Settimana 8
Giorno 45; domenica, 15 giugno, 2014.
Sono le due del mattino e Harry pensa potrebbe addormentarsi.
È alla sua quarta tazza di caffè ma quello non impedisce alle sue palpebre di cadere. Ha passato sessanta ore senza dormire e non sa per quanto tempo ancora possa durare, non in questo stato almeno.
Tutti gli altri stanno dormendo- o perlomeno, crede sia così. Non c'è nessuno con cui parlare nella speranza di restare sveglio ma non vuole svegliarsi nel bel mezzo della notte con altri segni.
Alla fine, la sua mente divaga su Louis e prima di potersene rendere conto, si sta alzando e camminando attraverso il corridoio. Esita prima di bussare piano alla porta e quando non ottiene nessuna risposta, prova con il pomello.
Con sua sorpresa, la porta si apre e Harry fa un passo dentro la stanza. È debolmente illuminata dal chiaro di luna che arriva attraverso la finestra e vede Louis steso su un fianco, che respira sommessamente.
È quasi certo che Louis stia dormendo e sa dovrebbe girarsi e tornare nella sua stanza ma invece, fa alcuni passi in avanti finché non raggiunge il letto di Louis e poi resta lì per un momento, insicuro.
Alla fine, asseconda il desiderio di sussurrare il nome di Louis mentre allunga un braccio per scuotere delicatamente la sua spalla e quando lo fa, Louis si agita leggermente prima di aprire gli occhi.
"Harry?" Domanda Louis intontito, sedendosi e strofinandosi gli occhi.
Immediatamente, Harry si sente male. Sa quanto siano impegnate le giornate di Louis e come il Principe lavori duramente ed eccolo qui, a svegliarlo nel bel mezzo della notte perché ha paura di andare a dormire.
"Io- mi dispiace così tanto, non avrei dovuto- io solo- mi dispiace, tornerò- scusa," Balbetta Harry, iniziando ad andarsene ma delle dita si avvolgono attorno al suo polso e lo tengono fermo.
"Cosa c'è che non va, tesoro?" mormora Louis, tirando con dolcezza il suo polso e facendolo girare verso di lui. "Stai bene?"
Harry annuisce, percependo un caldo rossore salirgli alle guance. "Sto bene. Mi dispiace, avrei dovuto-" si scusa, tormentandosi il labbro inferiore con i denti e poi Louis tira bruscamente il suo polso finché non incespica sul letto.
"Smettila di scusarti, sì? Stenditi con me," lo incoraggia Louis, lasciando andare il polso di Harry solo per far intrecciare le loro dita.
Harry esita per un momento prima di decidere che comunque potrebbe, così si stende e Louis lo segue pochi secondi dopo. "Ne sei sicuro-" domanda Harry a bassa voce e Louis lo zittisce prima di avvicinarsi, appoggiando la testa sulla spalla di Harry.
"Dormi," biascica e dopo Harry sente delle labbra premere delicatamente contro le sue clavicole prima che Louis si sistemi, i suoi capelli vanno a solleticare la pelle sotto il mento di Harry.
È in seguito che Harry realizza Louis odori di pioggia. Quello sembra una buona metafora per Louis- è la leggera pioggerella che cade nei pomeriggi estivi ma è anche il temporale di fulmini che esplode nel cuore della notte. È la rugiada della mattina e le chiare pozzanghere in cui sguazzano i bambini, ridendo gioiosamente.
Si addormenta con quel profumo senza averne intenzione e quando si sveglia alle nove del mattino, non ci sono nuovi lividi o segni. Non torna a dormire però e invece, fissa Louis.
Louis che è diverso così- quando dorme. Il suo viso è ancora più delicato del solito e sembra più giovane, solo lievemente nonostante l'accenno di barba che gli ricopre gli zigomi. Le sue labbra sono leggermente schiuse e Harry può sentirlo respirare lentamente, guardando l'aria sbuffare fuori.
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Feel The Chemicals Burn In My Bloodstream - Italian Translation
Fanfiction"Va bene, va bene. Non c'è bisogno di mordere," dice Harry, sollevando le mani sopra la testa in un comune gesto di resa. Louis inarca un sopracciglio e il suo piede colpisce quello di Harry mentre si muove per sedersi dritto. "Se pensi che quello f...