"Usciresti con me?"
Una plafoniera dall'altro lato del tetto va in frantumi ma Louis non sembra notarlo perché sta ancora guardando Harry con quel sorriso speranzoso sul volto che fa attorcigliare lo stomaco di Harry con farfalle svolazzanti e la sua magia scintilla con una nuova intensità.
"Un appuntamento?" espira Harry per la sorpresa e Louis annuisce, leccandosi le labbra con un po' d'incertezza.
"Un doppio appuntamento con Zayn e Liam, in realtà. Andremo a Thorpe Park... ci sei mai stato?"
Harry scuote lentamente la testa, gli occhi ancora spalancati. "Io- ehm, no. Mai."
"Vuoi andarci? Con me?" Chiede Louis e i suoi occhi sembrano brillare.
Sa che non dovrebbe dire di sì- lo sa ma allo stesso tempo non sa se potrebbe dire di no al sorriso di Louis. Questo è il motivo per cui dice, "Solo se mi tieni la mano sulle montagne russe."
Il sorriso di Louis diventa immensamente più luminoso. "Sai portando avanti una negoziazione molto dura, ma penso di potercela fare."
Harry sente le proprie labbra tirare verso l'alto in un sorriso mentre mormora, "Okay."
"Quindi è un appuntamento?" domanda Louis, inclinando la testa e come risposta, Harry annuisce lentamente, sentendo le proprie guance bruciare. Spera non siano troppo rosa.
"È un appuntamento."
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Feel The Chemicals Burn In My Bloodstream - Italian Translation
Fanfiction"Va bene, va bene. Non c'è bisogno di mordere," dice Harry, sollevando le mani sopra la testa in un comune gesto di resa. Louis inarca un sopracciglio e il suo piede colpisce quello di Harry mentre si muove per sedersi dritto. "Se pensi che quello f...